Lettere della famiglia Mozart

 153. Mozart alla sorella, Salisburgo
Verona il sette di Jenuario 1770

Dilettissima sorella,            
me la sono proprio presa con te per aver atteso così a lungo, invano, una risposta, e ne avevo anche ben d`onde, giacché non ho ricevuto la tua lettera del 1º.1 Qui cessa il tanghero tedesco, e comincia il tanghero italiano. Lei è più franco nella langua italiana, di quel che mi hò imaginato. lei mi Dica la cagione, perché lei non fù nella Comedia che anno giocato i cavalieri? adeßo sentiamo sempre opere: che è Titulata: Il Ruggiero. Oronte il padre di bradamento è un prencipe, (fà il sig. afferi) un bravo cantante, un paritono, ma (forzato quando starnazza in falsetto negli acuti, tuttavia non tanto quanto il Tibaldi a Vienna). Bradamenta, figlia d`oronte, inamorata di Ruggiero, ma, (dovrebbe sposarsi col Leone, ma lei non lo vuole) fà, una povera baroneßa, che hà avuto una gran disgratia, mà non sò chè? Recità (sotto nome straniero, ma non so quale) hà una voce paßabile, e la Statura non sarebbe male, ma distona come il Diabolo. Ruggiero un Ricco principe, inamorato della bradamenta, un Musico, canta un poco alla Manzuoli, ed à una bellißima voce forte, ed è già Vecchio, hà cinquanta cinque anni, ed ha una gola sciolta. Leone, dovrebbe sposare la Bradamenta, reichischime est, se sia ricco anche fuori del teatro, questo non lo so proprio, fà una Donna, la moglie di afferi, à una bellißima voce, ma c`è tanto sußurro nell theatro, che non si sente niente. Irene, fà una sorella di Lolli, del gran violinisto, che abbiamo sentito à Vienna. à una voce nasale, e canta sempre un ottavo troppo tardi, ò troppo à buon ora. Ganno fà, un signor, che non sò come egli si chiama, è la prima volta che lui Recita. Tra un atto e l`altro c`è un balletto: vi è un bravo ballerino, che si chiama: Monsieur Ruesler, è un tedesco, e danza proprio bene, quando siamo stati all`opera l`ultima volta (ma non per l`ultima volta) abbiamo fatto salire nel nostro balco il Mr Ruesler, (ché abbiamo a disposizione il balco del Marquis Carlotti, ne abbiamo la chiave) e abbiamo parlato con lui. apropos: ora tutti girano in Mascara, e quanto è comodo quando si ha la propria maschera sul cappello e si ha il privelegium di non doversi levare il cappello quando uno ti saluta, e di non chiamare alcuno per nome, bensì sempre: servitore umilißimo, giora Mascara. Cospeto di Baco, è sensazionale. Ma la cosa più straordinaria è questa: che andiamo a letto già verso le 7, 7 e mezzo: se lei indovinaße questo, io dirò certamente, che lei sia la Madre, di tutti indovini. 2 Bacia per me la mano alla mamma, e te ti bacio mille volte, e ti assicuro che resterò per sempre il tuo sincero e fido fratello
portez vous bien, et aimez moi toujours.

Wolfgang Mozart


LEOPOLD MOZART alla FIGLIA
Bacio te e la mamma mille e mille volte. Se cerchi gli spartiti dei concerti che abbiamo portato con noi,3 li troverai nel ripiano di mezzo del mio armadio, dove sono le sinfonie.
Ti raccomando il clavicembalo.


