Lettere della famiglia Mozart

 266. LEOPOLD MOZART ALLA MOGLIE, SALISBURGO

A Madame / Madame Marie Anne / Mozart / à / Salzbourg

Milano, 14 nov. 1772

Avrai puntualmente ricevuto la nostra missiva da Milano.1 Oggi abbiamo ricevuto tutte in una volta 2 lettere e una missiva dal sig. v. Chiusoli: quindi 3 lettere.2
Mi unisco al Wolfg. nel ringraziare tutti per i gentili auguri,3 e porgiamo di cuore gli omaggi di entrambi noi a tutti i nostri buoni amici e alle amiche. La Nannerl ha tradotto assai bene in tedesco la lettera di auguri in ital. di Mart. 4
Sono molto soddisfatto del diario5 e vi esorto semplicemente a continuare in questa maniera. Dopo 3 giorni di viaggio la mia salute era così buona che me ne sono meravigliato, tanto più che, soprattutto da Verona a Milano, abbiamo menato una vita molto disordinata. Ma dopo aver trascorso sì e no 2 settimane a Milano, alcune bagattelle tornano a farsi vive, e talvolta mi immergo nei pensieri salisb. soffermandomi inconsapevolmente su di essi per qualche tempo; da questi pensieri prontamente poi mi scuoto, o perlomeno mi sforzo di scuotermi, più in fretta di quanto non facessi con tutti i cattivi pensieri che il diavolo mi suggeriva al tempo della mia giovinezza.6
Il povero Winter mi fa pena. Ora a Salisb. ci sarà meno bisogno di legna, quindi i costi diminuiranno. Il sig. Hornung potrà agguantare qualcosa adesso, sempre che non facciano venire un basso dalle Indie Occidentali.7
Dei cantanti,8 uomini e donne, qui non c`è ancora nessuno, se non la Sgra Suarti, che fa il 2do Uomo, e l`ultimo tenore. Il Primo Uomo, Sgr. Rauzzini, è atteso in questi giorni. Ma la De Amicis arriverà solo alla fine di questo mese o all`inizio del prossimo.
Frattanto il Wolfg. ha avuto modo di svagarsi a sufficienza scrivendo i cori, di cui ne sono previsti 3,9 e modificando, e in parte riscrivendo da capo, i pochi recitativi che aveva composto a Salisb., giacché il poeta ha spedito i suoi versi a Vienna, al sig. Abbate Metastasio, affinché glieli rivedesse, e questi ne ha corretti e modificati molti, e ha aggiunto un`intera Scena nel 2o atto;10 poi ha composto tutti i recit. e l`overtura. Il sig. Leutgeb vuole dunque recarsi a Roma? - - E io dovrei scrivergli se qui vi sia qualcosa da fare per lui? - - Difficile a dirsi! - - Se fosse qui fin dall`inizio, ossia ai primi del mese di dicembre, potrebbe sperare di essere ingaggiato per accompagnare un`aria dell`opera. Ma una volta che le arie saranno scritte, sarà troppo tardi. Dovrebbe andare via Brescia, dove potrebbe presentarsi direttamente dal Sgr. Conte Lecchi, che è un ottimo violinista, un grande intenditore e appassionato di musica, al quale abbiamo promesso di scendere dritti filati da lui durante il nostro viaggio di ritorno. Qui non è così facile fare un concerto pubblico e, senza una particolare protezione, non conviene molto, ché si viene anche imbrogliati sull`incasso. Peraltro non gliene verrebbe alcun danno. Può alloggiare qui da noi, quindi non avrebbe nessuna spesa per la luce e la legna. Anche il francese Mr. Baudace, a quel che sento, sarà presto qui con il suo corno franc. Basta! Non avrà alcun danno. Solo che per poter entrare nell`organico dell`opera dovrebbe essere qui per tempo. Per arrivare qui presto, dovrebbe partire con il postale al massimo entro i primi 2 giorni di dicembre; ché il 26 di dic. l`opera va già in Scena. Com`è messo però riguardo alla licenza? - - - - Nessuno dell`orchestra è a Laufen? - - -
La prossima volta che scrivi, prepara una busta con la soprascritta:
à Madame Marie Anne D`Aste d`Astiburg née Troger
à
Milan.

Conservatevi in salute, vi baciamo cento e 100 000 volte e sono il tuo vecchio
L Mzt

Scrivi molto in piccolo la ricetta dell`unguento per le mani e mandamela.
Le variazioni sono nel mio scrittoio, dove scrivo.11 La Nannerl però non deve darle via, perché contengono degli errori.


