Lettere della famiglia Mozart

 92. LEOPOLD MOZART A LORENZ HAGENAUER, SALISBURGO
Chelsea nei pressi di Londra
13 sett. 1764.
Monsieur
Ho notato che le nostre lettere ci hanno sempre impiegato 16 o 17 giorni: ché finora ho sempre puntualmente ricevuto le sue lettere il 17° giorno o perlomeno il 18° per tempo. Questa volta è arrivata ancora più in fretta: giacché io l`ho ricevuta già l`11 e Mr. Tessier il 10, avendola Lei scritta il 2 ago., sicché la lettera1 è arrivata in 2 settimane. Basta! finora la nostra corrispondenza procede regolarmente malgrado la grande distanza. La ringrazio umilmente per le precise disposizioni circa le sante messe: e La informo che, sebbene assai lentamente, vado migliorando di giorno in giorno; sicché posso almeno confidare sul fatto di non avere nessuna grave deficienza interna. Ma per farle sapere l`origine della mia malattia Le dirò che qui vi è una sorta di malattia locale che chiamano infreddatura per cui da queste parti non vede quasi nessuno che indossi abiti estivi, ma tutti portano abiti di panno. Questa cosiddetta infreddatura è così pericolosa per chi non sia di solida costituzione, che in molti casi ne segue una Consumption,2 come la chiamano qui; io la chiamo invece Febrem lentam:3 e per queste persone il consiglio migliore è di lasciar l`Inghilterra e ritornarsene oltremare; giacché vi sono molti esempi che costoro, avendo cambiato paese, si sono tosto sentiti meglio. Io mi sono inopinatamente buscato questa infreddatura, e la cosa è andata così: l`8 Julii alle 6 di sera dovevamo recarci da Mylord Taneth.4 Prima delle 6 ho mandato il servo là dove stanno le carrozze; ma non ce n`era alcuna: era domenica e tutte le carrozze erano via. Era una giornata splendida e caldissima. Feci venire una portantina, ci misi dentro i due bambini, ed io, essendo il tempo straordinariamente bello, le andai dietro a piedi: senza pensare alla velocità con cui procedono qui i portantini; ma ne feci presto esperienza. Sono un discreto camminatore, Lei lo sa, e nel camminare la mia mole non mi è affatto di impedimento. In breve, prima di arrivare da Mylord Taneth pensai più volte di non poter continuare: ché Londra non è Salisburgo. Arrivai sudato come non mai. Non indossavo che un panciotto di seta, seppur con una giacca di panno che a casa di Mylord Taneth mi abbottonai subito. Ma fu inutile: la serata era fresca, tutte le finestre aperte, rimanemmo fino alle 11 ed io, sentendomi già male, mi feci riportare a casa in una seconda portantina.
Tuttavia andai ancora in giro fino al 14 senza darmene per inteso. Cercai di liberarmi del malessere sudando, che qui è il rimedio più comune, ma non valse a nulla. Presi quindi un leggero lassativo, invano. Ma il problema principale era che avevo un forte mal di gola. Le tonsille erano infiammate e scarlatte, e tutti i gargarismi non servirono a nulla. Mi dovettero salassare: ché ormai potevo a malapena mandar giù del brodo. Ecco il gargarismo: R. Tinctur Rosar. leviter acidul. c. Elix. Vitriol, ξ IV Mellis Rosarum optim, ξiß Spirit. Sulphuris p. Campanam, gutt. X aquae Hordeatae, ξij Misc. fiat gargarisma. 5 Il mal di gola è migliorato subito dopo il salasso; ma avevo ancora la febbre, punto appetito, e mi venne pure proibito di prender altro che un brodaccio. Bevvi della tisana con dentro sempre un poco di Nitri dul. 6 NB prima che venisse il Medicus, la febbre alta l`avevo abbassata io stesso, quando m`era cominciato il mal di gola, mediante Pulverem antispasmod. hallensem. 7 - - Dopo di che, il 22 Julii, il Medicus mi prescrisse Rp. Sal absinth. ξj Succi Limon 3 vi aqu. limam. Simp. et purae font. Aa ξß.Spirit. Mindereri ξiß; nitri dulc. gutt XX Syrap, ξij. fiat haustus: 6ta quâque hora summendus.8 Visto che la notte precedente non avevo chiuso occhio, pensò di porvi rimedio prescrivendo ancora: Adyce haustui Nocturno Tinct. Thebaic., gut XV & pulv. contrayero comp. Gr. XVI.9 Questo fu dunque aggiunto a quanto già dovevo prendere ogni 6 ore, e andava assunto prima di andare a dormire. Caddi in un sonno profondo: ma mi svegliai alle 2 di notte per via di un incredibile dolore allo stomaco, così atroce da farmi pensare che non sarei riuscito a sopportarlo. Mia moglie mi preparò in tutta fretta un brodo caldo, dopodiché mi riaddormentai. Ma nella notte dal 23 al 24 di nuovo non potei dormire un istante; sebbene il polso non fosse più febbricitante. Il sig. Medicus mi diede quindi: aqu. Alexiter. S.