Lettere della famiglia Mozart

 125. LEOPOLD MOZART A LORENZ HAGENAUER, Salisburgo
Vienna, 30 gennaio 1768

Solo per Lei!
È arrivato il momento di dare notizie più ampie e chiare della nostra non so se felice o infelice situazione e di ascoltare il Suo amichevole parere al riguardo. Se il denaro costituisce la sola felicità degli uomini, allora senza dubbio dobbiamo essere compatiti; giacché, come Le è noto, ne abbiamo speso così tanto, del nostro, che sembra esservi ormai ben poca speranza di poterci rifare. Ma se, al contrario, sono la salute e il talento nelle scienze a costituire il sommo bene dell`uomo, allora - ne sia lode a Dio - ci va ancora bene. La tempesta più pericolosa è stata superata; per grazia di Dio siamo tutti in buona salute e i miei figli non hanno certo dimenticato nulla, anzi, come vedrà, hanno compiuto grandi progressi.
Niente, lo so, potrebbe apparirle più incomprensibile del fatto che le nostre faccende non seguano un corso più favorevole. Glielo spiegherò come meglio posso: sebbene debba tralasciare talune cose che non si possono affidare alla penna. Che i viennesi, parlandone in genere, non ardano dal desiderio di assistere a spettacoli seri e sensati, e che ne capiscano anche poco o niente, e non vogliano vedere altro che bizzarrie, danze, diavoli, spettri, incantesimi, Hanswurst, Lipperl, Bernardon, 1 streghe e apparizioni, è cosa nota, e i loro teatri lo dimostrano giorno dopo giorno. Un signore, anche quando porta il cordone di qualche ordine, applaudirà e riderà fin quasi a strozzarsi per una buffoneria sconcia o una battuta facile, mentre davanti alla scena più grave, alla recitazione più toccante e più bella e alle parole più ispirate si metterà a chiacchierare con una dama a voce così alta da impedire a tutte le altre persone per bene di sentire anche una sola parola. Questa ne è dunque la ragione principale. Il modo in cui è organizzata la corte, che qui non posso descrivere, è questione gravida di conseguenze che sarebbe troppo lungo spiegare e illustrare con esempi. E questa è la seconda ragione. Da entrambe deriva una quantità di cose singolari: giacché tutto dipende soltanto dalla cieca sorte e dal caso, e spesso anche da una disgustosa bassezza, che pure non è propria di tutti gli uomini, o ancora da un`impudente e sfrontata vanteria. Per tornare ora alla nostra faccenda, si sono verificati molti altri accadimenti avversi. Al nostro arrivo non abbiamo potuto fare altro che tentare di avere accesso a corte. Ma Sua Maestà l`Imperatrice non dà più concerti nella sua cerchia, non si reca né all`opera né a teatro, e vive così ritirata dal mondo che non ho parole bastanti a descriverlo.2 Ella ci ha rimandati all`Imperatore.3 Ma poiché questo signore aborre massimamente tutto ciò che può comportargli una qualche spesa, prima che egli prendesse una decisione le cose sono andate per le lunghe, tanto che nel frattempo è avvenuto il triste evento della Principessa sposa,4 e tutti gli accadimenti concomitanti che Lei già conosce dalle mie lettere. Dopo il nostro ritorno dalla Moravia siamo stati ricevuti dalle Altissime Signorie senza che ce lo aspettassimo. Non appena venne narrato all`Imperatrice ciò che ci era accaduto a Olmütz e che eravamo ritornati, ci vennero immediatamente comunicati il giorno e l`ora in cui dovevamo presentarci. Ma a che giovano tutti questi favori straordinari e l`indescrivibile affabilità! Quale ne è l`effetto? Nessuno, se non una medaglia5 che è sì bella, ma vale così poco che non intendo neanche verificare quanto. Ella rimette il resto all`Imperatore, il quale lo scrive nel Libro dell`Oblio e crede senza dubbio di averci pagati con la sua graziosissima conversazione. Ora Lei mi chiederà come si comporti dunque il resto della nobiltà viennese? - - - Già, come? - - - Tutti limitano le spese per quanto è possibile, onde far piacere all`Imperatore. Se il sovrano è prodigo, tutti allentano i cordoni della borsa; ma se il sovrano è parsimonioso, ciascuno vuole essere il più grande economo. - - - -
Finché dura il carnevale qui non si pensa ad altro che a danzare.6 A ogni angolo c`è un ballo. Ma NB: tutto a spese pubbliche; perfino il ballo in maschera a corte costa qualche spicciolo. E chi ne trae giovamento? - - - La corte! Giacché tutte le danze, le mascherate, i balli e gli spettacoli vengono dati in appalto. Altri ci mettono il nome, e il ricavato viene poi per così dire diviso fra la corte e l`appaltatore.7 Chi vi si reca rende quindi un buon servizio anche alla corte. Queste sono dunque le spese politiche della nobiltà. Noi godiamo della protezione dei più illustri rappresentanti della nobiltà. Il principe Kaunitz, il duc de Braganza, la signorina von Guttenberg, che è la pupilla degli occhi dell`Imperatrice, il gran scudiero conte Dietrichstein, il quale ha un immenso ascendente sull`Imperatore, sono tutti amici nostri. Ma, qual sorte! non abbiamo ancora potuto parlare con il principe Kaunitz poiché egli ha la debolezza di temere a tal punto il vaiolo da evitare le persone che abbiano ancora foss`anche solo delle macchie rosse in viso: quindi, dal momento che il Wolfgangerl ha ancora sul viso molte macchie rosse, che sono sì piccole, ma comunque visibili specie quando fa freddo, egli ci ha fatto dire, tramite il nostro amico de Logier, che si prenderà cura dei nostri interessi durante la Quaresima, dato che ora, per il carnevale, non è possibile riunire insieme tutta la Noblesse.
