Lettere della famiglia Mozart

 120. LEOPOLD MOZART A LORENZ HAGENAUER, SALISBURGO
Vienna, 17 ott. 1767.
La Principessa sposa 1 è andata in sposa allo sposo celeste. Incredibile mutamento! - - Il 14, verso le 4 o le 5 di pomeriggio, ci trovavamo a un ricevimento2 dove era presente Sua Eccellenza il signor conte Dietrichstein, attuale grande scudiere imper., il quale, essendo un favorito dell`Imperatore, doveva ben conoscere le condizioni dell`Arciduchessa. Colui disse che la Principessa era in buone condizioni. Verso le 6 e un quarto venne a cercarci un servitore, e ci disse che il Duc de Braganza e il principe Caunitz si trovavano da Mr. de Logié, dove eravamo attesi. Sua Eccellenza il conte Dietrichstein si offrì di portarci colà nella sua carrozza: ed essendoci noi trattenuti fin dopo le 9, arrivò un corriere speciale da Schönbrunn per consegnare a Sua Eccellenza il Grande scudiere un biglietto di Sua Maestà l`Imperatore con l`ordine di recarsi immediatamente a Schönbrunn, giacché la Principessa si trovava in condizioni così gravi che i medici avevano repentinamente perso ogni speranza. La mattina del 15 ella fu data per morta per tutta la città, tanto che a mezzogiorno il posto di guardia ricevette ordine di porre un freno a questa falsa diceria. Alle 4 si asserì che c`era speranza, e alle 5 Sua Eccellenza la contessa von Clary venne dal signor barone Fries (NB quello stesso che alcuni anni or sono fu così buono da mandare a noialtri salisburghesi denari per 100000 o 200000 f. accettando i 12 kr. per 10 kr.), dov`eravamo anche noi, e ribadì che l`Arciduchessa non era morta e che c`era ancora speranza. Alle 9, proprio mentre ci apprestavamo a rientrare a casa, arrivò la notizia che era spirata intorno alle 7 e che subito dopo tutta la corte imp. aveva lasciato Schönbrunn senza alcun indugio ed era già in città.3 In queste circostanze straordinarie è pur singolare che alcuni anni fa la promessa sposa dell`attuale Re di Napoli fosse l`Arciduchessa Johanna 4 (che abbiamo conosciuta bene e che morì mentre ci trovavamo qui). Dopo la sua morte gli venne destinata l`Arciduchessa Josepha. Questa è dunque la 2a sposa della casata austriaca che egli perde: e dato che qui lo sposalizio era previsto per il 14, a Napoli aveva probabilmente già avuto luogo il rito nuziale. Adesso sarà probabilmente la volta dell`arciduchessa Carolina, 5 che adesso ha 15 anni. È altresì singolare che la 2a opera avesse per trama la favola greca di Psiche. Il titolo era: Amore et Psiche.6 Di questa Psiche si innamora, per via della sua bellezza e virtù straordinarie, lo stesso Amore. Venere ne è gelosa: e sebbene Psiche sia innocente e non abbia riconosciuto il dio Amore, deve sopportare, per volere di Venere, tante pene e tormenti, anzi a quanto pare persin la morte. Alla fine Venere si lascia intenerire dalla costanza della virtuosa Psiche; Psiche viene divinizzata, e Amore la ottiene in sposa.
Vede, ora anche questa Principessa bella, virtuosa e innocente è diventata davvero una sposa dell`amore divino! Il giorno di S. Francesco, ossia l`onomastico del suo compianto signor padre l`Imperatore,7 ella si è ammalata. Il giorno dopo, lunedì, quest`opera andò in scena per la prima volta, e nel giorno onomastico della sua signora madre l`Imperatrice,8 ella ha raggiunto il suo sposo celeste. Devo scusarmi se nel rappresentare questa triste circostanza non ricorro a tinte delicate o la descrivo perlomeno con una calligrafia leggibile: c`è troppo poco tempo! - - Lo sbigottimento che ne è nato in tutti i luoghi per cui sarebbe dovuta passare, è facile a comprendersi. Dappertutto si erano fatti preparativi per festeggiamenti e ovazioni e si erano sostenute grosse spese, e a Firenze il Sgr Manzoli, la Sgra de Amicis e il Sgr Raff hanno studiato invano le loro parti a memoria.9 Stanotte l`Arciduchessa verrà già sepolta in forma privata, e lunedì, martedì e mercoledì verranno tenuti gli uffici religiosi in tutte le chiese; i teatri resteranno chiusi per 6 settimane; ma sarebbe il caso che venisse autorizzato almeno qualcosa per le persone che devono trarne il proprio sostentamento. Altrimenti, visto che per giunta poi verrà il periodo dell`Avvento, vi sarà davvero una gran quiete fino al nuovo anno. Stiano tutti in salute e non si dimentichino di pregare per noi, perché se Iddio non vegliasse su di noi, ci troveremmo sicuramente a mal partito, come apprenderà a suo tempo. Porgo i miei omaggi a tutti i buoni amici e resto il vecchio.