ξj. Nuc. Mosc. ξij. Tinctur. Thebaic., gut. XVIII. Syrup. Balsamic., ξiijs; M.f. Haustg.10 Ma non servì, e malgrado questa pozione non potei dormire e giacqui invece in una sorta di stordimento che non so descrivere: ero sempre vigile; pensavo sempre di addormentarmi, ma non ero che intontito. Non ero più io; a detta di tutti ero irriconoscibile. Ero completamente privo di forze e lo stomaco era tutto sottosopra; e quando il giorno 25 venne il Medicus, si mostrò alquanto perplesso e disse: che non ero un soggetto da prendere tante medicine, dovevo solo mangiare e vedere di tornare in forze a poco a poco grazie al nutrimento; e con questo mi lasciò. Ma il vecchio e onorato Giordani,11 che durante il periodo della mia malattia era sempre venuto a trovarmi 2 volte al giorno, mi fece alzare e camminare avanti e indietro nella stanza; mi fece mangiare il mio brodo stando seduto per qualche tempo in poltrona: e visto che dovevo mangiare senza che si fosse in nulla giovato il mio stomaco, il quale era così debole e sofferente ch`io non ero neppure in grado di mangiare una coscia di pollo, un amico di nome Sipruntini, che è di origine ebraica, mi portò un suo cugino Medicum, un ebreo portoghese che, per mezzo di una polvere di rabarbaro mischiata con qualcosa per rafforzare lo stomaco, la quale mi provocò una leggera evacuazione, e con una pozione di cui dovevo prendere un`intera tazzina da caffè 3 volte al giorno per 4 giorni e che mi arrivava ogni giorno preparata di fresco, rimise così bene in sesto il mio stomaco che non solo poco a poco mi tornò l`appetito, ma, dopo essere stato per alcuni giorni a Chelsea, avvertii di colpo una certa fame. Non appena il tempo si mise decisamente al bello mi feci condurre in portantina a St. James`s Park, e questo fu il 29 Julii; lì mi misero in un bell`angolino sotto gli alberi dove mi beai dell`aria fresca come un uccellino. Dal 29 Julii al 4 ago. il tempo fu orribilmente piovoso. Per tutto quel periodo presi le medicine prescrittemi dal medico ebraico di cui sopra. Il 5 ago. mi feci portare a Chelsea per affittarvi una casa, e il 6 mi portarono colà per prendervi alloggio.12 Ora sa tutto. Ancora una cosa! Dopo essermi levato dal letto avvertii nelle membra una leggera tensione, sicché potevo a stento distendere la mano e le dita e non potevo muovere un nervo senza provare dolore. Naturalmente mostrai al Medico ebreo le ricette delle medicine che avevo preso; davanti a me non sollevò obiezioni in merito, ma poi, andandosene, inveì contro il Medicum che non conosceva, dicendo che con l`oppio che mi aveva somministrato per 2 volte mi aveva attaccato i nervi. Il summenzionato Sipruntini è un grande virtuoso del Violoncello, è figlio di un ebreo olandese. Dopo aver viaggiato in Italia e in Ispagna la religione ebraica, con le sue cerimonie e precetti, gli parse ridicola: e l`ha quindi abbandonata; ma non so ancora se si farà battezzare, e avendo di recente parlato con lui di questioni di fede, dai suoi discorsi ho inteso che per ora si accontenta di credere in un Dio, di amare anzitutto questo Dio, indi il suo prossimo come sé stesso, e di vivere da persona onorata. Io mi adoperai a dargli un`idea della nostra fede e riuscii a far sì che convenisse con me sul fatto che, tra tutte le fedi cristiane, la cattolica è la migliore. Farò un nuovo assalto tra qualche tempo: ché bisogna procedere con molta delicatezza. Pazienza! Forse in Inghilterra diverrò pure missionario. Per favore, abbia la bontà di chiedere a qualche signor Medico di trascrivermi a chiare lettere su un pezzettino di carta le seguenti prescrizioni, ossia la loro composizione, perché qui essa è sconosciuta e non hanno mai sentito nominare né la Dispensat. Vien. né quella Augustana.13 Deve essere tutto trascritto per esteso perché non capiscono i Signa chimica, dato che i sigg. Medici di qui scrivono tutto per esteso. La prego dunque di far trascrivere per esteso quanto segue:

Rp. Cons. fl. farfar. ξij Rp. Spec. decocti
pectoral. ξβ.
