Lettere della famiglia Mozart

 41. LEOPOLD MOZART A LORENZ HAGENAUER, SALISBURGO
[Vienna, 10 novembre 1762]
Monsieur mon trés cher ami,
oggi non L`avrei certo importunata con una mia lettera, se non provassi un certo amor proprio. Ne sono causa i versi qui allegati,1 che mi sono stati rimessi dal conte Collalto in occasione del concerto di ieri a casa della marchesa von Patczeko.2 Un certo Pufendorff3 li ha scritti ascoltando mio figlio. Saprà Lei che uso farne. La prego particolarm. di farli leggere a Sua Ecc. il conte Spaur, e anche al sig. confessore e a Madame v Robini. Il sig. Johannes avrà certo la bontà di farne qualche copia per amore del Woferl. Ho bensì sentito dire che saranno fatti stampare qui da un mecenate; non ho però voluto aspettare, dal momento che per via delle spese postali non avrei potuto spedirne se non poche copie. Le sono infinitamente grato per i suoi sinceri auguri.4 So che Lei è il mio migliore amico, e tanto basta. I miei omaggi al sig. doctor Ant. Agliardi; eseguirò puntualmente la commissione che il sig. v. Gilowsky mi ha affidata.
Chiedo un po` di pazienza al sig. Spitzeder e al sig. Adlgasser, al quale ugualmente invio i miei omaggi, per la risposta alle loro lettere,5 di cui resto debitore. La prego di riferire lo stesso alla Sua signora da parte della mia. Qui ci si affligge per diverse brutte notizie seguite da quando Freyberg è malauguratamente ricaduta in mano prussiana. Si dice infatti che i prussiani abbiano fatto irruzione nel distretto di Saaz e che abbiano portato via un nostro deposito;6 che Praga sia assediata e che i prussiani stiano per assalire Dresda, e anche dai turchi non ci si aspetta niente di buono. Dio si metterà tra i contendenti, quando il pericolo sarà estremo. Rivolga i miei ossequi a tutta Salisburgo, e stia certo che resto incrollabilmente
il Suo
sincero amico
Mozart

Salisburgo,7 addì 10 novbris 1762.
Il Maestro Woferl ringrazia per il gentile ricordo del suo onomastico,8 non è stato granché contento del suo onomastico viennese. Troppo poche persone sono venute a fargli gli auguri. Egli vi manda a chiedere: come va il clavicembalo?9 - del quale si ricorda spessissimo, perché qui non ne abbiamo ancora trovato uno. Di nuovi concerti ne porteremo parecchi: 10 sono già trascritti e altri 12 sono in copiatura. Questi ultimi sono tutti di Wagenseil.10
P.S. La prego di presentare all`occasione i miei ossequi al sig. maestro di ballo, è anch`egli uno dei miei veri amici, e per certo s`interessa moltissimo della nostra sorte.
P.S. Mi farebbe un grande favore se riuscisse a convertire almeno la metà dei 120 ducati in una o più cambiali sicure. Scrivo questo però solo poiché talvolta si presenta un`occasione inaspettata, e non per accollarle un`altra incombenza, giacché Le sono in ogni caso eternamente obbligato per i tanti amichevoli servizi che mi ha reso. - - Ecco, proprio mentre scrivo questo, mi viene in mente un`altra seccatura.11 - - Il sig. Committi 12 è tuttora a Salisburgo? - mi deve dare ancora 10 fiorini. Per il pagamento potrebbe rivolgersi al sig. Polis.13 se si riuscisse a raggiungerlo e a sistemare la cosa, sarebbe un bene: perché io non saprei più come cavarmi d`impiccio con lui.
Che cosa fa il nostro caro sig. Joh. Georg Stöckl? - - Gli invio i miei omaggi. A quei di casa un complimente perpetuum.


