Lettere della famiglia Mozart

 234. Leopold Mozart alla moglie, Salisburgo
Venezia, 6 marzo 1771.
Devi questa lettera al sig. Wieder che mi costringe a scriverti, visto che ho un breve momento libero dopo pranzo e che oggi è per l`appunto un giorno di posta.
Ieri c`è stato un bel concerto1 e in questi giorni veniamo assillati così tanto che non so chi otterrà il premio di averci suoi ospiti. Non posso quindi andarmene prima di lunedì.2 Questo, però, è anche il giorno stabilito per la nostra partenza da Venezia, non devi quindi preoccuparti che noi non si arrivi a Salisb. per Pasqua. Il tempo in più che rimango qui lo sottrarrò poi ad altre località, dove mi tratterrò di meno o, per così dire, quasi per nulla. Siamo, grazie a Dio, in salute; ci dispiace solo, o piuttosto è un peccato, che non possiamo trattenerci qui più a lungo, giacché abbiamo stretto conoscenza con tutta la nobiltà e dovunque, ai trattenimenti, ai pranzi, insomma, in tutte le occasioni, veniamo colmati di onori tali che non solo i segretari ci vengono a prendere e riaccompagnano a casa in gondola, bensì spesso il Nobile in persona ci riaccompagna a casa, e parlo della prima nobiltà come i Cornero, i Grimani, i Mocenigo, i Dolfin, i Valier &c.
Sai chi ho visto ieri? - - Il marito di quella cantante famigerata che a Salisb. ha dato il famoso concerto alla mescita, facendosi poi condurre in portantina a mendicare presso le case dei commercianti.3 Sedeva presso l`ingresso dell`Accademia, avviluppato in un mantello rosso, dietro la porta, per vedere quanto fosse nutrito il gruppo dei nobili. Quando infine gli venni più vicino, si alzò per rivolgermi la parola, perché io facevo finta di non vederlo. Era contento di vedermi a Venezia, mi disse che sua moglie prendeva lezioni dal sig. Maestro Boroni e che mi avrebbe fatto visita volentieri; dovetti per forza dirgli dove alloggiavo, ma a casa diedi subito ordre che, se fosse venuto un uomo con una donna, o una donna sola, bisognava sempre dire che non ero in casa. Oggi, dopo tante belle giornate, abbiamo un giorno orrendamente piovoso; mi auguro che la pioggia non duri, altrimenti da Padova a Vicenza avremo un tratto di strada spaventoso. Basta! Bisogna prendere tutto come viene, queste sono cose che mi lasciano dormire sonni tranquilli, purché si sia in salute. Dopo aver ricevuto questa lettera, sarà difficile che tu mi possa scrivere ancora: puoi farlo solo a Innsbruck, dove ne chiederò notizia alla posta.
Non posso descriverti gli onori che ci sono stati resi da parte del sig. Wieder, quando non siamo invitati da qualche altra parte pranziamo sempre con lui, ed egli ci procura tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Lui, e tutta la sua casa, riveriscono te e tutta la casa hagenaueriana.
Addio, vi baciamo 10 000 volte e sono il tuo vecchio Mozart
A tutti gli amici e le amiche i nostri omaggi.
Ho ricevuto la lettera di rimostranze4 che hai spedito a Milano; il giorno in cui allo Einzenbergerhof c`è stato il tirassegno,5 noi, a mezzogiorno, siamo partiti da Milano e abbiamo passato la notte a Canonica.


1 Non si ha notizia di recensioni del concerto sui giornali italiani, ma una notizia venne data dallo Staats-und gelehrte Zeitung des Hamburgischen unpartheyischen Correspondenten del 27 marzo 1771.
2 I Mozart lasciarono Venezia martedì 12 marzo; si veda la lettera 236 .
3 Sia la cantante che suo marito sono non identificati.
4 Perduta.
5 Il tirassegno era uno dei passatempi preferiti dai Mozart quando erano a Salisburgo; si veda Bauer, Mozart. A Great Lover of Games, pp. 73-116. In uno dei libri di preghiere posseduto da Leopold è contenuta la riproduzione di una serata di tirassegno.

Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 234 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 04/12/2024.

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