Mentre ponderavo seriamente questa faccenda e consideravo che, avendo già speso tanto denaro, sarebbe stata forse una grossa sciocchezza voler tornare a casa ora senza aspettare qualche altra possibilità, ecco che è venuto fuori un fatto del tutto nuovo. Ho appreso infatti che tutti i clavicembalisti e i compositori di Vienna si opponevano al nostro successo, a eccezione del solo Wagenseil, il quale però, essendo malato, è confinato in casa e non può aiutarci né darci alcun sostegno. Il principio fondamentale di costoro è di evitare con la massima cura ogni occasione in cui possano incontrarci e verificare le capacità del Wolfgangerl: e perché? - - - Per poter sempre dire, nelle frequentissime occasioni in cui viene loro domandato se abbiano ascoltato il bambino e che cosa ne pensino, di non averlo ascoltato, e che non poteva comunque essere vero, che si trattava di ciarlatanerie e arlecchinate, di cose concordate prima così che gli venga data della musica che egli già conosce, che è ridicolo pensare che componga etc. etc. - - - - Vede bene che è questa è la cagione per cui ci evitano. Giacché chiunque lo abbia visto e udito, non può più parlare in questo modo senza rischiare di perdere il proprio onore.
Uno dei galantuomini di tal fatta l`ho preso nella rete. Ci eravamo accordati con una persona affinché ci facesse sapere di nascosto quando costui sarebbe stato presente. Egli doveva però venire e portare alla persona in questione un concerto di eccezionale difficoltà da presentare al Wolfgangerl. A quel punto sopraggiungemmo noi: e così egli ebbe l`occasione di ascoltare il suo concerto suonato a prima vista dal Wolfgangerl in una maniera tale che pareva lo conoscesse a memoria. Lo sbalordimento di questo compositore e tastierista, le parole e le espressioni che usò in preda alla meraviglia, fecero comprendere a tutti noi ciò che Le ho già raccontato poco sopra. E infine disse: in fede mia non posso dire altro se non che questo bambino è il più grand`uomo che vi sia oggi in terra. Era impossibile crederlo. - - - Ora, per convincere il pubblico di come stiano veramente le cose, d`un tratto ho deciso di dar vita a qualcosa di assolutamente eccezionale. Ovvero, che egli scriva un`opera per il teatro.8 - - - Riesce a immaginare quale sotterraneo clamore ciò abbia provocato tra le file dei compositori? - - Cosa? - - Oggi dobbiamo vedere un Gluck e domani un ragazzetto di 12 anni sedere al clavicembalo e dirigere la sua opera? - - - Sì, a dispetto di tutti gli invidiosi! Ho tirato dalla nostra parte financo Gluck, di modo che, se pure ciò non gli venga proprio dal cuore, non può comunque darlo a vedere perché i nostri protettori sono anche i suoi; e per mettermi al sicuro con gli interpreti, i quali solitamente procurano al compositore i fastidi maggiori, ho posto mano alla cosa partendo da loro e uno [di] essi mi ha dato tutte le dritte del caso. Ma a dire il vero, la prima ispirazione di far scrivere un`opera al Wolfgangerl mi è venuta dall`Imperatore stesso, che gli ha domandato 2 volte se non gli sarebbe piaciuto comporre un`opera e dirigerla lui stesso. Lui rispose naturalmente di sì, ma l`Imperatore non poté dire altro giacché l`opera è competenza di Affligio. Gli effetti di questa impresa - se Iddio ci aiuta a portarla a buon fine - sono così grandi, e però anche così facili da immaginare, che non Le servono ulteriori spiegazioni. Ma ora non posso certo piangere su ogni spesa: perché mi rifarò certamente oggi o domani. Chi nulla arrischia, nulla conquista; devo portare la cosa alla luce nel modo giusto. O la va, o la spacca! E a tal fine che cosa potrebbe essere più adatto del teatro? Ma l`opera, s`intende, andrà in scena solo dopo Pasqua. Scriverò al più presto onde ottenere licenza di restare qui più a lungo. - - - Non si tratta però di un`opera seria, perché al momento di opere serie non ce ne sono; e non vengono apprezzate; ma di un`opera buffa.9 Non però una piccola opera buffa, bensì una che duri all`incirca da 2 ore e ½ a 3 ore. Per le opere serie qui non ci sono cantanti, perfino l`opera drammatica di Gluck Alceste è stata eseguita da cantanti dell`opera Buffa. Adesso sta scrivendo anch`egli un`opera buffa: giacché per quest`ultima qui vi sono ottimi interpreti: Sgr. Caribaldi. Sgr. Caratoli. Sgr. Poggi. Sgr. Laschi. Sgr. Polini. La Sga. Bernasconi. Sgra. Eberhardi. Sgra. Baglioni.10 Che cosa ne dice? La gloria di aver scritto un`opera per il Teatro di Vienna non è la via migliore per acquistare credito non solo in Germania, ma anche in Italia? Addio.
addì 3 februarii 1768


