Lettere della famiglia Mozart

 188. Leopold Mozart alla moglie, Salisburgo
À Madame / Madame Marie Anne / Mozart / à / Salzbourg / par Mantova
Napoli, 29 maggio 1770.
Ora ti sto scrivendo fin troppo spesso, e tu ti meraviglierai di vedere una lettera ogni giorno di posta! Lo faccio per precauzione: nel caso in cui una lettera non dovesse giungere a destinazione. Siamo piuttosto lontani e passano 15 giorni prima che le lettere arrivino da Salisb. a Napoli. Questa è la mia quarta lettera da Napoli.1 Sono sempre intenzionato a partire di qui il 16 del mese prossimo, se non nascono impedimenti. Ieri abbiamo avuto la nostra accademia, che ha riscosso molto successo.2 Lunedì 30 la corte viene in città per festeggiare l`onomastico del Re 3 con l`opera e altri divertimenti. Se partiamo da qui il 16, viaggeremo fino a Marino, dove ci fermeremo al monastero degli agostiniani. Ce lo ha chiesto il p. priore; vuole viaggiare con noi fino a Genzano e mostrarci l`immagine miracolosa della Madonna del Buon Consiglio.4 Visto che non è un gran viaggio, ho accettato la sua proposta per vedere questa immagine sacra. In seguito, potremo ancora trascorrere 6 o 7 giorni dai nostri amici a Roma e poi intraprendere il nostro viaggio per Loreto. A Roma non ho ancora pagato nemmeno un kreuzer per il vitto e l`alloggio. Il signor Meissner ti riferirà come vi siamo stati bene. Ero padrone della casa, in tutto; e dato che prima della mia partenza la signora non ha voluto dire quanto le dovevamo, io e il sig. Marcobruni abbiamo deciso di trovare, al nostro ritorno, un mezzo per poter saldare in un modo o nell`altro questo mio debito. Se non ci sarà altro da fare, comprerò qualcosa e farò un bel regalo alla figlia. Se partiremo da qui alla data stabilita, vedremo, per così dire, tutta l`Italia. Perché, dopo aver superato i dintorni di Loreto, andremo verso Bologna seguendo la strada che più ci ispirerà, o forse anche verso Firenze e da lì a Pisa, Lucca, Livorno etc. così da trascorrere i 2 mesi più caldi nel luogo più gradevole, e poi, probabilmente via Genova, recarci a Milano. Se il Wolfg. non avesse già avuto la Scrittura per l`opera a Milano, l`avrebbe avuta a Bologna, Roma e Napoli, ché in ognuno di questi 3 luoghi gliene è stata offerta una.5 Per ora non abbiamo ancora sofferto il caldo, perché è piovuto spesso; ieri ci sono stati una pioggia e un vento terribili, ed è cosa assai insolita per Napoli che il caldo non sia ancora più intenso. Ciò nonostante torneremo piuttosto neri a casa, ché per questo basta stare all`aria aperta, e quando compare il sole ci si accorge subito di essere a Napoli. Tu già sai che il Wolfg. ha sempre desiderato di essere abbronzato.
Devo chiudere, ché in questo istante arriva un lacchè della Principeßa di Francavilla, dobbiamo recarci da lei, vuole parlarci. I miei omaggi a tutta Salisb., baciamo te e la Nannerl 1000 volte e io sono il tuo vecchio
Mzt
Il Wolfg. non vede l`ora che arrivi il giorno di posta. Ti prega di scrivere 2 volte la settimana, specialmente se c`è qualcosa di nuovo: solo che le novità di Salisb. sono presto scritte.
Il Vesuvio non mi ha fatto il piacere di mostrarsi in fiamme o meglio ancora in eruzione. Si vede, assai di rado, un po` di fumo. In questi giorni lo vedremo più da vicino.

