Lettere della famiglia Mozart

 218. Leopold Mozart alla moglie, Salisburgo
Milano, 10 nov. 1770.
Ho puntualmente ricevuto la miscellanea1 dei nostri buoni amici e ci fa molto piacere che a Triebenbach vi siate tanto divertite. Nel porgere i rispettosi omaggi di entrambi, fate ancora una volta i nostri ringraziamenti alla gentile sig.ra von Schiedenhofen e al suo stimabile sig. figlio; così come, oltre a porger loro i nostri sinceri omaggi, ringraziamo con la presente in optima forma tutti i nostri amici per il divertimento procuratoci grazie alla lettera che ci hanno inviato e alla poesia, che superava di gran lunga quelle di tutti i poeti tedeschi. Al signor Spizeder 2 facciamo 1000 e 1000 auguri, tranne che di una camera piena di bambini, perché ora a Salisb. tutto diventa più caro. Come si chiama dunque la sua nuova consorte? - - La conosco? - - Credo di sì! Temo solo che a forza di danzare alle nozze si sia fatto del male e si sia riscaldato troppo.
Se i nostri buoni amici scrivessero talvolta nelle tue lettere qualcosa di scherzoso, farebbero un`opera buona, poiché ora il Wolfg. è impegnato in faccende serie, e di conseguenza è molto serio a sua volta; sono contento, se di tanto in tanto si trova in mano qualcosa di allegro. Prego fra l`altro i miei amici di volermi perdonare perché non scrivo a nessuno. Al momento sono più che mai poco incline a farlo: e col tempo ti stupirai di quali tempeste abbiamo dovuto affrontare e superare, cosa per la quale sono necessarie presenza di spirito e riflessione costante. La prima battaglia, grazie a Dio, l`abbiamo vinta e abbiamo battuto un nemico3 che aveva portato in casa della Prima Donna tutte le arie che deve cantare nella nostra opera, cercando di convincerla a non cantarne nessuna del Wolfg. Le abbiamo viste tutte, sono tutte arie nuove, ma né lei né noi sappiamo chi le abbia composte. Lei ha comunque opposto un rifiuto a questo individuo malvagio, ed è completamente fuori di sé dalla gioia per le arie che il Wolfg. le ha scritto, secondo la sua volontà e desiderio; lo stesso dicasi del suo Maestro, il Sgr. Lampugnani, con cui prova la parte e che non cessa di lodare le arie del Wolfg. Oggi, mentre eravamo da lei, stava per l`appunto studiando la prima aria con il maestro. Sull`orizzonte teatrale si profila però un`altra tempesta, che vediamo già da lontano.4 Ma con l`aiuto di Dio e una certa abilità ne verremo a capo. Tu però non devi affatto meravigliarti, queste sono cose inevitabili che accadono anche ai più grandi maestri. Purché noi si sia in salute e si vada di corpo, il resto non conta, non bisogna prendersi le cose troppo a cuore. A suo tempo sentirai ogni cosa. Qui piove per la maggior parte del tempo e c`è una nebbia pesante che, anche se fa bello per un giorno, ritorna il giorno dopo. Vi baciamo 1 000 000 di volte, porgiamo omaggi agli amici e alle amiche dentro e fuori casa, e rimango il tuo vecchio
Leop Mozart
Non so se ti ho scritto che il sig. Kreuser, il giovane, ci ha fatto visita a Bologna. Il giovane Kreüser di Amsterdam, il cui fratello è la spalla dei primi violini, che veniva sempre a trovarci e voleva viaggiare con noi. Ha chiesto di noi a Roma e a Napoli, ma tutte e due le volte eravamo già partiti. Adesso sta tornando in Olanda, passando per Torino e Parigi; vi riverisce entrambe.
Ho ricevuto in questo istante la tua lettera del 2 nov.5 Se non hai già spedito le 2 Violinschule, tienile e non spedirle. Lo stesso sig. dottor Britti di Rovereto è un buon pianista. Conosco bene il sig. conte Castelbarco. Scrivo queste righe dal sig. maggiordomo nella casa dei Firmian.


1 Perduta. Si trattava probabilmente degli auguri per il compleanno di Leopold (14 novembre) e per il suo onomastico (15 novembre).
2 Per il suo secondo matrimonio, con Maria Anna Engelhart, il 12 novembre 1770.
3 Probabilmente Quirino Gasparini o un suo complice. L`aria di Gasparini «Vado incontro al fato estremo», dalla sua opera Mitridate (Torino, 1767), fu introdotta surrettiziamente nell`opera di Wolfgang; la versione di quest`aria - pubblicata in NMA II/5/4 - non è di Wolfgang, come asserito dai curatori, ma di Gasparini.
4 Si veda la lettera 219 .
5 Perduta.

Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 218 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 12/10/2024.

Indietro
Torna all`inizio
Print Friendly and PDF

Giovanni Battista Lampugnani  

Milano (Italia) 1708 - Milano (Italia) 02/06/1788


Ruoli/titoli:


Compositore

Si hanno poche notizie sui suoi primi anni, ma si sa che nel 1732 compose la sua prima opera, Candace, per il Regio Ducal Teatro di Milano. Nel 1743 fu compositore residente al King`s Theatre di Londra, e nel 1745 o 1746 fece ritorno in Italia, riuscendo ad allestire le proprie opere a Milano, Venezia, Firenze e Torino. Nel 1758 ricevette l`incarico di clavicembalista al Regio Ducal Teatro di Milano, dove in seguito produsse alcune opere. Nel 1770 collaborò alle prove con i cantanti per l`allestimento di Mitridate, re di Ponto K 87 e a partire dalla quarta rappresentazione sostituì Mozart alla direzione dell`orchestra. Continuò a lavorare al Ducale, e in seguito alla Scala, fino alla morte. Bibl.: Maffei, «Giovanni Battista Lampugnani (c1708-1788): notizie biografiche e un catalogo ragionato della musica».