Lettere della famiglia Mozart

 199. Leopold Mozart alla moglie, Salisburgo
Bologna, addì 21 julii 1770
I miei auguri e quelli del Wolfgangerl per l`onomastico tuo e della Nannerl1 arrivano sì troppo tardi, ma, spero, ancora entro l`ottava. L`avrai certo previsto, perché sapevi che siamo in viaggio. Veramente mi ero prefisso di scrivere lungo la via; ma la lettera sarebbe andata a Venezia e da lì, forse passando prima addirittura da Vienna, a Salisburgo. Facciamo di cuore i nostri auguri a entrambe voi e vi auguriamo la salute, ma, soprattutto, la grazia divina, di altro non abbiamo bisogno, il resto già lo si trova. Siamo partiti da Roma alle 6 di sera del 10 luglio con un Vetturino, abbiamo proseguito per tutta la notte senza dormire, e la mattina alle 5 siamo giunti a Civita Castellana, dove abbiamo preso una cioccolata e ci siamo buttati a letto, dormendo fino alle 10, poi abbiamo sentito una s. messa nel duomo, dopo di che il Wolfg. ha suonato l`organo, poi abbiamo pranzato, abbiamo dormito ancora per un paio d`ore e siamo ripartiti intorno alle 4 e mezzo di sera. Ma solo il primo giorno di viaggio abbiamo viaggiato tutta notte, per precauzione contro la malaria. Gli altri giorni siamo sempre partiti alle 3 o alle 4 di mattina, viaggiando fino alle 8 o alle 9, per poi fermarci fino alle 4 di pomeriggio e riprendere il viaggio fino alle 8 o le 9 di sera. Del resto, questo è stato uno dei viaggi più faticosi che abbia mai fatto. In parte perché abbiamo dormito poco e in modo discontinuo, in parte per via dell`incredibile quantità di insetti, pulci e cimici che non permettono di dormire neanche al corpo più sfinito, ma soprattutto per via del mio piede,2 del quale, sebbene andasse già abbastanza bene, per le continue scosse della carrozza non solo si è riaperta la ferita, ma che si è anche gonfiato così tanto che il polpaccio e la caviglia erano grandi uguali. Non ho quindi potuto fare le mie gite e ho dovuto accontentarmi di dare solo un`occhiata generale ai luoghi che attraversavamo e di badare per lo più a distendere il mio piede sul letto ogni volta che ci fermavamo. È stato dunque il 16 che abbiamo fatto le nostre devozioni a Loreto. Ho comprato 6 campanelli e varie altre cose. NB oltre alle reliquie, da Roma porto anche un frammento della S. Croce.3
A Senigallia, dove in questo momento si svolge la celebre fiera, che abbiamo anche visitato e che merita di essere vista, abbiamo incontrato il sig. Brinsechi. Tutta la costa, da Loreto a Rimini, è occupata da soldati e sbirri, i cui picchetti si trovano a 150, 200 o 300 passi l`uno dall`altro, così come in cima a questa e quella montagna, in modo da impedire che i pirati possano attraccare e recar danno ai viaggiatori. A suo tempo potrò raccontartene di più. Siamo giunti qui la mattina del 20 alle 8.4 La mia prima preoccupazione è stata di restarmene tutto il giorno a letto, dove ho pure pranzato, così come oggi; e ora il piede va visibilmente meglio e il gonfiore è quasi scomparso; con la prossima posta potrò scriverti, con l`aiuto di Dio, i progressi nella guarigione del mio zampone. Sua Ecc. il conte Pallavicini mi ha mandato ieri e oggi l`ecc. precettore del giovane sig. conte per offrirmi Doctores e cerusici; per questa volta l`ho solo ringraziato giacché, grazie a Dio, non ne ho bisogno. Inoltre Sua Ecc. mi ha offerto la sua carrozza e tutto ciò di cui possiamo aver bisogno. Ho accettato la carrozza per quando sarò in grado di uscire: e qui ci tratterremo piuttosto a lungo, perché non proseguo fino a quando il piede non sarà completamente ristabilito. Non sarei partito da Roma, se ciò non fosse stato necessario per via del crescente rischio legato al caldo e all`aria malsana: con tutto ciò, per la meraviglia di tutti, mattino e sera faceva sempre non solo fresco, ma addirittura così freddo che la notte in cui siamo partiti da Roma per Civita Castellana abbiamo messo le pellicce sopra i nostri mantelli, onde proteggerci dal freddo; e a Senigallia siamo arrivati la mattina alle 8 con le pellicce addosso. È stata una fortuna per noi che non avessimo potuto mettere le pellicce nel baule. Tutta l`Italia si meraviglia di questo clima. Solo da 2 giorni ha cominciato a fare veramente caldo. Se il Wolfg. continua a crescere così, arriverà a casa piuttosto alto. Il prossimo inverno non potrà più portare il nuovo vestito di panno fatto a Salisb., il panciotto era troppo piccolo già l`inverno passato. Statemi entrambe bene. Vi bacio e sono il tuo vecchio
Mozart

