
Bruxelles, 17 oct. 1763
Conclusa il 4. novb.
Monsieur mon tres cher ami,avrà senza dubbio ricevuto la mia lunghissima lettera da Coblenza
Da Colonia andammo ad Aquisgrana
Il municipio è bello per la sua antichità, la città è popolosa, ha un`importante università retta da sacerdoti secolari, e tutto è in movimento in questa città piuttosto grande. Alloggiammo al Wilde Mann. È a partire di qui che le donne portano mantelli con cappucci di cammellotto
Le celebrazioni religiose qui serbano ancora una certa solennità: si vede subito che il Paese appartiene a Sua Maestà l`Imperatrice
Partirò presto di qui, dunque presto Le scriverò da Parigi; ma non prima di avere qualcosa da raccontarle. Passando per Mons incontrerò quel certo sig. v. Lidelsheim che ha sposato quella certa Freysauf Mariandl e che a suo tempo aveva grandi mezzi. Lui era troppo buono, sua moglie troppo spendacciona, e così a Vienna perse tutto il suo denaro ed i suoi beni; tanto che adesso si ritrova, da ormai 5 anni, a far l`uditore presso il tribunale militare del reggimento Deutschmeister stazionato a Mons, con uno stipendio di al massimo 400 fl.
Potrà darne notizia alla famiglia Freysauf, dato che la signorina Freysauf ha detto spesso che le sarebbe piaciuto saperne qualcosa. I miei omaggi, unitamente a quelli di mia moglie e dei bambini che, grazie a Dio, sono sempre sani, a Lei, alla signora consorte e a tutti i congiunti, ed io sono il vecchio
P.S. I miei ossequi al reverendo sig. confessore, a Madame v. Robini e alla sig.na Josepha etc. e a tutti in famiglia e fuori. Sine fine dicentes etc
1 Si veda lettera 64
.
2 I Mozart lasciarono Coblenza il 27 settembre 1763, ed arrivarono la sera stessa a Bonn, dove presero alloggio alla locanda Zum goldenen Karpfen.
3 A Brühl, il 28 settembre, fecero sosta alla locanda Zum englischen Gruß. Arrivarono a Colonia il 29 settembre, alloggiando alla Zum heiligen Geist.
4 Non più esistente.
5 Si tratta certamente di tavoli decorati a scagliola, tecnica di intarsio nata fra la fine del cinquecento e gli inizi del seicento per imitare marmi e pietre dure con una mescolanza di gesso, resine naturali e pigmenti colorati.
6 Possibile allusione alla «gigantessa unna» di Westrich. Secondo la leggenda, dopo la ritirata di Attila dal Reno, una feroce gigantessa unna, rimasta rintanata in una caverna della regione, era considerata responsabile di incidenti e disgrazie locali. Non sembra conservata l`acquaforte di Franz Lactanz Firmian, un rispettato artista dilettante che fra le altre opere dipinse un ritratto di Leopold Mozart.
7 28-29 settembre 1763.
8 All`epoca, la reliquia più importante della cattedrale di Colonia era l`arca che si diceva avesse contenuto le ossa dei Re Magi; asportata dalla basilica di Sant`Eustorgio durante il saccheggio di Milano del 1162 da parte di Federico Barbarossa, alcuni frammenti delle ossa furono restituiti a Milano solamente nel 1903-4. Si veda Ciresi, A liturgical study of the Shrine of the three kings in Cologne.
9 Sembra che Martin Lutero abbia visitato Colonia una sola volta, dal 2 all`8 maggio 1512, per partecipare come delegato del convento di Erfurt ad un capitolo di monaci agostiniani nel quale - il 5 maggio - fu eletto vicepriore del proprio convento a Wittenberg; non si hanno prove, tuttavia, che abbia mai predicato nella cattedrale.
10 I Mozart soggiornarono ad Aquisgrana, dal 30 settembre al 2 ottobre 1763, al Zum goldenen Drachen.
11 Monetina d`argento coniata alla corte di Treviri, del valore di circa 4 pfennig; il nome deriva dall`immagine dell`apostolo Pietro che vi era effigiato, mentre gli Stüber e i Fettmännchen erano monetine di rame di piccolo conio in uso a Colonia. Si veda MBA, V, p. 86.
12 Volente o nolente.
13 «Le orme mi atterriscono». Si veda Orazio, Epistole I, 1, 74. Invitata nella grotta del leone, la saggia volpe rifiutò di entrarvi dicendo: «Quia me vestigia terrent / Omnia te adversum spectantia, nulla retrorsum» (Poiché mi fan tremar l`orme rivolte/tutte verso di te, ver me nissuna. Trad. T. Gargallo).
14 I Mozart arrivarono a Liegi il 2 ottobre e sostarono alla locanda L`Aigle Noire, indicata da Leopold nelle sue note di viaggio come «schwarzen Adler».