1 Al piccolo clavicembalista seienne di Salisburgo / Distribuita a questo concerto dall`On. Conte von Collalto / Vienna, 25 dicembre.
Il genio celeste si eleva più velocemente della sua età / e mal sopporta di attendere nell`ignavia.
Ovidio
Bambino ammirevole, del quale si loda l`abilità /e che, sebbene sia il più piccolo, viene chiamato il più grande musicista; / la musica non ha più molte difficoltà per te, /in breve tempo puoi diventare il più grande fra i maestri; /ti auguro solamente che il tuo corpo sostenga la forza della tua anima /e che tu non vada, come il bambino di Lubecca,* troppo presto alla tomba.

* Questo bambino prodigio di Lubecca, di cui parlava tutta la Germania, e che all`età di sei anni padroneggiava molte lingue e scienze, morì pochi anni dopo e con il suo esempio confermò il principio che: il frutto non può essere al tempo stesso durevole e precoce.
Puffendorf
(MDB, pp. 18-19; facsimile: Petzoldt e Crass, W. A. Mozart, ill. n. 13; trad. da Georg Nikolaus Nissen, Biografia di Wolfgang Amadeus Mozart pubblicata da Constanze, vedova Mozart, p. 75). Non ci sono prove che il 25 dicembre Mozart abbia dato un concerto a casa del conte Collalto; poiché Leopold sostiene che i versi sarebbero forse stati stampati, è possibile che il poema sia stato distribuito in quella data. La citazione da Ovidio - nell`originale «Ingenium caeleste suis velocius annis/surgit, et ignavae fert male damna morae» - è tratta dall`Ars Amandi I libro, vv. 185-186. Il bambino prodigio di Lubecca, che si dice sapesse parlare tedesco all`età di un anno, si chiamava Christian Heinrich Heineken e morì prematuramente quando ne aveva quattro. L`epigramma finale è una reminescenza non letterale della biografia di Alessandro Magno scritta da Quinto Curzio Rufo, che ebbe vasta circolazione anche in epoca moderna. La citazione originale recita: nullum esse eundem et diuturnum et praecoquem fructum.
2 Si veda il diario di Zinzendorf del 9 novembre 1762: «Da M. de Pacheco a palazzo Windischgraetz vicino alla Schwarze Thor. Il piccolo salisburghese ha suonato, Nicolini ha cantato facendosi ammirare.» MDB, p. 18.
3 Potrebbe trattarsi di Konrad Friedrich o di Johann Andreas von Pufendorf.
4 Per il compleanno (14 novembre) e l`onomastico (15 novembre) di Leopold.
5 Perdute.
6 Enrico di Prussia conquistò il deposito di armi di Saaz il 3 novembre 1762.
7 recte Vienna.
8 31 ottobre.
9 Presumibilmente il clavicembalo di Friederizi citato nell`eredità di Leopold Mozart; si veda l`annuncio comparso nel Salzburger Intelligenzblatt del 15 settembre 1787, relativo alla vendita all`asta dei suoi beni, che include: «. . . un clavicembalo del celebre Friderizi di Gera, con doppio manuale di ebano e di avorio di cinque ottave piene, con aggiunta di uno speciale registro cornetto e di un registro di liuto».
10 Questi potrebbero includere Scholz-Micheltisch 262, 298, 311 e un arrangiamento del divertimento op 3 n. 2 (Scholz-Micheltisch 5), di cui sopravvivono copie manoscritte nella biblioteca della chiesa di San Pietro a Salisburgo; si veda Eisen, «The Mozarts` Salzburg Music Library», pp. 89-91 e 137. Si vedano anche le lettere 119  e 121 .
11 La natura della nuova «seccatura» non è chiara.
12 Non identificato.
13 Nell`originale: «H: Polis ist zahler». Geffray, Mozart, Correspondance, I, p. 40, lo definisce «esattore», il che nel contesto è coerente con quanto si conosce circa Polis, ma problematico da conciliare con il termine zahler (=pagatore).

Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 41 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 12/10/2024.