♂ Haly rec. ζj. fl. papav. rh.
amygd. dulc. ξβ. bellid. aa mβ.
Syr. d. liquirit ξβ.

Rp. V Laxat. Vien. ξij Rp. Aqu. Lax. Vien.
Man. elect. ξij. Syrup. Rosat. Sol.
V. fol. Џri ξij. aa ξj
V. Physagon ζj.

Rp. V papav.
Scabios: aa ξij.
♂ adtuss. inf. ζj
♂ nij. diaphor..
Θ.tri papav. aa gr. XV
Syr. Liquirit. ξij.
 14

NB di questo ho già scritto la composizione.

Nessuno qui ha nessuna idea di cosa siano lo Spec: decocti pect: o l`aqu: Lax: Viennis.15
Mia moglie vorrebbe la ricetta di una pozione lassativa; perché non ha mai preso nulla e ne ha assolutamente bisogno.
Ma va scritto tutto quanto per esteso; ché a parte i simboli dei pesi, gli speziali di qui non capiscono nulla. Le prime 4 ricette che ho scritte sopra sono le mie ricette casalinghe, alcune lassative e alcune per la tosse e il catarro di petto. L`ultima breve è per il Wolfgang: vorremmo molto avere la ricetta della polvere digestiva con e senza rabarbaro. Lei potrà ben figurarsi che all`occorrenza abbiamo bisogno di queste medicine a cui siamo già avvezzi: giacché i sigg. Medici di qui curano i pazienti alla loro maniera, pur trovandosi di fronte a dei tedeschi, che hanno natura e temperamento diversi. E chi mai corre subito dal dottore per ogni piccolo malessere? - - Tutto lo stile di vita degli inglesi differisce dal nostro come il giorno dalla notte. I cittadini comuni, che sono NB tutte persone agiate, tanto che non si distingue la moglie di un sarto o di un calzolaio da una Mylady se non per il fatto che la prima di solito è vestita ancor meglio della seconda, la quale, quando non ce ne sia un motivo particolare, fa poco sfoggio; il cittadino, dicevo, vive nel modo seguente: la mattina lui, tutta la sua famiglia e persino la cameriera bevono un tè oltremodo forte e amarissimo, essendo preparato con una gran quantità di foglie; dentro vi versano sempre un poco di latte o panna, mangiandovi insieme una quantità di pane imburrato che viene portato tagliato in fette sottili già leggermente spalmate di burro. Per solito vengono servite anche alcune fette di pane già imburrate e così arrostite sulla brace. Abitualmente un paio d`ore dopo il padrone di casa si gusta un buon Pot di Porter o Strong-beer, che è una birra forte. Ci sono tre tipi di birra, la Porter o Strong-beer che è la birra forte, l`Ale che sarebbe la birra leggera e la Purl, ossia la birra al vermut. Alle 2 c`è il pranzo, che consiste o in un grosso cosciotto di montone arrosto o in Roasted beef, che è l`arrosto di manzo inglese conosciuto in Germania con il nome di Rost Biff, il che quasi corrisponde a come suona pronunciato in inglese. Insieme ci mettono patate lesse o fagioli che non vengono conditi, bensì del burro fuso caldo viene colato in una scodellina apposita e ciascuno può versarsene a piacere sulle sue patate o fagioli. A volte, invece di questi contorni, hanno come prelibatezza il Plumb-pudding, ossia un impasto con uvette o mele, che dovrebbe rappresentare una sorta di torta, ma nel fatto è pessimo e mal fatto. Questo lo mandano a prendere direttamente dal pasticcere e lo mangiano freddo. Mangiano anche cipolle, come i panduri.16 Così come trangugiano con gusto il lardo non solo fuso, ma anche rappreso. I bambini e la serva bevono birra leggera, e per tutto il giorno sono liberi di attingere alla botte a volontà; ché qui nessuno beve acqua, il padrone e la padrona bevono birra forte. Verso le 5 bevono di nuovo il tè, nel modo istesso che alla mattina. La sera verso le 8 o le 9 rimettono in tavola il cosciotto di montone o il Roasted-Beef di mezzogiorno. Ora deve sapere che la domenica il montone o l`arrosto di manzo