15 Cioè con il sedile di vimini intrecciato.
16 3 ottobre 1763. Non è noto dove i Mozart abbiano alloggiato.
17 Tirlemont fu pesantemente distrutta durante il conflitto del 1677-78 fra Francia e Spagna circa il possesso delle Fiandre.
18 4 ottobre 1763.
19 Secondo MBA, V, p. 85, si trattava del pannello centrale di un trittico commissionato a Dirk Bouts nel 1464. Tuttavia, i pannelli laterali del trittico di Bouts erano stati venduti prima della visita dei Mozart, e il pannello centrale con l`Ultima Cena era stato rimosso dall`altare e incorniciato insieme ad altri dipinti antichi nello spazio soprastante l`ingresso alla sacrestia della Confraternita del Ss. Sacramento (si veda Micheline Comblen-Sonkes, The Collegiate Church of Saint Peter, pp. 49-52). Il dipinto ammirato da Leopold era probabilmente la pala d`altare di Victor Honoré Janssens (1658-1738), commissionata proprio per sostituire quella di Bouts; quest`opera, oggi perduta, fu descritta da Jean-Baptiste Descamps nel suo Voyage pittoresque de la Flandre et du Brabant, p. 102: «Nella cappella dell`Eucaristia, a sinistra del coro, c`è un notevole altare di eccellente marmo, con colonne tortili assai ben eseguite. Il dipinto centrale, che rappresenta l`Ultima cena, fu dipinto da A. [sic] Janssens . . . la composizione è sapiente e devota, il disegno è accurato, ma tutto è eccessivamente scuro». Per un approfondimento si veda Edward van Even, Louvain dans le passé et le present, p. 328 e Tolley, «Developing an eye for harmony: Rubens in Mozart`s education».
20 Specie di panno che un tempo si produceva con vero pelo di cammello. Oggi è prodotto con un misto di lana e seta.
21 Il canale di Willebroek.
22 Cristo consegna le chiavi a Pietro (1616 circa), commissionato per la tomba di Nicholas Damant (1531 circa-1616) nella Collegiale dei SS. Michele e Gudula - oggi co-cattedrale dell`arcidiocesi di Malines-Bruxelles - e attualmente alla Wallace Collection a Londra.
23 Potrebbe in realtà riferirsi ad Abraham o Hieronimus Janssens.
24 Tolley, «Developing an Eye for Harmony», pp. 90-91, ritiene improbabile che Leopold abbia visto opere di tutti gli artisti dell`elenco, che forse rappresenta un distillato di ciò che aveva letto, fra cui probabilmente Karel van Mander, Het Schilder-Boek (Haarlem, 1604), nel quale sono tutti citati.
25 I Paesi Bassi già spagnoli - un`area comprendente la maggior parte dell`attuale Belgio e del Lussemburgo, ad eccezione del Principato vescovile indipendente di Liegi - passarono sotto il controllo degli Asburgo d`Austria dal 1714 al 1795.
26 Lettera 64
.
27 In origine Leopold intendeva alloggiare a Parigi presso il notaio Le Noir, ma alla fine la famiglia fu ospite della contessa van Eyck. Si veda la lettera 73
.
28 Dicenti senza fine è la formula conclusiva del Sanctus nella messa. Qui è chiaramente ironico con l`intenzione di inviare omaggi senza fine.
29 Parte della lettera è stata tagliata, causando una perdita di testo.

2 I Mozart lasciarono Coblenza il 27 settembre 1763, ed arrivarono la sera stessa a Bonn, dove presero alloggio alla locanda Zum goldenen Karpfen.
3 A Brühl, il 28 settembre, fecero sosta alla locanda Zum englischen Gruß. Arrivarono a Colonia il 29 settembre, alloggiando alla Zum heiligen Geist.
4 Non più esistente.
5 Si tratta certamente di tavoli decorati a scagliola, tecnica di intarsio nata fra la fine del cinquecento e gli inizi del seicento per imitare marmi e pietre dure con una mescolanza di gesso, resine naturali e pigmenti colorati.
6 Possibile allusione alla «gigantessa unna» di Westrich. Secondo la leggenda, dopo la ritirata di Attila dal Reno, una feroce gigantessa unna, rimasta rintanata in una caverna della regione, era considerata responsabile di incidenti e disgrazie locali. Non sembra conservata l`acquaforte di Franz Lactanz Firmian, un rispettato artista dilettante che fra le altre opere dipinse un ritratto di Leopold Mozart.
7 28-29 settembre 1763.
8 All`epoca, la reliquia più importante della cattedrale di Colonia era l`arca che si diceva avesse contenuto le ossa dei Re Magi; asportata dalla basilica di Sant`Eustorgio durante il saccheggio di Milano del 1162 da parte di Federico Barbarossa, alcuni frammenti delle ossa furono restituiti a Milano solamente nel 1903-4. Si veda Ciresi, A liturgical study of the Shrine of the three kings in Cologne.