1 L`arciduchessa d`Austria Maria Giuseppina d`Asburgo-Lorena morì di vaiolo il 15 ottobre.
2 Presumibilmente nella residenza del barone Fries, si veda più oltre.
3 La cronaca della malattia e della morte dell`arciduchessa d`Austria Maria Giuseppina d`Asburgo-Lorena fu riportata dal Wiener Zeitung del 7 e del 17 ottobre. Secondo MBA VII, p. 519, Mozart iniziò il duetto «Ach, was müssen wir erfahren» K 43a dopo aver appreso della morte di Maria Giuseppina, ma interruppe il lavoro quando la famiglia lasciò Vienna per Brno e Ölmutz il 23 ottobre. Il superstite manoscritto, tuttavia, è probabilmente di mano di Leopold, e poiché include altri suoi schizzi potrebbe anche essere di sua composizione. Si veda LMV VI:7.
4 L`arciduchessa d`Austria Maria Giovanna Gabriella d`Asburgo-Lorena, era morta il 23 dicembre 1762, nel corso della prima visita dei Mozart a Vienna.
5 L`arciduchessa d`Austria Maria Carolina d`Asburgo-Lorena sposò effettivamente Ferdinando IV di Borbone-Napoli il 7 aprile 1768.
6 Florian Leopold Gassmann, Amore e Psiche, prima rappresentazione al Burgtheater di Vienna il 5 ottobre 1767. Si veda il Wienerisches Diarium del 7 ottobre 1767.
7 4 ottobre.
8 15 ottobre.
9 Per la Partenope di Hasse; si veda la lettera 116 .

Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 120 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 15/11/2025.

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Salisburgo (Austria)   
Arcidiocesi di Salisburgo - Sacro Romano Impero


Città e arcidiocesi sulle rive del fiume Salzach; capoluogo della provincia omonima e luogo natale di Mozart. Le sue origini moderne - successive alla caduta dell`Impero Romano - risalgono alla fondazione, nel 696, dell`abbazia di San Pietro da parte di San Ruperto da Worms, e della cattedrale di San Vigilio nel 774. Durante la vita di Mozart, Salisburgo era un`arcidiocesi indipendente, parte del Sacro Romano Impero, e fu governata da due arcivescovi: Siegmund Christoph conte di Schrattenbach (in carica dal 1753 al 1771), primo datore di lavoro di Mozart, e Hieronymus Colloredo (in carica dal 1772 al 1803). Mentre Schrattenbach era un prodigo sostenitore della musica di corte, Colloredo, al contrario, si occupò piuttosto di riformare la liturgia, l`istruzione e il fisco.
Alla musica di corte provvedevano quattro gruppi indipendenti e distinti: i musicisti di corte veri e propri, che si esibivano nella cattedrale, all`Università Benedettina e a corte; i «trombettieri di corte e di campo», che insieme ai timpanisti (di norma dieci trombettieri e due timpanisti) suonavano sia nella cattedrale che a corte provvedendo alle fanfare prima dei banchetti o di altre importanti funzioni civiche; la cappella della cattedrale (Dommusik), formata dai diaconi coristi (Domchorvikaren) e dai coristi (Choralisten), che si esibiva nella cattedrale; e il coro di voci bianche della Cappella (Kapellhaus), che si esibivano anch`essi nella cattedrale ed erano istruiti dai musicisti di corte. Il compito principale dei musicisti di corte era di provvedere, insieme alla cappella della cattedrale e al coro di voci bianche, alla musica nella cattedrale. Nelle occasioni più solenni, i musicisti erano una quarantina o più, numero che veniva ridotto nelle occasioni minori. In aggiunta ai servizi di corte o nella cattedrale, i musicisti di corte si esibivano all`Università Benedettina, dove erano regolarmente allestiti drammi scolastici. Si trattava in origine di rappresentazioni in prosa di stampo pedagogico appositamente concepite dai benedettini, che nel corso del Seicento si erano evolute verso forme operistiche. Il solo contributo di Mozart al genere fu Apollo et Hyacinthus K 38 del 1767. L`Università Benedettina di Salisburgo promuoveva la produzione musicale sia formale che informale, comprese le opere orchestrali su larga scala eseguite in occasione delle cerimonie di laurea di agosto, alle quali Mozart contribuì con le serenate K 203, K 204 e K 320.
Altre istituzioni salisburghesi importanti includevano l`arciabbazia di San Pietro, il monastero femminile di Nonnberg e il Teatro arcivescovile di corte. La musica per le occasioni pubbliche includeva fanfare delle guardie civiche, spesso ingaggiate per suonare ai matrimoni, e bande militari che suonavano durante le marce delle guarnigioni cittadine. Anche i privati cittadini - inclusi i musicisti di corte al di fuori dei loro impegni ufficiali - si dilettavano attivamente in ruoli musicali. Erano frequenti le composizioni in occasione di onomastici e le serenate per celebrare matrimoni - come la serenata K 250 Haffner di Mozart - così come erano frequenti le esecuzioni domestiche. Sia all`interno che all`esterno del principato, mantenevano stretti contatti con la corte di Salisburgo e i suoi musicisti numerose istituzioni musicali, fra le quali in particolare il monastero benedettino di Michaelbuern e il monastero benedettino di Lambach. Bibl.: Birsak e König, Das grosse Salzburger Blasmusik; Dahms, «Das musikalische Repertoire des Salzburger Fürsterzbischöflichen Hoftheaters (1775-1803)»; Eisen, «Salzburg under Church Rule»; Dopsch, Geschichte Salzburgs; Eisen, «Mozart`s Salzburg Orchestras»; Schmid, Mozart und die Salzburger Tradition; Schneider, Geschichte der Musik in Salzburg.