arriva in tavola caldo. Poi, per il resto della settimana, ne viene sempre tagliato solo un pezzetto per ogni persona, finché ne rimane, e la sera prendono del lardo o formaggio o burro, lo spalmano sul pane e lo fanno cuocere o arrostire. Insomma, mangiano come i panduri. Le persone che vivono più dispendiosamente, e ce n`è un buon numero, fanno lo stesso per quanto concerne il tè della mattina e della sera, solo vi aggiungono anche caffè, cioccolata, vini cotti con la cannella, rosolii,17 gelati etc. e altre cose indubbiamente prelibate. Costoro pranzano alle 4 o anche alle 5, a ogni cambio di piatto vengono sostituiti anche coltelli, forchette e cucchiai. Si viene serviti bene (come in Germania). Dopo mangiato viene tolta la tovaglia e lasciata della frutta prelibata; davanti a ciascun commensale viene posto un piccolo bicchierino e nel mezzo mettono molte bottiglie di vino del Reno, vino di Spagna etc. e altri vini, oltre al sidro, di cui ci si può servire a volontà: infatti torno torno la tavola le persone si passano sempre una bottiglia dopo l`altra, in modo da potersene servire o passar oltre la bottiglia. Il sidro è un vino di mele o mosto. Assomiglia al vino bianco tirolese ed è buonissimo da bere, è alcolico, leggermente asprigno, quindi molto gradevole, e chiaro come l`oro; dicono che non faccia male. Una volta levatisi da tavola, arriva il caffè. Viene anche servito del punch. Benché il punch venga perlopiù servito un paio d`ore più tardi, insieme al tè e il rosolio o i liquori. Poi si giuoca, si esce in carrozza e si fa musica. E la Noblesse non cena prima di mezzanotte o anche all`una o alle 2 dopo mezzanotte. Si levano da letto a mezzogiorno. Opera, concerti e commedie non incominciano prima delle 7 sette e ½ di sera. Punch. Viene pronunciato Punsch ed è una bevanda preparata facendo bollire acqua, rhum, zucchero e limoni. Viene bevuta calda o fredda, a piacere. Il rhum è una sorta di acquavite distillata da un frutto delle Indie Occidentali ed è uno Specificum per lo stomaco. Il punch e una pipa di tabacco sono la quintessenza dell`Inghilterra. - Lo spazio è troppo poco; si immagini che Le abbia aggiunti i saluti; e rimango il Suo Vecchio.

P.S. Posso chiederle, all`occasione, di dire al sig. v. Kleynmayr, nel porgergli gli omaggi di tutti noi, che gli faccio un milione di auguri e di felicitazioni per il cambiamento di stato18 a cui si è deciso? - - L`allegato qui presente è la lettera di condoglianze per il sig. Weiser.19 Mia moglie e i bambini La riveriscono. Mia moglie, come è facile da immaginare, ha avuto un gran daffare ed è stata molta angustiata nel periodo della mia malattia, e a Chelsea dapprima ci siamo fatti portare il mangiare da un Traiteur: ma essendo cattivo, mia moglie ha cominciato a cucinare da sé e così ci troviamo tanto bene che anche in città, quando vi torneremo la settimana prossima, provvederemo da noi al nostro vitto. Forse mia moglie tornerà ad essere più grassottella, perché ora è assai dimagrita. Essa Le manda a dire che continua a non capire affatto l`inglese, se non la sentinella notturna quando, per esempio, grida past ten a clock, sono suonate le 10, o in inglese propriamente: sono passate le 10. Ma lo dice solo per modestia; sa dire anche Good Morrow, Sir, Buon giorno Signore e How do ye do Sir, come sta, Signore?; del pari sa rispondere: Very well, at your Service, molto bene, per servirla. E quando parla in tedesco con una serva inglese, e quella parla inglese con lei, mi viene sempre in mente la costruzione della torre di Babele. Alla fine si mettono tutt`e due a ridere e improvvisano una pantomima.
