Lettere della famiglia Mozart

 132. LEOPOLD MOZART A LORENZ HAGENAUER, SALISBURGO
A Monsieur/ Monsieur Lorence Hagenauer/ à/ Salisburgo
Vienna, 11 maggio 1768
Solo per Lei!
Il signor Peysser Le avrà fatto sapere che gli ho pagato 25 sovrane d`oro per Suo conto, ricevendone quietanza. - - Ho rivolto per lettera i miei rispettosissimi auguri a Sua Grazia Rev. per il suo augusto onomastico.1 - - - - -
Ho altresì scritto a Sua Eccellenza il sig. maggiordomo maggiore a riguardo della cappella principesca.2 - - - - -
Dunque il sig. Meissner partirà? E per dove?3 - - -
In ogni caso io stesso Le ho già annunciato che il mio salario terminerà con la fine Martii.4 - - - _______________
È pur vero che potrei ottenerlo di nuovo impetrandolo per intercessione del sig. fratello di Sua Grazia Rev. Egli conosce questa bella vicenda, che gli ho qui narrata: ma come posso, in buona e giusta fede, impetrare qualcosa che, secondo il giudizio certo della maggior parte dei cortigiani di Salisb., non merito, dal momento che non adempio al mio servizio a Salisb.? D`altra parte questo potrà facilitarmi nell`ottenere il permesso per il viaggio in Italia. Un viaggio che, considerata ogni circostanza, non va rimandato ulteriormente, tanto più che ho tutte le raccomandazioni dell`Imperatore in persona per Firenze, per tutti gli stati imp. e per Napoli.5 O dovrei forse starmene a Salisburgo, sospirando nella vana speranza di una sorte migliore, lasciando che il Wolfg. cresca e che io e i miei figli siamo menati per il naso, finché io giunga a un`età che mi impedisca di compiere viaggi e il Wolfg. raggiunga l`età adulta, che toglierà ai suoi meriti la capacità di destare meraviglia? Mio figlio avrà dunque compiuto invano il suo primo passo con l`opera a Vienna e non potrà procedere a grandi passi lungo l`amplissima via che gli si è ad un tratto spalancata davanti?
Ecco la copia della lettera del maggiordomo maggiore:
Per espresso comando di S.A.R.ma devo far sapere à V.S. qualmente il Clement.o Principe P.re niente abbia in contrario, che il Sgr. Mozart se ne possi restar fuori à suo piacimento sin tanto che vuole, ed inoltre gli passerà ancora questo mese di Marzo il suo Salario; mà in avenire, quando non Sii attualmente presente in Salisbourgo sarà bensi mantenuto come prima nel suo Servizio, ma durante la sua assenza non gli lascierà più correre il solito Salario. di tanto ho voluto render avisato V.S. etc. etc,6