MOZART ALLA MADRE


Faccio gli auguri alla mamma per l`onomastico, e mi auguro che la mamma possa vivere ancora centinaia d`anni, e restare sempre in salute, cosa che chiedo sempre a Dio, pregando tutti i giorni e pregherò ogni giorno intensamente per entrambe voi. Non posso regalarvi altro che dei campanelli di Loreto e candele e cuffiette e pulci, quando torno, nel frattempo che la mamma stia bene, le bacio 1000 volte le mani e resto in sino a morte
il suo fido figlio
Wolfgang Mozart

MOZART ALLA SORELLA

Cara sorella mia:
Io vi auguro, che i dio vi dia sempre la salute e vi lasci vivere ancora cento anni, e Vi faccia morire quando avrete mille anni. spero, che voi imparerete meglio conoscremi in awenire, e che poi ne giudicarete, come ch`egli vi piace. il tempo non mi permette di scriver molto: la pena non wale un corno, ne pure quello che la dirigge. il titilo dell`opera che hò da comporre à Milano non si sà ancora. addio.
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AGGIUNTA DI LEOPOLD MOZART

A tutta Salisb., e soprattutto alle Mariandel i nostri ossequi.
Scrivi sempre a Bologna.
Le 2 sfortunate vicende di coloro che sono rimasti indietro con i pagamenti non mi stupiscono più di tanto.6 Mi stupisce assai più che, con tutti gli esempi che ci sono, la gente non presti più attenzione. Come potrebbe essere altrimenti? - Piccoli salari, grandi boccali! e gargarozzi lunghi!
Hai scritto che il sig. Meissner è arrivato e che vi siete parlati: ma non mi scrivi dove si è trattenuto così a lungo? - È vero che è stato malato? - Porgigli i nostri ossequi.


1 26 luglio.
2 Si veda la lettera 194 .
3 Si veda anche la lettera 176 .
4 Nella seconda visita a Bologna, i Mozart alloggiarono inizialmente all`Osteria San Marco, come documentato dagli Appunti di viaggio di Leopold: «Bologna [...] 2da volta // à St. Marco» (MBA, I, p. 330).
5 Secondo Nissen, Biografia di Wolfgang Amadeus Mozart, p. 206, una nota di mano di Wolfgang sulla busta della lettera aggiungeva: «Ho ricevuto in dono dalla nostra padrona di casa a Roma Le mille e una notte in italiano; è proprio divertente da leggere». La frase non è presente sull`autografo della lettera conservata alla Pierpont Morgan Library di New York. La prima edizione in italiano delle Mille e una notte fu pubblicata a Venezia nel 1722.
6 L`allusione di Leopold è oscura.

Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 199 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 04/10/2024.

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