Lettere della famiglia Mozart

 239. Leopold Mozart al conte Giovanni Luca Pallavicini, Bologna
[Salisburgo, 19 luglio 1771]
Eccelenza!
Non ho mai provato tanta pena al Core, quanto sia quella, che sento nel far mi stesso il rimprovero d`avere in qualche maniera mentato il titolo obrobrioso d`un ingrato avendo sin`ora tralasciato à mandar a V. Eccelenza delle nostre nuove. La poco abilità di scrivere in italiano mi féce di tempo in tempo differir à comprire il mio dovere, piu che persuaso, che à V. Ecc. non abbìano mai mancati degl`avisi sinceri del incontro di figlio mio à Milano, avisi sicuri, impartiali, e per consequenza di piu valore secondo il proverbio: propria Laus sordet etc. 1
Ora, che, Dio grazia, stiamo sani e salvi in Salisburgo prendo la Liberta di incommodar V. E. colla presente e di notificare, che appena arrivati à casa, ebbi una Lettera della Impresa del Teatro di Milano nella quale fú accordato il mio figlio à scrivere l`opera del Carnavale 1773, e pocco doppo chiamato à trovarsi al principio del prossimo Mese di settembre in Milano per scrivere la Serenata ò sia cantata teatrale per lo Sposalitio di S. A. R. L`Arciduca Ferdinando, un incontro tanto piu onorifico, che il piu vechio dei Maestri il Sgr. Adolfo Hasse detto il Sassonne scrivera l`opera ed il Maestro il piu giovine la Serenata, un tal Sgr. Abate Porini sta` attualmente facendo la Poesia di questa Cantata, che, come mi scrivono da Vienna, sará terminata alla metà del mese venturo e sara intitolata Ascanio in Alba.
Fratanto sta componendo il mio figlio un Oratorio di Metastasio 2 per Padua ordinato dal Sgr. Don Giuseppe Ximenes de Ppi d`Aragona, quest`oratorio mandero, passando per Verona, à Padua per essere copiato, e ritornando da Milano anderemo à Padua per sentirne la Prova.
Padre e figlio ringraziamo V. E. di tante grazie ricevute e consegniamo umilmente nostri devotssi à Vostra Eccelenza, à S. E. la Sg.ra Contessa nostra Pad.na al Jlle.mo Sgr. Contino e preghiamo di conservarci le loro grazie, dichiarandomi unito col mio figlio con ogni zelo e divozione
di Vostra Eccelenza
umiliss.mo devot.ssmo ed oblgt.mo
servitore

Leopold Mozart


Salisburgo 19 Luglio 1771.


1 Chi si loda si imbroda.
2 Si pensa che l`oratorio sia La Betulia liberata K 118, ma alla fine i Mozart non andarono a Padova nel secondo viaggio italiano, e secondo Durante «The Trouble with Betulia Liberata» l`oratorio non fu mai inviato né dunque eseguito all`epoca, a causa di problemi finanziari di Ximenes.



Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 239 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 12/10/2024.

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Vienna (Austria)   
Monarchia asburgica


Capitale della monarchia asburgica e del Sacro Romano Impero, all`epoca di Mozart una città di circa 200.000 abitanti, sede di due governi paralleli: quello della monarchia facente capo al ramo austriaco degli Asburgo, comprendente una gran parte dell`Europa centrale e orientale, oltre ai territori meridionali dei Paesi Bassi e ad altri nell`Italia settentrionale; e quello del Sacro Romano Impero, costituito da una miriade di domini in Europa centrale e settentrionale, i cui territori si intersecavano spesso con quelli asburgici. A capo dell`Impero veniva eletto un imperatore che, fin dal XV secolo, fu quasi costantemente un Asburgo. Nel 1740 Maria Teresa succedette a suo padre Carlo VI sul trono austriaco, mentre nel 1745 il marito Francesco di Lorena fu eletto Imperatore del Sacro Romano Impero; nel 1765 il loro figlio Giuseppe II gli succedette nella carica. Mentre Maria Teresa introdusse riforme per migliorare la scolarizzazione, Giuseppe II, più progressista, abolì alcuni aspetti della servitù della gleba e della censura, oltre ad estendere limitati diritti civili a protestanti ed ebrei. Le riforme di entrambi diedero vita a una classe media istruita in grado di partecipare alla vita culturale della città, mentre la dissoluzione delle confraternite ecclesiastiche e le riforme giuseppine della pratica liturgica limitarono negli anni ottanta del Settecento le possibilità di comporre ed eseguire musica sacra.
La vita musicale era imperniata su esecuzioni in case private e residenze della nobiltà, e su concerti pubblici al Burgtheater e al Teatro della Porta di Carinzia - che erano disponibili durante la Quaresima - o al Trattnerhof, al Mehlgrube e in altri luoghi. A parte occasionali rappresentazioni private, l`opera veniva invece rappresentata al Burgtheater o al Teatro della Porta di Carinzia. Originariamente teatro di corte, il Burgtheater durante gli anni sessanta e settanta del Settecento era dato in affitto ad imprenditori che lo aprivano al pubblico, ma nel 1776 Giuseppe II ne riprese il controllo, ribattezzandolo Nationaltheater e dotandolo di una compagnia che metteva in scena opere teatrali in lingua tedesca e, a partire dal 1778, Singspiel; il Ratto dal Serraglio di Mozart fu scritto appunto per il Nationaltheater. La compagnia fu sciolta nel 1783, anche se venne brevemente ricostituita nel 1785-1788 presso il Teatro della Porta di Carinzia. Il Burgtheater, nel frattempo, fu ridestinato all`opera italiana. Teatri privati erano attivi nei quartieri periferici.
Mozart visitò Vienna per la prima volta nell`autunno del 1762. In seguito, dal settembre 1767 al dicembre 1768, di nuovo nel 1773, finché vi si stabilì definitivamente dal marzo 1781. Bibl.: Groner, Wien wie es war; Beales, «Court, Government and Society in Mozart`s Vienna»; Blanning, Joseph II; Csáky e Pass, Europa im Zeitalter Mozarts; Link, The National Court Theatre in Mozart`s Vienna; Morrow, Concert Life in Haydn`s Vienna.