Lettere della famiglia Mozart

 263. LEOPOLD MOZART A J.G.I. BREITKOPF, LIPSIA

[Salisburgo, 7 febbraio 1772]

Illustrissimo
stimatissimo signore,

avrà la bontà di consentire che io mi rivolga a Lei per un affare. Devo ordinare alcuni strumenti a fiato per la nostra corte e ho fiducia nel lavoro di un certo sig. Grenser a Dresda, che io non conosco se non per averne letto il nome su questo e quel flauto o oboe. Giacché, sul mio onore, mi preme di ricevere presto qualche oboe e due fagotti di buona qualità, poiché già il 9 di marzo avrà luogo l`elezione di un nuovo principe,1 ma essendo io preoccupato che la lettera qui acclusa, mancandovi il necessario indirizzo, possa giungere tardi o addirittura non giungere affatto nelle mani del sig. Grensner, La prego dunque caldamente di mandare il più presto possibile tale lettera a costui e, se non Le fosse d`incomodo, di accompagnarla con una Sua breve nota di raccomandazione, mettendo però sul mio conto il porto della lettera.
Siamo rientrati da Milano il 15 di dic. e giacché mio figlio si è nuovamente conquistato molto onore con la composizione della serenata teatrale, è stato chiamato ancora una volta a scrivere la prima opera di Carnevale del prossimo anno per Milano e subito dopo, in quello stesso Carnevale, la 2a opera per il teatro S. Benedetto a Venezia.2 Resteremo dunque a Salisburgo fino alla fine del prossimo settembre, quindi ci recheremo di nuovo, e per la terza volta, in Italia.
Qualora Lei volesse dare alle stampe qualche cosa di mio figlio, il momento migliore sarebbe questo: deve solo indicare quello che Le converrebbe maggiormente, sia che si tratti di opere per la tastiera, o Trio con 2 violini e un Violoncello, o quartetti, ossia brani per 2 violini, una Viola e un Violoncello, o sinfonie con 2 violini, Viola, 2 Corni, 2 oboi o flauti traversi, e contrabbasso. Insomma, può trattarsi di qualsivoglia genere di composizione Le convenga: lui farà qualsiasi cosa, purché Lei ce lo comunichi presto. Frattanto, durante la mia assenza, mia moglie ha puntualmente ricevuto i 78 f. e 30 kr.3 Per il resto rimango con particolare stima il più ossequioso servitore
della Vostra Signoria Illustrissima
Leopold Mozart

Salisb., 7 febbraio 1772

Non ha più avuto da molto tempo notizie del nostro amico, il signor Grimm? - Ha venduto qualche ritratto e sonata?4


1 Hieronymus Colloredo fu eletto arcivescovo il 14 marzo 1772. È comunemente accettato che Wolfgang avesse rivisto Il sogno di Scipione K 126 - destinato in origine a celebrare nel dicembre 1771 il giubileo dell`ordinazione di Siegmund Schrattenbach, non celebrato a causa della sua morte il 16 di quel mese - per l`inaugurazione di Colloredo, ma alla fine l`opera non fu eseguita (NMA II/5/6). Tuttavia un anonimo resoconto contemporaneo dell`inaugurazione cita l`esecuzione di un`opera che potrebbe anche essere Il sogno di Scipione: «29 aprile [1772]: Alle 7 di sera ci fu un grande assembramento di dame e cavalieri a corte, alle 9 una grande cena in due sale, e precisamente la tavola principesca per le dame, i membri del capitolo e i ministri nella cosiddetta Kaiser-Saal, e per ciambellani e cavalieri nella Marcus Sitticus-Saal, riunendo nell`insieme cento e 60 persone, con elegante musica da banchetto e una cantata». NMD, p. 22.
2 L`opera non fu mai scritta; si veda la lettera 245 .
3 Per le vendite del metodo di violino di Leopold Mozart, Versuch einer gründlichen Violinschule.
4 I ritratti si riferiscono probabilmente alle incisioni di Delafosse da un dipinto originale di Carmontelle, eseguito a Parigi nel 1763-1764. Le sonate includono probabilmente le già pubblicate opp. 1 (K 6-7), 2 (K 8-9), 3 (K 10-15) e 4 (K 26-31), che di norma venivano pubblicizzate e vendute insieme alle incisioni.


Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 263 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 12/10/2024.

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2 L`opera non fu mai scritta; si veda la lettera 245 .