153. Mozart alla sorella, Salisburgo
Dilettissima sorella,
me la sono proprio presa con te per aver atteso così a lungo, invano, una risposta, e ne avevo anche ben d`onde, giacché non ho ricevuto la tua lettera del 1º.1 Qui cessa il tanghero tedesco, e comincia il tanghero italiano. Lei è più franco nella langua italiana, di quel che mi hò imaginato. lei mi Dica la cagione, perché lei non fù nella Comedia che anno giocato i cavalieri? adeßo sentiamo sempre opere: che è Titulata: Il Ruggiero. Oronte il padre di bradamento è un prencipe, (fà il sig. afferi) un bravo cantante, un paritono, ma (forzato quando starnazza in falsetto negli acuti, tuttavia non tanto quanto il Tibaldi a Vienna). Bradamenta, figlia d`oronte, inamorata di Ruggiero, ma, (dovrebbe sposarsi col Leone, ma lei non lo vuole) fà, una povera baroneßa, che hà avuto una gran disgratia, mà non sò chè? Recità (sotto nome straniero, ma non so quale) hà una voce paßabile, e la Statura non sarebbe male, ma distona come il Diabolo. Ruggiero un Ricco principe, inamorato della bradamenta, un Musico, canta un poco alla Manzuoli, ed à una bellißima voce forte, ed è già Vecchio, hà cinquanta cinque anni, ed ha una gola sciolta. Leone, dovrebbe sposare la Bradamenta, reichischime est, se sia ricco anche fuori del teatro, questo non lo so proprio, fà una Donna, la moglie di afferi, à una bellißima voce, ma c`è tanto sußurro nell theatro, che non si sente niente. Irene, fà una sorella di Lolli, del gran violinisto, che abbiamo sentito à Vienna. à una voce nasale, e canta sempre un ottavo troppo tardi, ò troppo à buon ora. Ganno fà, un signor, che non sò come egli si chiama, è la prima volta che lui Recita. Tra un atto e l`altro c`è un balletto: vi è un bravo ballerino, che si chiama: Monsieur Ruesler, è un tedesco, e danza proprio bene, quando siamo stati all`opera l`ultima volta (ma non per l`ultima volta) abbiamo fatto salire nel nostro balco il Mr Ruesler, (ché abbiamo a disposizione il balco del Marquis Carlotti, ne abbiamo la chiave) e abbiamo parlato con lui. apropos: ora tutti girano in Mascara, e quanto è comodo quando si ha la propria maschera sul cappello e si ha il privelegium di non doversi levare il cappello quando uno ti saluta, e di non chiamare alcuno per nome, bensì sempre: servitore umilißimo, giora Mascara. Cospeto di Baco, è sensazionale. Ma la cosa più straordinaria è questa: che andiamo a letto già verso le 7, 7 e mezzo: se lei indovinaße questo, io dirò certamente, che lei sia la Madre, di tutti indovini. 2 Bacia per me la mano alla mamma, e te ti bacio mille volte, e ti assicuro che resterò per sempre il tuo sincero e fido fratello
portez vous bien, et aimez moi toujours.
Wolfgang Mozart
LEOPOLD MOZART alla FIGLIA
Bacio te e la mamma mille e mille volte. Se cerchi gli spartiti dei concerti che abbiamo portato con noi,3 li troverai nel ripiano di mezzo del mio armadio, dove sono le sinfonie.
Ti raccomando il clavicembalo.
Verona il sette di Jenuario 1770
Dilettissima sorella,
me la sono proprio presa con te per aver atteso così a lungo, invano, una risposta, e ne avevo anche ben d`onde, giacché non ho ricevuto la tua lettera del 1º
portez vous bien, et aimez moi toujours.
Wolfgang Mozart
LEOPOLD MOZART alla FIGLIA
Bacio te e la mamma mille e mille volte. Se cerchi gli spartiti dei concerti che abbiamo portato con noi
Ti raccomando il clavicembalo.
1 Perduta.
2 Wolfgang conta sul fatto che sua sorella non sia a conoscenza del modo, diverso dal resto d`Europa, con cui all`epoca si indicavano le ore in Italia (Hora Italica). La giornata terminava con il tramonto, al suono dell`Ave Maria della sera: il suono delle campane serviva anche ad avvertire chi era nei campi che era ora di rientrare in città prima che venissero chiuse le porte. Essendo dipendente dal tramonto, l`ora variava con le stagioni e la latitudine. Alla latitudine di Verona, in gennaio, il sole tramonta intorno alle cinque. I Mozart andavano perciò a letto verso le undici e mezzo, mezzanotte.
3 L`allusione di Leopold ai «concerti» non è chiara. All`epoca, gli unici concerti noti di Mozart erano i concerti-pasticcio K 37 e K 39, 40, 41. Alla fine del 1774 o nei primi mesi del 1775 Mozart aveva scritto le cadenze per un concerto in re maggiore di Ignaz von Beecke (K 626a/II/K), e non si può escludere che fosse entrato in possesso del concerto prima dei viaggi in Italia. È tuttavia possibile che Leopold si stia riferendo a non meglio identificati concerti acquistati durante il Grand Tour del 1763-66, o a Vienna nel 1768, o ancora semplicemente a Salisburgo. Da una lettera del 10 novembre 1762, ad esempio, apprendiamo che nello stesso anno Leopold aveva acquistato a Vienna più di venti concerti di Wagenseil (MBA, I, p. 61). È tuttavia improbabile che dei concerti scritti diversi anni prima fossero ancora nel repertorio di Wolfgang, mentre è altamente probabile che i Mozart possedessero un numero considerevole di concerti non più identificabili. Si veda Eisen, «The Mozarts` Salzburg Music Library», pp. 130, 135 e 137.
2 Wolfgang conta sul fatto che sua sorella non sia a conoscenza del modo, diverso dal resto d`Europa, con cui all`epoca si indicavano le ore in Italia (Hora Italica). La giornata terminava con il tramonto, al suono dell`Ave Maria della sera: il suono delle campane serviva anche ad avvertire chi era nei campi che era ora di rientrare in città prima che venissero chiuse le porte. Essendo dipendente dal tramonto, l`ora variava con le stagioni e la latitudine. Alla latitudine di Verona, in gennaio, il sole tramonta intorno alle cinque. I Mozart andavano perciò a letto verso le undici e mezzo, mezzanotte.
3 L`allusione di Leopold ai «concerti» non è chiara. All`epoca, gli unici concerti noti di Mozart erano i concerti-pasticcio K 37 e K 39, 40, 41. Alla fine del 1774 o nei primi mesi del 1775 Mozart aveva scritto le cadenze per un concerto in re maggiore di Ignaz von Beecke (K 626a/II/K), e non si può escludere che fosse entrato in possesso del concerto prima dei viaggi in Italia. È tuttavia possibile che Leopold si stia riferendo a non meglio identificati concerti acquistati durante il Grand Tour del 1763-66, o a Vienna nel 1768, o ancora semplicemente a Salisburgo. Da una lettera del 10 novembre 1762, ad esempio, apprendiamo che nello stesso anno Leopold aveva acquistato a Vienna più di venti concerti di Wagenseil (MBA, I, p. 61). È tuttavia improbabile che dei concerti scritti diversi anni prima fossero ancora nel repertorio di Wolfgang, mentre è altamente probabile che i Mozart possedessero un numero considerevole di concerti non più identificabili. Si veda Eisen, «The Mozarts` Salzburg Music Library», pp. 130, 135 e 137.
Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 153 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 04/12/2024.
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 153 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 04/12/2024.