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Salisburgo (Austria)   
Arcidiocesi di Salisburgo - Sacro Romano Impero


Città e arcidiocesi sulle rive del fiume Salzach; capoluogo della provincia omonima e luogo natale di Mozart. Le sue origini moderne - successive alla caduta dell`Impero Romano - risalgono alla fondazione, nel 696, dell`abbazia di San Pietro da parte di San Ruperto da Worms, e della cattedrale di San Vigilio nel 774. Durante la vita di Mozart, Salisburgo era un`arcidiocesi indipendente, parte del Sacro Romano Impero, e fu governata da due arcivescovi: Siegmund Christoph conte di Schrattenbach (in carica dal 1753 al 1771), primo datore di lavoro di Mozart, e Hieronymus Colloredo (in carica dal 1772 al 1803). Mentre Schrattenbach era un prodigo sostenitore della musica di corte, Colloredo, al contrario, si occupò piuttosto di riformare la liturgia, l`istruzione e il fisco.
Alla musica di corte provvedevano quattro gruppi indipendenti e distinti: i musicisti di corte veri e propri, che si esibivano nella cattedrale, all`Università Benedettina e a corte; i «trombettieri di corte e di campo», che insieme ai timpanisti (di norma dieci trombettieri e due timpanisti) suonavano sia nella cattedrale che a corte provvedendo alle fanfare prima dei banchetti o di altre importanti funzioni civiche; la cappella della cattedrale (Dommusik), formata dai diaconi coristi (Domchorvikaren) e dai coristi (Choralisten), che si esibiva nella cattedrale; e il coro di voci bianche della Cappella (Kapellhaus), che si esibivano anch`essi nella cattedrale ed erano istruiti dai musicisti di corte. Il compito principale dei musicisti di corte era di provvedere, insieme alla cappella della cattedrale e al coro di voci bianche, alla musica nella cattedrale. Nelle occasioni più solenni, i musicisti erano una quarantina o più, numero che veniva ridotto nelle occasioni minori. In aggiunta ai servizi di corte o nella cattedrale, i musicisti di corte si esibivano all`Università Benedettina, dove erano regolarmente allestiti drammi scolastici. Si trattava in origine di rappresentazioni in prosa di stampo pedagogico appositamente concepite dai benedettini, che nel corso del Seicento si erano evolute verso forme operistiche. Il solo contributo di Mozart al genere fu Apollo et Hyacinthus K 38 del 1767. L`Università Benedettina di Salisburgo promuoveva la produzione musicale sia formale che informale, comprese le opere orchestrali su larga scala eseguite in occasione delle cerimonie di laurea di agosto, alle quali Mozart contribuì con le serenate K 203, K 204 e K 320.
Altre istituzioni salisburghesi importanti includevano l`arciabbazia di San Pietro, il monastero femminile di Nonnberg e il Teatro arcivescovile di corte. La musica per le occasioni pubbliche includeva fanfare delle guardie civiche, spesso ingaggiate per suonare ai matrimoni, e bande militari che suonavano durante le marce delle guarnigioni cittadine. Anche i privati cittadini - inclusi i musicisti di corte al di fuori dei loro impegni ufficiali - si dilettavano attivamente in ruoli musicali. Erano frequenti le composizioni in occasione di onomastici e le serenate per celebrare matrimoni - come la serenata K 250 Haffner di Mozart - così come erano frequenti le esecuzioni domestiche. Sia all`interno che all`esterno del principato, mantenevano stretti contatti con la corte di Salisburgo e i suoi musicisti numerose istituzioni musicali, fra le quali in particolare il monastero benedettino di Michaelbuern e il monastero benedettino di Lambach. Bibl.: Birsak e König, Das grosse Salzburger Blasmusik; Dahms, «Das musikalische Repertoire des Salzburger Fürsterzbischöflichen Hoftheaters (1775-1803)»; Eisen, «Salzburg under Church Rule»; Dopsch, Geschichte Salzburgs; Eisen, «Mozart`s Salzburg Orchestras»; Schmid, Mozart und die Salzburger Tradition; Schneider, Geschichte der Musik in Salzburg.