Lettere della famiglia Mozart

 216. Leopold Mozart alla moglie, Salisburgo
À Madame / Madame Marie Anne / Mozart / à / Salzbourg / par Mantova
Milano 27 d`ottobre 1770.
Avrai ricevuto la mia prima lettera da Milano del 20 corrente.1 Nello stesso giorno di posta ho scritto anche a Sua Grazia il Princ. Dammi notizia se l`abbia ricevuta, senza dubbio lo verrai a sapere presto.2 Grazie a Dio, siamo in buona salute e, visto che piove sempre molto, siamo usciti poco di casa. La Spangioletta, che hai visto a Lione, è qui, e questo Carnevale canterà a Verona.3 Ci ha detto che il tenore verrà dalla Germania e che è a servizio presso una corte non lontana dalla Baviera: non verrà mica il sig. Meisner? Perché so che avrebbe potuto avere un ingaggio al teatro di Verona; suppongo quindi che si tratti proprio di lui. Scrivimelo subito. Noi, se Dio vuole, partiremo di qui dopo la metà di gennaio, e, passando per Brescia, Verona, Vicenza e Padova, andremo a Venezia, dove vedremo la fine del carnevale, che quest`anno è assai breve, e dove ascolteremo alcuni concerti nel corso della Quaresima che, a quel che tutti dicono, è il momento migliore per esibirsi. Mi spiace solo che a quel punto il nostro viaggio verso casa sarà su strade fangose e forse sarà anche pericoloso, giacché viaggiare attraverso i monti in primavera, quando la neve si scioglie, non è uno scherzo. Ho ancora in testa di rientrare passando dalla Carinzia, perché il Tirolo l`ho già visto e non mi fa piacere fare due volte la stessa strada, come i cani, se proprio non è necessario. Prego frattanto i 2 sigg. Johann e Joseph Hagenauer di informarsi se a Venezia posso trovare un alloggio presso privati, in un luogo sicuro. Di certo mi tratterrò brevemente a Brescia, Verona etc. e in tutte queste località per vedere, passandovi, le opere; di conseguenza giungerò a Venezia solo in febbraio, o forse solo nei primi giorni della settimana che segue la Candelora.4 Il sig. Hafner, che riverisco con ossequio, mi ha promesso di spedirci delle lettere a Venezia. Se vuole farcele avere, può mandarle fin d`ora presso un amico a Venezia, così che le trovi là, perché sarebbe inutile mandarle a spasso a Milano.5 Il sig. Misliwetscek ci ha spesso fatto visita a Bologna, e così noi a lui, e ha sovente menzionato il sig. Johannes Hagenauer e, naturalmente, il sig. Cröner.6 Stava scrivendo un Oratorium per Padova,7 che ora avrà terminato; e poi andrà in Boemia. È un galantuomo e siamo diventati grandissimi amici.
Il nostro alloggio qui non è lontano dal teatro 8 ed è composto da una grande stanza con un balcone e 3 finestre. In questa stanza c`è un camino. La stanza da letto è altrettanto spaziosa, con 2 grandi finestre, ma senza camino. Quindi, se pure non congeleremo, siamo perlomeno certi di non diventare puzzolenti; ché di aria ne abbiamo a sufficienza. Il letto è largo un buon 9 palmi.9 Siamo alquanto lontani dalla casa firmiesca: ma adesso è necessario che stiamo vicino al teatro.
Auguriamo a entrambe voi un`ottima salute e soprattutto un periodo più a buon mercato, visto che mi dai sempre la triste notizia che tutto rincara. Che ne sarà alla fine di Salisburgo, se non si pensa a qualche mezzo per avviare una buona politica dei prezzi? Con salari così ridotti tra breve non vedremo altro che mendicanti. I poveri servitori di corte hanno a stento di che placare la fame, e visto che per mancanza di mezzi i loro figli non possono imparare niente, crescono come dei fannulloni, ed entro 20 anni la città sarà stracolma di buoni a nulla che vivranno in miseria, a carico sia della corte sia di tutta la comunità. In pochi anni, anzi, anno dopo anno, si vedrà che dico il vero. Se si vuole che tutti si sposino e popolino una città, bisogna sapere già in anticipo come fare per dare a questa gente un lavoro e, con esso, di che vivere. Popolare una città di mendicanti è cosa assai facile. Bisogna poter procurare loro lavoro e guadagno: allora popolare una città è un bene. E a me non sembra impossibile; anche se Salisb. è assai circoscritta e chiusa a destra e a sinistra. In questi casi si deve por mente a ciò che può essere necessario al paese: ma bisogna anche far sì che quel che è necessario sia prodotto nel paese stesso. Vi baciamo 100 000 000 volte e sono il tuo vecchio
Mozart
Hanno messo in piedi la lotteria di Zezi?10

MOZART ALLA SORELLA

Dilettissimasorella!
sai che sono un gran chiacchierone e che come tale mi sono separato da te, ora però mi dedico più al gesticolare, giacché il figlio dei padroni di casa è muto e sordo fin dalla nascita. Adesso devo scrivere per l`opera, mi dispiace di cuore di non poterti servire riguardo ai minuetti che mi richiedi,11 ma, se Dio vuole, forse potrai riceverli per Pasqua insieme con me stesso. Di più non posso e non so scrivere, ché novità non ce ne sono. Stammi bene, e prega per me. Bacio la mano alla mamma, i miei omaggi a tutti i miei conoscenti, sono come sempre tuo fratello
Wolfgang Mozart


1 Lettera 214 .
2 La lettera di Leopold all`arcivescovo Siegmund Christoph Schrattenbach è perduta.
3 Nella stagione di Carnevale del 1770-71 Clementina Spagnoli sostenne i ruoli di Arione nel Creso di Antonio Sacchini e di Armida nell`opera omonima di Vincenzo Manfredini. Entrambe le opere furono allestite all`Accademia Filarmonica.
4 Quell`anno il 2 febbraio; i Mozart arrivarono a Venezia l`11 febbraio 1771.
5 Le lettere di Haffner, ammesso che siano state scritte, sono perdute.
6 Verosimilmente uno dei quattro figli di Thomas Cröner, violinista di Augusta, attivo nella cappella di corte di Monaco.
7 Giuseppe riconosciuto; non si hanno dettagli circa sue esecuzioni.
8 Durante il soggiorno a Milano, i Mozart abitarono in un appartamento privato non meglio identificato.
9 Un palmo, o spanna, misurava tradizionalmente una ventina di centimetri. Il letto dunque era largo circa 180 cm.
10 Potrebbe trattarsi del commerciante di stoffe Johann Bernhard Zezi o del suo gemello Christian Ignaz Zezi, commerciante di alimentari. Sulle lotterie di Salisburgo e di Vienna, e sulla passione per il gioco di Wolfgang, si veda Bauer, Mozart. A Great Lover of Games, pp. 347-485.
11 Si veda lettera 168 .

Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 216 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 12/10/2024.

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Vincenzo Manfredini  

Pistoia (Italia) 22/10/1737 - San Pietroburgo (Russia) 16/08/1799


Ruoli/titoli:


Compositore
Clavicembalista

Nel 1758 si trasferì a San Pietroburgo diventando maestro di cappella del futuro zar Pietro III, ma fu rapidamente messo in ombra dall`arrivo di Baldassarre Galuppi nel 1765. Nel 1769 tornò a Bologna, dove pubblicò l`opera teorica Regole armoniche o sieno Precetti ragionati per l`apprendre i principi della musica (Venezia, 1775). Il castrato Giuseppe Manfredini era suo fratello. Bibl.: Dizionario biografico degli italiani.