9 Sembra che Martin Lutero abbia visitato Colonia una sola volta, dal 2 all`8 maggio 1512, per partecipare come delegato del convento di Erfurt ad un capitolo di monaci agostiniani nel quale - il 5 maggio - fu eletto vicepriore del proprio convento a Wittenberg; non si hanno prove, tuttavia, che abbia mai predicato nella cattedrale.
10 I Mozart soggiornarono ad Aquisgrana, dal 30 settembre al 2 ottobre 1763, al Zum goldenen Drachen.
11 Monetina d`argento coniata alla corte di Treviri, del valore di circa 4 pfennig; il nome deriva dall`immagine dell`apostolo Pietro che vi era effigiato, mentre gli Stüber e i Fettmännchen erano monetine di rame di piccolo conio in uso a Colonia. Si veda MBA, V, p. 86.
12 Volente o nolente.
13 «Le orme mi atterriscono». Si veda Orazio, Epistole I, 1, 74. Invitata nella grotta del leone, la saggia volpe rifiutò di entrarvi dicendo: «Quia me vestigia terrent / Omnia te adversum spectantia, nulla retrorsum» (Poiché mi fan tremar l`orme rivolte/tutte verso di te, ver me nissuna. Trad. T. Gargallo).
14 I Mozart arrivarono a Liegi il 2 ottobre e sostarono alla locanda L`Aigle Noire, indicata da Leopold nelle sue note di viaggio come «schwarzen Adler».
15 Cioè con il sedile di vimini intrecciato.
16 3 ottobre 1763. Non è noto dove i Mozart abbiano alloggiato.
17 Tirlemont fu pesantemente distrutta durante il conflitto del 1677-78 fra Francia e Spagna circa il possesso delle Fiandre.
18 4 ottobre 1763.
19 Secondo MBA, V, p. 85, si trattava del pannello centrale di un trittico commissionato a Dirk Bouts nel 1464. Tuttavia, i pannelli laterali del trittico di Bouts erano stati venduti prima della visita dei Mozart, e il pannello centrale con l`Ultima Cena era stato rimosso dall`altare e incorniciato insieme ad altri dipinti antichi nello spazio soprastante l`ingresso alla sacrestia della Confraternita del Ss. Sacramento (si veda Micheline Comblen-Sonkes, The Collegiate Church of Saint Peter, pp. 49-52). Il dipinto ammirato da Leopold era probabilmente la pala d`altare di Victor Honoré Janssens (1658-1738), commissionata proprio per sostituire quella di Bouts; quest`opera, oggi perduta, fu descritta da Jean-Baptiste Descamps nel suo Voyage pittoresque de la Flandre et du Brabant, p. 102: «Nella cappella dell`Eucaristia, a sinistra del coro, c`è un notevole altare di eccellente marmo, con colonne tortili assai ben eseguite. Il dipinto centrale, che rappresenta l`Ultima cena, fu dipinto da A. [sic] Janssens . . . la composizione è sapiente e devota, il disegno è accurato, ma tutto è eccessivamente scuro». Per un approfondimento si veda Edward van Even, Louvain dans le passé et le present, p. 328 e Tolley, «Developing an eye for harmony: Rubens in Mozart`s education».
20 Specie di panno che un tempo si produceva con vero pelo di cammello. Oggi è prodotto con un misto di lana e seta.
21 Il canale di Willebroek.
22 Cristo consegna le chiavi a Pietro (1616 circa), commissionato per la tomba di Nicholas Damant (1531 circa-1616) nella Collegiale dei SS. Michele e Gudula - oggi co-cattedrale dell`arcidiocesi di Malines-Bruxelles - e attualmente alla Wallace Collection a Londra.
23 Potrebbe in realtà riferirsi ad Abraham o Hieronimus Janssens.
24 Tolley, «Developing an Eye for Harmony», pp. 90-91, ritiene improbabile che Leopold abbia visto opere di tutti gli artisti dell`elenco, che forse rappresenta un distillato di ciò che aveva letto, fra cui probabilmente Karel van Mander, Het Schilder-Boek (Haarlem, 1604), nel quale sono tutti citati.
25 I Paesi Bassi già spagnoli - un`area comprendente la maggior parte dell`attuale Belgio e del Lussemburgo, ad eccezione del Principato vescovile indipendente di Liegi - passarono sotto il controllo degli Asburgo d`Austria dal 1714 al 1795.
26 Lettera 64

27 In origine Leopold intendeva alloggiare a Parigi presso il notaio Le Noir, ma alla fine la famiglia fu ospite della contessa van Eyck. Si veda la lettera 73

28 Dicenti senza fine è la formula conclusiva del Sanctus nella messa. Qui è chiaramente ironico con l`intenzione di inviare omaggi senza fine.
29 Parte della lettera è stata tagliata, causando una perdita di testo.
Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 67 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 15/03/2025.
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 67 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 15/03/2025.
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