1 Come già detto a proposito di Hanswurst, anche gli altri sono personaggi comici della letteratura e del teatro di lingua tedesca; si veda anche la lettera 122 .
2 Maria Teresa si era sostanzialmente ritirata dalla vita pubblica dopo la morte del marito, l`imperatore Francesco I, il 18 agosto 1765.
3 Giuseppe II.
4 L`arciduchessa d`Austria Maria Giuseppina d`Asburgo-Lorena, morta il 15 ottobre 1767; si veda la lettera 117 .
5 Perduta.
6 Nel 1768, l`ultimo giorno di carnevale era il 17 febbraio.
7 Affligio nel 1767 aveva preso in appalto per dieci anni i teatri di corte di Vienna, ed era responsabile unico per la commissione e l`allestimento delle opere sia al Burgtheater che al Teatro della Porta di Carinzia (Kärntnertortheater).
8 Opera che sarà La finta semplice K 51.
9 Le opere allestite in quei mesi a Vienna includono Le bucheron, ou les trois souhaits di Philidor; La cascina di Scolari; Lo sposo di tre e marito di nessuna di Anfossi, Guglielmi e Gassmann; l`anonimo Il trionfo della fedeltà; La Notte critica di Gassmann. Gli uccellatori, ancora di Gassmann, fu allestito in autunno. Si veda Zechmeister, Die Wiener Theater nächst der Burg und nächst dem Kärntnerthor von 1747 bis 1776, pp. 504-512.
10 Alceste di Gluck, su libretto di Calzabigi, debuttò al Burgtheater il 26 dicembre 1767. Fra i cantanti citati da Leopold, vi presero parte sia Antonia Bernasconi (Alceste) che Filippo Laschi (Apollo). All`epoca Gluck non stava scrivendo nessuna opera buffa.

Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 125 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 12/10/2024.

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Teatro della Porta di Carinzia (Kärtnertortheater)   
Vienna (Austria)
Monarchia asburgica

Kärtnerstrasse 51


Edificato nel 1709, il teatro fu distrutto da un incendio nel 1761, ricostruito dall`architetto di corte Nicolò Pacassi (Wiener Neustadt, 5 marzo 1716 - Vienna, 11 novembre 1790) e riaperto nel 1763 come Kaiserliches und Königliches Hoftheater zu Wien (Imperial-regio teatro di corte di Vienna). Come il Burgtheater, fu affittato nel 1767 a Giuseppe Affligio. Bibl.: Hadamowsky, Wien-Theatergeschichte von den Anfängen bis zum Ende des ersten Weltkriegs; Zechmeister, Die Wiener Theater nächst der Burg und nächst dem Kärntnerthor von 1747 bis 1776.