Lettere della famiglia Mozart

 35. LEOPOLD MOZART A LORENZ HAGENAUER, SALISBURGO
Vienna, addì 19 octobris 1762.
Avrà ricevuto la mia lettera1 con la posta precedente. Stamane sono stato convocato dal tesoriere segreto. Mi ha ricevuto con la massima cortesia. Sua Maestà mi mandava a chiedere se potevo trattenermi qui ancora per un poco. Mi sono umilissimamente dichiarato ai piedi di Sua Maestà. Il tesoriere mi ha allora consegnato 100 ducati, aggiungendo che Sua Maestà ci avrebbe presto convocati di nuovo. Comunque io consideri la cosa, prevedo che difficilmente sarò a casa prima dell`avvento,2 tuttavia chiederò già prima una proroga del congedo perché, quand`anche potessi andar via di qui tra 2 o 3 settimane, dovrò in ogni caso viaggiare adagio per via dei bambini, ché di tanto in tanto riposino qualche giorno e non si ammalino. Ho accreditato i 100 ducati imperiali, unitamente ad altri 20, sul Suo conto presso il sig. Peiser [Peisser]; se riesco a scovare una buona carrozza ad un prezzo onesto, ho intenzione di comperarla per dare più agio ai miei bambini.3 Oggi siamo stati dall`ambasciatore francese. Domani dalle 4 alle 6 siamo invitati dal conte Harrach; ma non so da quale.4 Lo desumerò da dove ci condurrà la carrozza: giacché da ogni dove vengono sempre a prelevarci carrozze signorili con tanto di lacchè, e poi ci riaccompagnano a casa allo stesso modo. Dalle 6 o 6 e mezzo di sera alle 9 siamo impegnati, per 6 ducati, presso un ricco signore della nobiltà che terrà una grande accademia, nel corso della quale si esibiranno i più grandi virtuosi attualmente presenti a Vienna.5 I signori ci impegnano già con 4, 5, 6 e financo 7 giorni di anticipo, per non arrivare troppo tardi; così per esempio abbiamo già un impegno per lunedì prossimo dal primo maestro di posta conte Paar.6 Perciò il Woferl se ne va in giro in carrozza quanto basta, almeno due volte al giorno. Una volta ci recammo alle 2 e mezzo in un luogo dove rimanemmo fino alle 4 meno un quarto, di là il conte Hardek ci mandò a prendere con la sua vettura per condurci al gran galoppo da una dama, presso cui rimanemmo fino alle 5 e mezzo. Di là ci mandò a prendere il conte Kaunitz, dal quale restammo fin verso le 9. Non riesco quasi a scrivere: penna e inchiostro sono pessimi, e devo rubare il tempo per scrivere. Non ho assolutamente niente di nuovo da scriverle, perché qui si parla così poco della guerra, che è come se la guerra non ci fosse.7 In vita mia non mi è mai capitato di sentire e sapere meno sugli avvenimenti correnti che in queste 4 o 5 settimane da che sono via da Salisburgo. Vorrei quindi sentire le novità da Lei, o almeno spero che Lei possa riferirmi qualcosa. Sua Grazia reverendissima è già rientrata? - - Spero che stia bene. Sua Eccellenza il conte Spaur è a Salisburgo? credo di sì! - - Gli scrissi da Linz.8 Come sta il reverendo buon padre confessore? - - La prego, all`occasione, di presentargli i miei umili omaggi. Spero che la Sua signora consorte e tutti i Suoi cari godano di ottima salute: i miei omaggi anche a lei; sa chi ha incontrato il nostro Estlinger? - Il taverniere di Hellbrunn: si fermò a parlargli per un bel po`. Ma, soprattutto, sa dove abito? - Abito nel vicolo Fierberg non distante dall`Höhe Brücke, al primo piano della casa Tischler.9 La stanza è lunga 1000 passi e larga uno. - Ride? - a noi non fa affatto ridere quando ci pestiamo i calli. Ridiamo ancor meno quando, ogni notte, se proprio non ci buttano giù dal nostro povero letto, come minimo il bambino schiaccia a me, e la bambina a mia moglie almeno un paio di costole. Ognuno dei nostri letti è di quattro delle mie spanne e mezzo:10 e questa reggia stupefacente è per di più anche divisa in due da un tramezzo, e in ciascuna delle due parti si trova uno di questi grandi letti, pazienza! siamo a Vienna. Mia moglie vorrebbe tanto avere qui il suo cappotto foderato di pelliccia, ma temiamo che farlo portare qui con la diligenza postale verrebbe a costare troppo, e per di più potrebbe rovinarsi. È nell`armadio dello studiolo. D`altro canto, poiché pensavo comunque di fargliene fare uno nuovo a Salisburgo per i giorni di festa, e di lasciarle indossare quello di stoffa nei giorni feriali, sarà meglio che le procuri qualcosa qui, perché c`è più scelta. Vuole sapere com`è l`abito del Woferl? - È del panno più fine, di color lillà. Il panciotto è di moiré dello stesso colore, il soprabito e il giubbetto sono doppiamente e abbondantemente bordati con passamanerie d`oro. Era stato confezionato per il principe Massimiliano, mentre il vestito di Nannerl era l`abito di corte d`una principessa. È in broccato di taffetà bianco con guarnizioni d`ogni genere. È un peccato che non se ne sia potuto cavare altro che un cotillon, ma ha pure un corsetto.11 Il foglio è pieno, il tempo è finito. I miei omaggi a tutto il mondo salisburghese, e sono.


