Lettere della famiglia Mozart

 259. LEOPOLD MOZART ALLA MOGLIE, SALISBURGO

Ala, 8 dic. 1771


Oggi alle 4 del pomeriggio siamo arrivati sani e salvi da Verona a qui, presso il sig. Piccini, dove ci tratteniamo la notte per poi proseguire domattina. Domani però ci fermeremo a Trento, perché devo sbrigarvi alcune commissioni affidatemi a Milano.1 A quanto pare mentre leggerai queste righe noi staremo viaggiando nei pressi di Salisb. e vi giungeremo la sera stessa; se non, addirittura, prima. Appena ricevi questa mia, apri lo studiolo, affinché non vi faccia proprio freddo e l`aria possa intiepidirsi, perché il Wolfg. non dormirà nella stanza in fondo, bensì sempre nello studiolo, e lasceremo la porta aperta perché l`aria si riscaldi un po`. Risponderò a voce a ciò che mi hai domandato in una delle tue 4 lettere che ho trovato a Verona.2 La cosa non è vana, per quel che posso dirti ora.3 Addio, vi baciamo molti 1 000 000 di volte e sono il tuo vecchio Mzt.


1 La natura di queste commissioni è ignota, ma potrebbero essere legate alla composizione di Lucio Silla K 135.
2 Perdute.
3 Si ritiene che il passaggio si riferisca alle speranze di Leopold di ottenere un incarico fisso alla corte dell`arciduca Ferdinando. Alla fine non se ne fece nulla, verosimilmente a causa - almeno in parte - di una lettera che Maria Teresa scrisse a Ferdinando il 12 dicembre 1771. Le ragioni di una tale animosità da parte di Maria Teresa non sono chiare, poiché tutti i resoconti di Leopold circa i loro incontri precedenti erano stati positivi. Si veda la sua lettera n. 34  del 16 ottobre 1762, in cui descrive un`incontro alla corte di Schönbrunn: «[...] fummo ricevuti dalle loro maestà con un favore così straordinario, che, quando lo racconterò, lo si crederà una frottola. Basta! il Wolferl saltò in grembo all`imperatrice, le gettò le braccia al collo e la baciò con trasporto»; e la n. 124  del 23 gennaio 1768, mentre erano di nuovo a Vienna: «Non posso però fare a meno di dirle che è inimmaginabile la confidenza con cui Sua Maestà l`Imperatrice si è rivolta a mia moglie, intrattenendosi con lei ora sul vaiolo dei miei figli ora sulle circostanze del nostro lungo viaggio etc.; le ha accarezzato il viso e le ha stretto le mani»; si veda anche la lettera 256.


Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 259 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 12/10/2024.

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(Famiglia) Pizzini  


Nobili di Ala. Nel corso dei loro tre viaggi in Italia, i Mozart li incontrarono più volte, e in alcuni casi alloggiarono presso di loro, forse al palazzo dei due fratelli Giovanni Battista e Pietro, oggi in via Santa Caterina, 1. Questi ultimi erano probabilmente imparentati con il barone Giovanni Giulio Pizzini. Bibl.: Basso, I Mozart in Italia, p. 639.