1 Perduta.
2 Tutte perdute.
3 L`onomastico di Wolfgang cadeva il 28 ottobre; quello di Leopold il 15 novembre, e il suo compleanno il 14.
4 Antonio Martinelli; la sua lettera è perduta.
5 Si veda la lettera 264.
6 MBA, V, pp. 317-318, ipotizza che Leopold alluda alla sua insoddisfazione per l`elezione del nuovo arcivescovo di Salisburgo, Hieronymus Colloredo, o alla recente nomina al ruolo di Capellmeister di Domenico Fischietti, ancora una volta uno «straniero».
7 Apparentemente un commento ironico che stigmatizza nuovamente l`impiego frequente a Salisburgo di cantanti stranieri anziché locali.
8 Per Lucio Silla K 135.
9 «Fuor di queste urne» (n. 6), «Se gloria il crin ti cinse» (n. 17) e «Il gran Silla che a Roma in seno» (n. 23).
10 Infatti, Wolfgang aveva ricevuto una prima versione del libretto in ottobre, prima della partenza per Milano, e prima che il libretto fosse rivisto da Metastasio (o quanto meno prima che i cambiamenti di Metastasio gli venissero inviati). Non si hanno prove dell`estensione degli interventi di Metastasio sul testo.
11 Leopold potrebbe qui riferirsi a una delle sue composizioni oggi perdute; si veda: Eisen, Leopold-Mozart-Werkverzeichnis (LMV), XIII:7.


Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 266 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 12/10/2024.

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Pietro Metastasio (Pietro Trapassi)  

Roma (Italia) 03/01/1698 - Vienna (Austria) 12/04/1782


Ruoli/titoli:


Poeta
Librettista
Poeta cesareo

Della sua prima educazione a Roma si occupò il cardinale Pietro Ottoboni; Gianvincenzo Gravina, cofondatore nel 1690 dell`Accademia dell`Arcadia, proseguì il compito, adottandolo nel 1708 e grecizzando il suo nome da Trapassi a Metastasio. Nel 1719 si trasferì a Napoli, dove la sua carriera fiorì grazie a opere scritte per influenti membri dell`aristocrazia e a opere serie musicate da compositori italiani di primo piano, fra i quali Vinci, Porpora e Sarro. Nel 1730, su invito della corte, si stabilì a Vienna dove ricevette la nomina di poeta cesareo. Con il passaggio del teatro di corte a impresari privati, e l`evoluzione del gusto dall`opera italiana a quella francese e in seguito tedesca, l`opera metastasiana lasciò la scena viennese intorno al 1765 per non farvi ritorno che per un breve revival negli anni novanta, sotto Leopoldo II. Metastasio è noto soprattutto per i 27 libretti di opere serie. Mozart lo conosceva bene fin da piccolo: i suoi primi lavori vocali conservati, le arie «Va, dal furor portata» K 21 e «Conservati fedele» K 23, così come la sua ultima opera, La clemenza di Tito K 621, sono basati su testi di Metastasio. I due si incontrarono a Vienna nel 1767-68, quando il poeta sostenne La finta semplice K 51. Nel 1770, a Milano, Mozart ricevette in dono dal conte Firmian l`edizione completa delle opere di Metastasio (Torino, 1757-68), dalla quale trasse il suo «Per pietà, bell`idol mio» K 78, le due scene «Misero me... Misero pargoletto» K 77 e «Oh, temerario Arbace... Per quel paterno» K 79, e le arie «Se ardire, e speranza» K 82, «Se tutti i mali miei» K 83, «Fra cento affanni» K 88 e forse (se autentica) «Non curo l`affetto» K 74b. Metastasio fece aggiunte e alterazioni al testo del Lucio Silla K 135 e nel 1771 e 1772 rispettivamente Mozart musicò a Salisburgo altri due suoi testi: l`oratorio La Betulia liberata K 118 e l`azione teatrale Il sogno di Scipione K 126. Infine a Monaco, nel 1775, musicò il suo Il re pastore in forma di serenata. Altre composizioni su testi metastasiani includono il perduto «Misero tu non sei» K 73A, le arie «Alcandro, lo confesso... Non so, d`onde viene» K 294 e K 512, «Basta, vincesti... Ah non lasciarmi» K 295a, «Ma, che vi fece, o stelle... Sperai vicino il lido» K 368, «Misera, dove son!... Ah! non son`io che parlo» K 369, «Così dunque tradisci... Aspri rimorsi atroci» K 432, «Ah se in ciel, benigne stelle» K 538, e le canzonette K 436, 437, 438, 439 e K 549. Bibl.: Pinamonti (a c. di), Mozart, Padova e la Betulia liberata; Knighton e Burden, «Metastasio, 1698-1782»; Hilscher e Sommer-Mathis, Pietro Metastasio, uomo universale (1698-1782).