Lettere della famiglia Mozart

 219. Leopold Mozart alla moglie, Salisburgo
Milano, 17 nov. 1770
Nella mia ultima del 10 corrente1 ti ho già detto di ringraziare da parte nostra tutti i buoni amici e le amiche per i loro affettuosi auguri. Te e la Nannerl, invece, non vi dobbiamo affatto ringraziare, giacché mi hai sì trasmesso gli auguri degli altri, ma i tuoi sono rimasti nella penna; e la Nannerl non ha presumibilmente trovato le parole, perché non scrive niente a sua volta. Solo nella sua penultima lettera ha promesso a suo fratello che nella successiva gli avrebbe fatto gli auguri. Ringrazia il cielo che io non sia l`arcisevero, defunto sig. Danner: allora, per una cosa simile, ti avrei certamente sottoposta al giudizio del cappellano e addirittura del Consistorio, perché questa è certamente un`offesa più grave che non appendere il grembiule sporco sull`armadio, nonché una fondatissima ragione per divorziare. Comunque alla Nannerl non si sarebbero consumate le meningi se mi avesse scritto. - -
Ma, ora mi torna in mente! - - Sì, sì, ha scritto a suo fratello gli auguri in italiano:2 ora mi ricordo. Quando si hanno così tante cose per la testa, non si può pensare a tutto.
Siamo, grazie a Dio, in salute: in questi giorni il Wolfg. ha avuto un po` del suo solito mal di denti da un lato, con un poco di gonfiore. - La Prima Donna è arcicontenta delle sue arie. Il Primo Uomo arriva la settimana prossima.
Tra ieri e oggi abbiamo sventato una seconda tempesta;3 e sebbene possa ancora accadere di tutto, spero che con l`aiuto di Dio tutto andrà bene: infatti che un`opera riscuota un successo generale in Italia è un colpo di fortuna che si verifica raramente, in quanto vi sono molte fazioni e perfino una mediocre, anzi una cattiva prima ballerina ha la sua combriccola che si raduna per gridarle i suoi bravo e far chiasso. Basta! Abbiamo già superato molte cose; anche questa, con il sostegno di Dio, andrà a buon fine.
Il sig. curato di Siezenheim è dunque morto della stessa malattia di cui molti anni fa morì suo fratello Johannes, costruttore di organi a Wels; con la differenza che questi è morto smunto moraliter et phisice, perché si è fatto venire la consunzione alla gola a furia di bere e alla vedova ha probabilmente lasciato ben poco, mentre il sig. curato è morto di idropisia e cancrena, e avrà lasciato qualcosa tanto ai vermi quanto agli eredi. Lo rimpiango, era un uomo onesto, una vecchia conoscenza e un mio buon amico. Requiescat in pace!
Ultimamente mi chiedevi se abitassimo lontano dal sig. Troger - Distiamo un quarto d`ora dalla casa del conte Firmian. Sono ben pochi i giorni in cui, dopo pranzo, non ci rechiamo là per fare un po` di moto, perché non voglio che il Wolfgang scriva dopo mangiato; a meno che non sia assolutamente necessario. Stasera andiamo con il sig. von Troger in una tenuta di campagna distante all`incirca come Plain,4 dove restiamo fino a lunedì, lui ha comprato là un vigneto e dei campi, e la prossima primavera vi costruirà una casa. Frattanto ne ha una in affitto. Ora non so che altro scriverti. Vi baciamo 10 000 000 di volte, riveriamo i nostri buoni amici e le amiche, dentro e fuori casa e io sono il tuo vecchio
Leop Mozart
Il congresso è già finito? - -5


1 Lettera 218 .
2 Si veda la lettera 217 .
3 È probabile che Leopold alluda a Guglielmo D`Ettore, che sostenne il ruolo del titolo in Mitridate. Evidenze delle ingerenze di D`Ettore emergono in quattro abbozzi dell`aria «Se di lauri il crine adorno», due del recitativo «Respira alfin», e due versioni dell`aria «Vado incontro al fato estremo» (a proposito della quale si veda anche lettera 218); si veda Wignall, «Guglielmo D`Ettore: Mozart`s first Mitridate».
4 Circa cinque chilometri.
5 Si veda la lettera 207 .

Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 219 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 12/10/2024.

Indietro
Torna all`inizio
Print Friendly and PDF

Antonia Bernasconi nata Wagerle (Wögerlein)  

Stoccarda (Germania) 18/01/1741 - Vienna (Austria) 1803


Ruoli/titoli:


Soprano

Figliastra del compositore Andrea Bernasconi, maestro di coro dal 1744 al 1753 al Pio Ospedale della Pietà di Venezia e in seguito maestro di cappella alla corte dell`elettore di Baviera a Monaco. Qui nel 1762 Antonia debuttò nell`opera del patrigno Temistocle; nel 1767 fu chiamata a Vienna da Gluck per cantare nell`Alceste (Burgtheater, 26 dicembre 1767). Nella lettera 125  del 30 gennaio 1768, Leopold Mozart citò Antonia Bernasconi fra gli «ottimi interpreti» di opera buffa. Il ruolo di Ninetta in La finta semplice K51 di Mozart fu concepito per lei. Sostenne il ruolo di Aspasia nella prima rappresentazione del Mitridate, re di Ponto K 87 e nella stessa stagione fu Beroe nella Nitteti di Carlo Monza su libretto di Metastasio. Negli anni settanta del Settecento fu attiva a Venezia, Napoli e Londra, tornando nel novembre 1781 a Vienna dove cantò nella troupe dell`Opera italiana. Bibl.: Angermüller, «Die vorgesehenen Sänger für die Wiener (1768) und Salzburger (1769) Aufführung von Mozarts La Finta semplice», pp. 8-10; Angermüller, «Die Sänger der Erstaufführung von Mozarts Mitridate Re di Ponto», pp. 17-19; Basso, I Mozart in Italia, pp. 493-494.