1 Lettera 34 .
2 Nel 1762 l`avvento iniziò il 28 novembre.
3 Leopold acquistò una carrozza a Bratislava in dicembre 1762; si veda la lettera 46 .
4 È probabile che si trattasse di Ferdinand Bonaventura II, si veda anche la lettera 40 ; MBA, V, p. 40 ipotizza possa anche trattarsi di Ernst Guido.
5 Angermüller, Mozarts Reisen in Europa, pp. 225-226, ipotizza che «un ricco signore della nobiltà» possa essere Ludwig Pechmann o Johann Kurz. Gerhard Croll, citando le memorie del conte François-Louis d`Escherny degli anni 1809-1811, ritiene possibile che il concerto si sia tenuto in casa di Octavian Karl Sinzendorf e che Wagenseil figurasse fra i «più grandi virtuosi» presenti. Si veda Croll, «Mozart in Wien, 20. Oktober 1762, 18-21 Uhr oder: über Gluck zu Mozart». All`epoca Wagenseil aveva 47 anni, non 75.
6 25 ottobre 1762. A causa di un`indisposizione, Mozart non fu in grado di esibirsi; si veda la lettera 36 .
7 La Guerra dei sette anni (1756-1763).
8 La lettera di Leopold a Ignaz Joseph Spaur è perduta.
9 Recte: probabilmente Färbergasse, all`epoca al n. 296, oggi al n. 3; si veda la lettera 34 . Rimane da chiarire la descrizione di Leopold del loro alloggio come Tischler-Hause (casa del falegname).
10 Nell`originale tedesco «jedes unserer Bether hat meine 4 und 1/2 Spann». Poiché Leopold si riferisce alla misura delle proprie mani, si può avere una misura solo approssimativa della larghezza del letto. Secondo il dizionario storico di Grimm, Deutsches Wörterbuch, una spanna era equivalente a un piede (= 30,48 cm), mentre Alexander, Universal Dictionary of Weights and Measures, Ancient and Modern, descrive una spanna come equivalente a 9 pollici (= 9 x 2,54 cm = 22,86 cm).
11 Il cotillon era una gonna da ballo. Circa l`abito di gala donato a Wolfgang da Maria Teresa, si vedano la lettera 34  e Pietro Antonio Lorenzoni, Wolfgang e Nannerl Mozart in abito di gala.

Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 35 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 30/10/2024.

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Maria Teresa d`Austria  

Vienna (Austria) 13/05/1717 - Vienna (Austria) 29/11/1780


Ruoli/titoli:


Arciduchessa d`Austria
Regina d`Ungheria e Boemia
Imperatrice del Sacro Romano Impero (13/09/1745 - 18/08/1765)

Figlia dell`imperatore Carlo VI (1685 - 1740), sorella delle arciduchesse Maria Amalia (Vienna, 5 aprile 1724 - 19 aprile 1730) e Maria Anna, e dell`arciduca Leopoldo Giovanni (Vienna, 13 aprile 1716 - 4 novembre 1716), moglie di Francesco-Stefano di Lorena, granduca di Toscana dal 1737, imperatore del Sacro Romano Impero come Francesco I dal 1745 al 1765. Dopo la morte del marito divenne imperatrice vedova. Incontrò Mozart per la prima volta il 13 ottobre 1762, quando suonò per lei e il marito al palazzo di Schönbrunn a Vienna. Nel diario di Placidus Scharl si racconta che Anton Cajetan Adlgasser diffuse l`aneddoto - probabilmente messo in circolazione da Leopold - secondo il quale nel 1762, alla corte di Vienna, Wolfgang «si sarebbe alzato di scatto e avrebbe abbracciato l`Imperatrice, dicendo che l`amava con tutto il cuore» (MDB, p. 19). Ebbe 16 figli, fra cui i futuri imperatori Giuseppe II e Leopoldo II; Maria Anna, badessa di un capitolo nobile a Praga; Maria Carolina, morta a un anno; Maria Cristina, che divenne governatrice dei Paesi Bassi Austriaci insieme al marito Alberto di Sassonia-Teschen; Maria Elisabetta; Carlo Giuseppe, morto di vaiolo a 16 anni; Maria Amalia, che sarebbe divenuta duchessa di Parma; Maria Giovanna Gabriella, morta di vaiolo durante il primo viaggio dei Mozart a Vienna; Maria Giuseppina, morta anche lei di vaiolo durante il secondo viaggio dei Mozart a Vienna, poco prima del previsto matrimonio con il re di Napoli Ferdinando IV; Maria Carolina, che divenne regina di Napoli al posto della sorella sposando Ferdinando il 7 aprile 1768; Ferdinando, fondatore della casa d'Austria-Este e governatore generale della Lombardia dal 1771 al 1796; Maria Antonia Giuseppa, nota come Maria Antonietta, che fu moglie di Luigi XVI e regina di Francia; Massimiliano Francesco Saverio, per il quale Mozart compose Il re pastore K 208 e che lo protesse durante i suoi primi anni a Vienna. Bibl.: Beales, Joseph II: In the shadow of Maria Theresa, 1741-1780; Karpf, Musik am Hof Maria Theresias; Beales, Enlightenment and reform in 18th-century Europe; Fritz-Hilscher and Antonicek, Die Wiener Hofmusikkapelle II. Krisenzeiten der Hofmusikkapellen; Weissensteiner, Die Söhne Maria Theresias.