Lettere della famiglia Mozart

 226. Leopold Mozart a padre Giovanni Battista Martini, Bologna
Milano 2 gennaio 1771.
Molto Revd.o P. Maestro
Pad.re Stim.smo
Augurando un felicißimo capo d`anno non manco di dare aviso, che la opera del mio figlio ha avuto un felicißimo incontro, non ostante la gran contraditione dei nemici e invidiosi, i quali avanti di avere veduti una sol nota havevano sparsi che sia una musica tedesca barbara, senza ordine e fondo, impoßibile à eßeguire dal Orchestra, à tal segno, che faccevano dubitare la metà della Cità di milano, se avranno altro per la prima opera che un Centone. uno ha avuto l`habilità di portare alla prima Donna tutte le sue Arie, come ancora il Duetto, tutto della Compositione del Abbate Gasparini di Torrino, cio é le Arie fatte à torrino, con persuaderla di mettere queste Arie, e di non accettare nulla di questo Ragazzo, chi non sarà mai capace di scrivere un sola buona Aria. 1 Mà la prima Donna si dichiarò, di voler vedere prima le Arie del mio figlio: e avendo le vedute si dichiarò contenta, anzi arcicontenta. non ostante questo i maldicenti non finivano mai à spargere una cativißima presumptione contra l`opera del mio figlio: mà la prima prova stromentale serrò à tal segno le bocche di questi crudeli e barbari maldicenti, che non si sentiva piu ne anche una parola. tutti i Profeßori del orchestro assicuravano che la opera sia facile à sonare, chiara ed aperta: e i Cantanti tutti si dichiaravano contenti. La prima opera in Milano ha ordinariamente la disgrazia, se non di andar à terra, almeno di aver pocco udienza, stante che tutto il mondo stá spettando la seconda. mà le sei Recite fatte fin`ora il theatro era sempre pienißimo, ed ogni sera si faceva replicare due Arie, con molto applauso fatto à la più gran parte delle Altre. Cariss.mo Sigr. P. Maestro! speriamo di sentire delle nove della di lei buona salute; non dubitando ancora di ricevere il promeßo Miserere della di lei Virtuosißima Compositione, e quella Musica à 16. 2 il Sgr. Giuseppe Prinsechi non manchera di pagare la spesa della Copiatura, ed io non manchero, subito arrivato à casa, cio é verso Pasqua, di mandare tutto quello, che credo d`eßere di aggradimento di Vostra Paternita. Il mio figlio baccia umil.te le mani ed io mi dichiaro unito con lui con tutta Veneratione e Stima
di V. P.ta
devot.smo ed obg.mo sert.re
Leopold Mozart.


1 Si veda lettera 218 .
2 Leopold allude a opere non identificate.

Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 226 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 12/10/2024.

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Antonia Bernasconi nata Wagerle (Wögerlein)  

Stoccarda (Germania) 18/01/1741 - Vienna (Austria) 1803


Ruoli/titoli:


Soprano

Figliastra del compositore Andrea Bernasconi, maestro di coro dal 1744 al 1753 al Pio Ospedale della Pietà di Venezia e in seguito maestro di cappella alla corte dell`elettore di Baviera a Monaco. Qui nel 1762 Antonia debuttò nell`opera del patrigno Temistocle; nel 1767 fu chiamata a Vienna da Gluck per cantare nell`Alceste (Burgtheater, 26 dicembre 1767). Nella lettera 125  del 30 gennaio 1768, Leopold Mozart citò Antonia Bernasconi fra gli «ottimi interpreti» di opera buffa. Il ruolo di Ninetta in La finta semplice K51 di Mozart fu concepito per lei. Sostenne il ruolo di Aspasia nella prima rappresentazione del Mitridate, re di Ponto K 87 e nella stessa stagione fu Beroe nella Nitteti di Carlo Monza su libretto di Metastasio. Negli anni settanta del Settecento fu attiva a Venezia, Napoli e Londra, tornando nel novembre 1781 a Vienna dove cantò nella troupe dell`Opera italiana. Bibl.: Angermüller, «Die vorgesehenen Sänger für die Wiener (1768) und Salzburger (1769) Aufführung von Mozarts La Finta semplice», pp. 8-10; Angermüller, «Die Sänger der Erstaufführung von Mozarts Mitridate Re di Ponto», pp. 17-19; Basso, I Mozart in Italia, pp. 493-494.