Lettere della famiglia Mozart

 261. LEOPOLD MOZART AL CAPITOLO DEL DUOMO DI SALISBURGO

Al / Reggente della Sede Vacante1 / Reverendissimo Capitolo del Duomo etc. / dell`augusto Arcivescovado di Salisburgo./ umilissima e rispettosissima preghiera/ di un`inestimabile, altissima / grazia / da concedersi a me Leopold Mozart / Vice Maestro di Cappella di Sua Grazia il Princ.
[Salisburgo, dicembre 1771]

Ai Reverendissimi Illustrissimi Loro Signori;
Signor Prevosto del Duomo, Decano del capitolo del Duomo, Senior
e tutti i reggenti del capitolo del Duomo
dell`augusto Arcivescovado di Salisburgo,
Graziosissimi e Sovrani Signori, Signori,

Le Loro Reverendissime e Nobilissime Eccellenze non saranno ignare del fatto che la Sua Reale e Imperiale Maestà ha avuto l`incomparabile grazia di chiamare mio figlio a comporre la Serenata teatrale da eseguirsi a Milano in occasione dei festeggiamenti milanesi per le nozze, cosa in seguito alla quale Sua Eccellenza il sig. conte Carl v. Firmian ha convenientemente impetrato a Sua Grazia il Princ. di venerata memoria, tramite una missiva indirizzata al suo sig. germano il maggiordomo maggiore, che egli mi accordasse benevolmente il permesso di recarmi con mio figlio a Milano, sia pure a patto che mi venisse trattenuto il mio salario, consistente comunque solo in 28 f. e 30 kr.,2 che pure mi è stato erroneamente versato ancora per un mese e mezzo.
Ma facendo seguito a una lettera di Sua Ecc. il sig. conte von Sauerau al sig. cancelliere di corte, in cui Sua Ecc. si proponeva di rendere edotto Sua Grazia il Princ. della lieta novella concernente il successo unanime e l`onore che mio figlio si era conquistato, Sua Grazia il Princ. diede subito ordine di versarmi il salario.
Presento dunque alle Loro Reverendissime e Nobilissime Eccellenze, miei graziosi Signori, questa umilissima supplica e preghiera affinché mi facciano benevolmente versare tale ritenuta di soli 2 mesi, equivalente a 59 f., precisamente pro Octobre e Novembre; umilmente grato per questa come per le altre auguste grazie rimango, insieme ai miei,
delle Loro Reverendissime e Nobilissime
Eccellenze,
miei graziosi sovrani signori
vostro rispettosissimo e ubbidientissimo
Leopold Mozart
Vice Maestro di Cappella


1 L`arcivescovo Siegmund Schrattenbach era morto il 16 dicembre 1771; si veda la lettera 263 .
2 28 fiorini e 30 Kreutzer al mese.


Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 261 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 12/10/2024.

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Siegmund Christoph [von] Schrattenbach  

Gratz (Austria) 28/02/1698 - Salisburgo (Austria) 16/12/1771


Ruoli/titoli:


Arcivescovo di Salisburgo (1753 - 1771)

Nel 1731 divenne canonico della cattedrale di Salisburgo, nel 1750 decano, e il 5 aprile 1753 arcivescovo. Conosciuto a Salisburgo per la sua devozione, si racconta che assistesse anche a cinque messe al giorno, e fu grazie a lui se tutte le feste religiose tradizionali furono mantenute. Sebbene anche durante il suo regno ci fosse un piccolo nucleo di aspiranti riformatori, l`Illuminismo non penetrò sistematicamente nelle istituzioni di Salisburgo che dopo la sua morte. È però vero che incoraggiò i talenti locali. spese cifre importanti perché alcune cantanti (fra cui Maria Anna Braunhofer e Maria Magdalena Lipp) potessero essere educate al Pio Ospedale della Pietà a Venezia, e molti dei suoi musicisti ricevettero sussidi per poter viaggiare, Leopold Mozart incluso. L`opera di Mozart La finta semplice K 51 fu allestita per l`onomastico di Schrattenbach del 1769, e Il sogno di Scipione K 126 era stato in origine concepito per celebrare il giubileo della sua ordinazione sacerdotale, ma la morte improvvisa dell`arcivescovo poco prima della data fissata obbligò a rimaneggiare l`opera per celebrare invece l`installazione del suo successore Hieronymus Colloredo. Bibl.: Dopsch e Spatzenegger, Geschichte Salzburgs. Stadt und Land, II; Eisen, «Salzburg under Church Rule»; Martin, Salzburgs Fürsten in der Barokzeit.; SML, pp. 432-434.