Ringraziamo il sig. Johannes per tutti i suoi sforzi. Leggiamo le sue notizie con curiosità e attenzione.
Solo per Lei.
Cosa fa Sua Grazia il Princ. con le 2 ragazze arrivate da Venezia? Ha già assegnato loro un salario?20 - - E che fa dunque la sig.ra v. Robiny, non ho più avute sue notizie, la sig.na Josepha sposerà il dottor Antoine Agliardi? Il conte Auersperg si è deciso a tenersi il vescovato di Lavant? Al Mr. Kalkammer è stato mantenuto il salario di Passovia, o gli è stato ridotto? Queste sono cose che non ho voluto domandare nella mia lettera, ma a cui Lei può farmi rispondere, senza doversi incomodare, per tramite del sig. Johannes. Che peraltro io resti sicuramente qui almeno ancora tutto l`inverno, e che le mie entrate principali, a Dio piacendo, debbano ammontare a qualche migliaio di f[iorini], Lei l`avrà già immaginato. Ora mi trovo in un luogo in cui nessun membro della corte salisburghese si è mai avventurato né, forse, vi si recherà in futuro. Aut Caesar, aut nihil,21 la lunga via è stata percorsa, una volta lasciata l`Inghilterra non vedrò più ghinee: bisogna approfittare dell`occasione. Purché il buon Dio ci conceda la salute, non dobbiamo darci pensiero delle ghinee. Mi dispiace già abbastanza di dover attingere ora a quanto avrei potuto risparmiare. Ma come Dio vuole: a Salisburgo come a Londra, siamo nelle Sue mani. Egli conosce le mie buone intenzioni. Ora si profilano alcuni mesi in cui avrò un gran daffare per ingraziarmi la Noblesse. Per questo sono necessarie grandi galoppate e sforzi. Ma se raggiungerò la meta che mi sono prefissa, acchiapperò una gran numero di pesci, o piuttosto di ghinee.
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Riveriamo la signorina Governante22 ringraziandola per la sua buona vigilanza e non dubitiamo che di tanto in tanto avrà fatto mettere al sole i nostri letti. Non mancheremo di portarle qualcosa da . . . . . ..


1 Perduta.
2 La parola consumption è in inglese nell`originale.
3 Febbre lenta.
4 Si tratta presumibilmente di Sackville Tufton, ottavo conte di Thanet, probabilmente a Grosvenor Square.
5 4 once di tintura di rosa leggermente acidificata con elisir di vetriolo; 1½ once del miglior miele rosato; 10 gocce di acido solforico; 2 once di acqua d`orzo. Mescolare per effettuare gargarismi. Si veda Dalchow, «Leopold Mozarts Haus- und Reiseapotheke».
6 Nitri dulcis, acqua d`orzo con salnitro dolcificato.
7 Un antispastico.
8 1 dramma di sale di assenzio; 6 dramme di succo di limone; 1 oncia di semplice acqua di cannella; 1 oncia di acqua di fonte; 1½ dramma di spirito di Minderer [soluzione acquosa di acetato di ammonio, trae il nome da un medico di Augusta]; 20 gocce di spirito dolce di nitrato di sodio; 2 dramme di sciroppo. Preparare la pozione; assumerla ogni sei ore. Si veda ancora Dalchow, «Leopold Mozarts Haus- und Reiseapotheke».
9 15 gocce di tintura di oppio e 16 grani di polvere di contrajerva prima di andare a dormire. La contrajerva è una radice tropicale utilizzata contro il morso dei serpenti.
10 Acqua antidotaria (= che serve da antidoto); 2 dramme di noce moscata; 18 gocce di tintura d`oppio; 3½ dramme di sciroppo balsamico. Miscelare per ottenere una pozione. L`acqua antidotaria, sia contro le malattie che contro i veleni, era nota in due forme: semplice o alcolica. Quella semplice era distillata da foglie fresche di menta, sommità di artemisia o foglie di angelica.