1 Perduta.
2 Wolfgang conta sul fatto che sua sorella non sia a conoscenza del modo, diverso dal resto d`Europa, con cui all`epoca si indicavano le ore in Italia (Hora Italica). La giornata terminava con il tramonto, al suono dell`Ave Maria della sera: il suono delle campane serviva anche ad avvertire chi era nei campi che era ora di rientrare in città prima che venissero chiuse le porte. Essendo dipendente dal tramonto, l`ora variava con le stagioni e la latitudine. Alla latitudine di Verona, in gennaio, il sole tramonta intorno alle cinque. I Mozart andavano perciò a letto verso le undici e mezzo, mezzanotte.
3 L`allusione di Leopold ai «concerti» non è chiara. All`epoca, gli unici concerti noti di Mozart erano i concerti-pasticcio K 37 e K 39, 40, 41. Alla fine del 1774 o nei primi mesi del 1775 Mozart aveva scritto le cadenze per un concerto in re maggiore di Ignaz von Beecke (K 626a/II/K), e non si può escludere che fosse entrato in possesso del concerto prima dei viaggi in Italia. È tuttavia possibile che Leopold si stia riferendo a non meglio identificati concerti acquistati durante il Grand Tour del 1763-66, o a Vienna nel 1768, o ancora semplicemente a Salisburgo. Da una lettera del 10 novembre 1762, ad esempio, apprendiamo che nello stesso anno Leopold aveva acquistato a Vienna più di venti concerti di Wagenseil (MBA, I, p. 61). È tuttavia improbabile che dei concerti scritti diversi anni prima fossero ancora nel repertorio di Wolfgang, mentre è altamente probabile che i Mozart possedessero un numero considerevole di concerti non più identificabili. Si veda Eisen, «The Mozarts` Salzburg Music Library», pp. 130, 135 e 137.

Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 153 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 30/10/2024.

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Vienna (Austria)   
Monarchia asburgica


Capitale della monarchia asburgica e del Sacro Romano Impero, all`epoca di Mozart una città di circa 200.000 abitanti, sede di due governi paralleli: quello della monarchia facente capo al ramo austriaco degli Asburgo, comprendente una gran parte dell`Europa centrale e orientale, oltre ai territori meridionali dei Paesi Bassi e ad altri nell`Italia settentrionale; e quello del Sacro Romano Impero, costituito da una miriade di domini in Europa centrale e settentrionale, i cui territori si intersecavano spesso con quelli asburgici. A capo dell`Impero veniva eletto un imperatore che, fin dal XV secolo, fu quasi costantemente un Asburgo. Nel 1740 Maria Teresa succedette a suo padre Carlo VI sul trono austriaco, mentre nel 1745 il marito Francesco di Lorena fu eletto Imperatore del Sacro Romano Impero; nel 1765 il loro figlio Giuseppe II gli succedette nella carica. Mentre Maria Teresa introdusse riforme per migliorare la scolarizzazione, Giuseppe II, più progressista, abolì alcuni aspetti della servitù della gleba e della censura, oltre ad estendere limitati diritti civili a protestanti ed ebrei. Le riforme di entrambi diedero vita a una classe media istruita in grado di partecipare alla vita culturale della città, mentre la dissoluzione delle confraternite ecclesiastiche e le riforme giuseppine della pratica liturgica limitarono negli anni ottanta del Settecento le possibilità di comporre ed eseguire musica sacra.
La vita musicale era imperniata su esecuzioni in case private e residenze della nobiltà, e su concerti pubblici al Burgtheater e al Teatro della Porta di Carinzia - che erano disponibili durante la Quaresima - o al Trattnerhof, al Mehlgrube e in altri luoghi. A parte occasionali rappresentazioni private, l`opera veniva invece rappresentata al Burgtheater o al Teatro della Porta di Carinzia. Originariamente teatro di corte, il Burgtheater durante gli anni sessanta e settanta del Settecento era dato in affitto ad imprenditori che lo aprivano al pubblico, ma nel 1776 Giuseppe II ne riprese il controllo, ribattezzandolo Nationaltheater e dotandolo di una compagnia che metteva in scena opere teatrali in lingua tedesca e, a partire dal 1778, Singspiel; il Ratto dal Serraglio di Mozart fu scritto appunto per il Nationaltheater. La compagnia fu sciolta nel 1783, anche se venne brevemente ricostituita nel 1785-1788 presso il Teatro della Porta di Carinzia. Il Burgtheater, nel frattempo, fu ridestinato all`opera italiana. Teatri privati erano attivi nei quartieri periferici.
Mozart visitò Vienna per la prima volta nell`autunno del 1762. In seguito, dal settembre 1767 al dicembre 1768, di nuovo nel 1773, finché vi si stabilì definitivamente dal marzo 1781. Bibl.: Groner, Wien wie es war; Beales, «Court, Government and Society in Mozart`s Vienna»; Blanning, Joseph II; Csáky e Pass, Europa im Zeitalter Mozarts; Link, The National Court Theatre in Mozart`s Vienna; Morrow, Concert Life in Haydn`s Vienna.