Della sua prima educazione a
Roma si occupò il cardinale Pietro Ottoboni; Gianvincenzo Gravina, cofondatore nel 1690 dell`Accademia dell`Arcadia, proseguì il compito, adottandolo nel 1708 e grecizzando il suo nome da Trapassi a Metastasio. Nel 1719 si trasferì a
Napoli, dove la sua carriera fiorì grazie a opere scritte per influenti membri dell`aristocrazia e a opere serie musicate da compositori italiani di primo piano, fra i quali Vinci,
Porpora e Sarro. Nel 1730, su invito della corte, si stabilì a
Vienna dove ricevette la nomina di
poeta cesareo. Con il passaggio del teatro di corte a impresari privati, e l`evoluzione del gusto dall`opera italiana a quella francese e in seguito tedesca, l`opera metastasiana lasciò la scena viennese intorno al 1765 per non farvi ritorno che per un breve revival negli anni novanta, sotto
Leopoldo II. Metastasio è noto soprattutto per i 27 libretti di opere serie. Mozart lo conosceva bene fin da piccolo: i suoi primi lavori vocali conservati, le arie «
Va, dal furor portata» K 21 e «
Conservati fedele» K 23, così come la sua ultima opera,
La clemenza di Tito K 621, sono basati su testi di Metastasio. I due si incontrarono a Vienna nel 1767-68, quando il poeta sostenne
La finta semplice K 51. Nel 1770, a Milano, Mozart ricevette in dono dal conte
Firmian l`edizione completa delle opere di Metastasio (Torino, 1757-68), dalla quale trasse il suo «
Per pietà, bell`idol mio» K 78, le due scene «
Misero me... Misero pargoletto» K 77 e «
Oh, temerario Arbace... Per quel paterno» K 79, e le arie «
Se ardire, e speranza» K 82, «
Se tutti i mali miei» K 83, «
Fra cento affanni» K 88 e forse (se autentica) «
Non curo l`affetto» K 74b. Metastasio fece aggiunte e alterazioni al testo del
Lucio Silla K 135 e nel 1771 e 1772 rispettivamente Mozart musicò a
Salisburgo altri due suoi testi: l`oratorio
La Betulia liberata K 118 e l`azione teatrale
Il sogno di Scipione K 126. Infine a
Monaco, nel 1775, musicò il suo
Il re pastore in forma di serenata. Altre composizioni su testi metastasiani includono il perduto «
Misero tu non sei» K 73A, le arie «Alcandro, lo confesso... Non so, d`onde viene»
K 294 e
K 512, «
Basta, vincesti... Ah non lasciarmi» K 295a, «
Ma, che vi fece, o stelle... Sperai vicino il lido» K 368, «
Misera, dove son!... Ah! non son`io che parlo» K 369, «
Così dunque tradisci... Aspri rimorsi atroci» K 432, «
Ah se in ciel, benigne stelle» K 538, e le canzonette
K 436,
437,
438,
439 e
K 549. Bibl.:
Pinamonti (a c. di), Mozart, Padova e la Betulia liberata;
Knighton e Burden, «Metastasio, 1698-1782»;
Hilscher e Sommer-Mathis, Pietro Metastasio, uomo universale (1698-1782).