Eccellenza
Ascrivo a mia particolare sorte ogn`incontro, che V.E. mi porge de Suoi pregiati comandi, mentre all`ossequio che Le devo corrisponde sempre il piacere che ricavo dall`ubbidirla. Può Ella dunque da questo comprendere la soddisfazione che avrò nel secondare le di Lei respettabili premure a pro` del Signor Leopoldo Mozart Maestro di Capella al Servizio del Signor Principe Arcivescovo di Salisburgo, e del di lui Figlio. La testimonianza, che dal di Lei finissimo discernimento mi viene del talento staordinario di quest`ultimo per la Musica renderà vieppiù plausibile quell`interesse, che prenderò in ogni occasione per tutti i di Lui vantaggi, e che spero, mi farà meritare l`onore d`altri suoi comandi, in attenzione de quali con la solita respettosa ed invariable stima Le bacio di vero cuore le mani.
Di V.E. Roma 21 aprile 1770
Non è frequente per certo il caso in cui i Pontifizi sentano nelle stanze loro virtuosi di Musica, mi rivolgo pertanto ai Signori dilettanti ed ieri era a mia intimazione il Principe Chigi ha fatto sonare il di Lei raccomandato.
Io vi intervenni e non meno di tutti gli altri concorrenti ammirai l`incomparabile singolarità del sommo progresso in così tenera età fatto dal noto giovane nella difficile scienza ed esecuzione della musica.
Veramente il detto giovane è portentoso.
Vostra Eccellenza continui ad amarmi ed a credermi quale veramente mi riprotesto
Servitore vero e cugino affezionatissimo
Lazzaro Cardinale
Pallavicini.1