La soluzione alcolica era invece ottenuta includendo 3 once di alcol; la mistura era poi distillata fino ad ottenere un gallone e mescolata infine a una pinta di aceto. Si veda Brookes, An Introduction to Physic and Surgery, pp. 300-301.
11 Si tratta probabilmente di Giuseppe Giordani.
12 Si veda la lettera 91 .
13 L`affermazione di Leopold non è completamente accurata. Il repertorio Viennese di medicamenti è citato in Störck, Essay on the Internal Use of Thorn-Apple, Henbane, and Monkshood, p. 33 e 38, mentre quello di Augusta è citato fra gli altri in Pemberton, The Dispensatory of the Royal College of Physicians, p. 94. È tuttavia possibile che nessuno dei medici che visitarono Leopold fosse a conoscenza dei due libri, per quanto comuni essi fossero sul continente.
14 Tutte le cinque prescrizioni sono scritte in latino; si vedano Dalchow, «Leopold Mozarts Haus- und Reiseapotheke», pp. 3-6 e Geffray, Wolfgang Amadeus Mozart. Correspondance, I, pp. 411-12. Secondo Geffray, la prima prescrizione consiste di 2 once di fiori di tussillagine (farfaro) finemente tritati; 1 dramma di polvere fresca di antimonio di Halle; ½ oncia di olio di mandorle dolci; ½ oncia di sciroppo di liquerizia. La seconda prescrizione è composta da 2 once di acqua lassativa di Vienna; 2 once di manna medicale; 2 once di foglie di una pianta non identificata; e 1 oncia di acqua antiflatulenza. La terza contiene i seguenti ingredienti: 2 once di semi di papavero; 2 once di acqua di scabiosa; 15 grani di polvere di antimonio diaforetico; 15 grani di un ingrediente basato sui semi di papavero; 2 once di acqua di liquerizia. La quarta contiene ½ oncia di decotto espettorante; ½ manciata di petali di papavero e mezza di petali di margherita. La quinta infine prevede 1 oncia di acqua lassativa di Vienna e 1 oncia di sciroppo di miele rosato.
15 Un decotto espettorante e un lassativo; si veda Schulz, Praelectiones de Viribus et usu Medicamentorum, p. 295. L`Aqu: lax: Vienn è citata di frequente nella farmacopea del Settecento: si veda, ad esempio, Stark, Archiv für die Geburtshülfe, Frauenzimmer- und neugebohrner Kinder-Krankheiten, III, p. 768.
16 Unità di fanteria leggera dell`esercito asburgico impiegata per la prima volta nel 1741 durante la Guerra di successione austriaca; il termine ha origine croata e ungherese, e si riferiva inizialmente alle guardie a protezione dei campi, prima di assumere il significato di guardie per antonomasia.
17 Rosolie in originale. La parola quindi era già usata come tale, nei paesi di lingua tedesca, per indicare il liquore di origine italiana.
18 Non si conosce la data esatta del matrimonio di Kleinmayr con Maria Josepha Spitzer.
19 Per la morte di sua moglie Martha Theresia. La lettera di condoglianze di Leopold è perduta.
20 Maria Anna Braunhofer e Maria Magdalena Lipp. Secondo il resoconto di un concerto del 2 luglio 1764 annotato nel diario della corte di Salisburgo, e una lettera di raccomandazione del maggiordomo maggiore Franz Lactanz Firmian, entrambe avevano passato i tre anni precedenti a studiare canto all`Ospedale della Pietà di Venezia a spese dell`Arcivescovo. Si veda Martin, «Vom Salzburger Fürstenhof um die Mitte des 18. Jahrhunderts» I, p. 17, e Neumayr, «`. . . in das Welschland hinein geschicket, um aldorten in dem Singen zu perfectionieren . . .` Salzburger Hofsängerinnen in Venedig», pp. 234-236. Furono entrambe integrate nella cappella di Salisburgo il 1° gennaio 1765.
21 «O Cesare o niente», il motto di Cesare Borgia (1475-1517), ispirato alla Vita di Cesare di Plutarco, 11.4: «Preferisco essere il primo qui che il secondo a Roma».
22 Presumibilmente una delle figlie di Hagenauer, che si occupava dell`appartamento dei Mozart in Getreidegasse 9 durante la loro assenza da Salisburgo.

Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 92 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 04/12/2024.

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