ALLEGATO DI MOZART ALLA SORELLA

Carißima sorella mia.
Hieri l`altro fùmmo nella prova dell`opera del sig. Jomela,
 6 la quale è una opera, che è ben scritta, e che mi piace veramente; il sig. Jomela ci a parlati, è era molto civile. e fùmmo anche in una chiesa, à sentir una Musica, la quale fù del sig. cicio demaio, ed era una bellißima Musica; anche lui ci parlò, e fù ànche lui molto compito. la sig. Deamicis cantò à meraviglio. Stiamo dio grazia aßai bene di salute, particularmente io, quando vienne una lettera di salisburgo: Vi prego di scrivermi tutti i giorni di posta, e se ànche non avete niente di scrivere; solamente vorei averlo, per aver qualche lettera tutti giorni di posta. spero che ricevèste quella lettera, Dove era dentra un`altra linqua 7, la quale Voi averete gia intesa, o capita. egli non sarebbe mal fatto, se voi mi scriveste qualche volta una letterina italiana. non vi sò piu scrivere niente, che voi avete da far i complimenti a tutti i miei amici ed amiche, particularmente al sig. de schidenhofen, il quale già averà sicuramente ricevuto la lettera, che li scriße il mio padre, ed al sig. de aman il mio complimento, e domandatelo, e scrivetemelo poi come stà egli di salute. addio.

29 maggio anno 1770

Wolfgango Amadeo Mozart
.

bacciate la mano alla mia madre da parte mia.


1 Le tre lettere precedenti sono la 184 , la 185  e la 186 .
2 Come previsto (si veda la lettera 186 ), Mozart tenne un concerto in casa di Ernst Christoph Kaunitz-Rietberg il 28 maggio. Il conte Kraft Ernst Öttingen-Wallerstein ne parlò in una lettera del 29 maggio alla madre, la contessa Charlotte Juliana Therese. Secondo il suo libro contabile, i biglietti costavano 60 lire (MDL, p. 111).
3 Il 30 maggio è la ricorrenza di san Ferdinando III di Castiglia (1199-1252).
4 Affresco ritenuto di origini miracolose nella chiesa dei padri agostiniani di Genazzano, vicino a Roma. La tradizione vuole che nel 1467, il giorno della festa di san Marco, una nuvola sia discesa dal cielo su una chiesa di Genazzano risalente al V secolo. Quando la nuvola si dissolse, su un pilastro era comparsa un`immagine della Madonna col Bambino.
5 Non si hanno dettagli circa queste offerte.
6 Armida abbandonata, su libretto di Francesco Saverio De Rogatis. Secondo Eibl (Chronik, p. 41), i Mozart assistettero all`opera al Teatro San Carlo il 30 maggio, ma non ci sono prove a sostegno di questa affermazione. In questa lettera Wolfgang dice solamente che assistettero a una prova il 27. La serata fu di gala per celebrare l`onomastico di Ferdinando. Si veda il Diario ordinario (Roma) del 22 giugno 1770, p. 2.
7 Presumibilmente la lettera 179 .

Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 188 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 30/10/2024.

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Niccolò Jommelli  

Aversa (Italia) 10/09/1714 - Napoli (Italia) 25/08/1774


Ruoli/titoli:


Compositore

Compositore noto in particolare per le sue opere serie. Dopo gli studi a Napoli, e qualche precoce successo come operista, si trasferì a Bologna, dove compose la stimata Ezio (1741), fu ammesso all`Accademia Filarmonica e forse studiò con Padre Martini. Intorno al 1745 fu nominato direttore musicale all`Ospedale degli Incurabili di Venezia, visse qualche tempo a Roma e a Vienna e nel 1753 divenne maestro di cappella del duca Carlo Eugenio di Württemberg a Stoccarda. Tornò a Napoli nel 1768. I Mozart lo incontrarono a Ludwigsburg nel 1763 e assistettero alla prova della sua Armida abbandonata a Napoli il 27 maggio 1770. Bibl.: Ballola, «Mozart e l`opera seria di Jommelli, De Majo e Traetta»; McClymonds, Niccolò Jommelli: The Last Years, 1769-1774; Basso, I Mozart in Italia, pp. 580-581.