Vede qual grazia! - - Posso dunque starmene fuori a mio piacimento: purché non brami d`esser pagato. Ne sono proprio contento. Se non altro posso starmene fuori senza ulteriori rimproveri. Da qui non potrò comunque avviarmi alla volta di Salisburgo prima della fine di luglio. Ma ora le nostre pellicce ci sono d`impaccio. Presto le manderò avanti con un vetturale. Devo invece, ebbene sì, devo chiederle un piacere. Il caldo aumenterà sempre più e io mi vergogno a presentarmi fra i signori in abiti di panno. Anche il Wolfg. ha bisogno di un abito più leggero. Devo quindi pregarla di spedirmi con la prossima carrozza postale il mio abito di seta di Lione,7 il mio abito in tessuto rosso (di cui ho bisogno per il viaggio di ritorno) e il vestito di cammellotto grigio chiaro del Wolfg., i 2 vestiti in tessuto persiano di mia moglie e mia figlia, e, se Le riesce di trovarlo, quel cappello da donna con la veletta per il viso, che dovrebbe essere nella grossa cappelliera rotonda. Le scrivo qui tutto di fila.
- 1. Il mio abito di seta di Lione, la giacca=panciotto e 2 paia di pantaloni
- 2. Il mio abito in tessuto rosso. Giacca e panciotto. - I pantaloni sono ormai inservibili. Se l`abito fosse lacerato, il sig. Daser lo rammendi alla svelta insieme con i pantaloni, tanto mi serve solo per il viaggio
- 3. Il vestito di cammellotto del Wolfgang. - Giacca - pantaloni e panciotto. Se trovasse un altro panciotto estivo, lo aggiunga al tutto.
- 4. I 2 abiti in tessuto persiano di mia moglie e mia figlia. Mia moglie chiede di provvedere affinché venga piegato secondo la regula de tri.8 Dice che la signorina Rosalie Joly se ne prenderà cura.
- 5. E infine, giacché lei possiede tanti cappelli da sole, sarebbe bene se uno o 2 di questi potessero aggiungersi al tutto.
- 6o Nel mio grande armadio di legno dolce, nel cassetto di mezzo, devono esserci uno o 2 piccoli rotoli, avvoltolati, di ritagli di stoffa dei nostri vestiti. La prego di aggiungere al resto del bagaglio un ritaglio del vestito color rosso e ciliegia del Wolfg. e uno del mio vestito inglese rosso-bruno.
La prego di impacchettare tutto per bene, magari in una cassettina di quelle che troverà certamente da noi. E di avvolgerla con della tela cerata. La cosa migliore è che sia indirizzata al sig. Peyser, cui manderò un avviso. Il sig. Johannes, se non è già arrivato, sarà certamente a Salisb. per il suo onomastico.9 Noi tutti gli facciamo i nostri auguri, in optima amicitiae forma,10 nella fondata speranza di incontrarlo al nostro arrivo, se non a Neumarkt, di certo nella locanda di Thurner.11 Ci rallegriamo tutti del suo felice ritorno. Lei mi scrive anche dei cataloghi musicali del sig. Lotter,12 e il sig. Lotter scrive nella sua lettera13 di affidare i 2 pacchetti allegati per Tyrnau e Jászberényi a un amico viennese di Costi,14 oppure di pagare il porto e mandarveli. Non sono che cataloghi. Se può mandarli va bene. Altrimenti li lasci dove sono. Se potessero essermi spediti insieme con i vestiti, si dovrebbe, per via delle ispezioni, prima aprirli e accluderli aperti. Un catalogum anche per me!
So che alla contessa von Staremberg è spiaciuto che per il suo arrivo a Salisb., sia stato approntato una sorta di ingresso trionfale. Persone di tal fatta vedono sempre implicazioni ulteriori e di segno diverso. Sapevo di questa celia già da prima, dalla notizia che la contessa stessa ne ha fatto giungere qui. Che Iddio consoli la signorina Wagner. Il suo stato ne avrà accelerato la morte. Ancora una cosa! Non potrebbe discutere una questione con il sig. Alterdinger? - Io gli ho già chiesto una volta se non volesse cimentarsi a tradurre in italiano la mia Violinschule.15 - Se ne avesse voglia, gli pagherò quanto mi richiederà. Dovrebbe iniziare con la Prefazione e le introduzioni, e poi dirmi francamente in che misura ritiene che debba compensarlo. Ma, visto che io stesso l`ho scritta in 3 mesi, spero che non gli sia difficile portare a termine anche la traduzione in 3 mesi. Indovinerà facilmente quale sia il mio intento. Vorrei solo ricordare che, trattandosi di un manuale, non dovrà essere tradotto ed espresso in uno stile elevato, bensì, come in tedesco, in una lingua comprensibile e facile ad intendersi per chiunque. Mi fa piacere che le nostre 2 cantanti16 abbiano finalmente inteso come sia facile guadagnare il salario salisburghese di un anno; ne sono quanto mai lieto.
Mi ero ben immaginato che il sig. Hartmayr non avrebbe tardato a farsi venire in mente qualche altra idea, qualora i balli in maschera non fossero stati autorizzati. Avrei sempre voluto possedere questa casa: ma, se Iddio non lo vuole, nemmeno io lo voglio. E ancora! Se avessi qualche assicurazione riguardo ai miei figli, potrei decidermi in un senso o nell`altro. Mi stiano bene: Lei, la nostra cara sig.ra Hagenauer e tutta la famiglia, noi tutti inviamo omaggi e io sono il vecchio Mozart.

SULLA BUSTA:
La lettera di P. Vincenzo Castiglione deve esserle apparsa assai buffa. Sa chi è costui? - - È il signore settantenne che, in Olanda, ho convinto a ritornare, dopo che per 30 anni è stato medicum in Olanda e in Inghilterra. È un buon vecchio. Dio l`ha illuminato affinché seguisse il mio consiglio. Mi ha reso grandi servigi durante la malattia del Wolfg. Chi ha dunque portato questa lettera?17 - -


1 L`onomastico dell`arcivescovo il 1 maggio.
2 Si veda la lettera 128 .
3 Alla fine, Meissner non fu autorizzato a viaggiare per ordine dell`arcivescovo Schrattenbach; non è noto quale sarebbe stata la sua destinazione. Si veda DSH, p. 265.
4 Si veda nuovamente la lettera 128 .
5 Le lettere di raccomandazione di Giuseppe II sono perdute.
6 L`originale è in italiano.
7 Si veda la lettera 111 .
8 Regola del tre. L`ironico Leopold intende sottolineare che va piegato seguendo le regole perché non si sgualcisca.
9 L`onomastico di Johann Nepomuk Anton Hagenauer cadeva il 24 giugno. In realtà, fece ritorno da Venezia - dove era stato a imparare l`arte del commercio presso la famiglia Wider - il 19 maggio; si veda il diario di Kajetan Rupert (Dominicus) Hagenauer del 19 maggio 1768: «Verso metà giornata fece ritorno reduce da Venezia mio fratello Giovanni, che vi era rimasto per 16 mesi». Klein, «Autobiographisches und musikalisches aus dem Jugendtagebuch des späteren Abtes P. Dominikus Hagenauer», p. 24.
10 Con la più grande amicizia.
11 Thurnerwirth nell`originale tedesco; potrebbe trattarsi del sito dove attualmente si trova l`Hotel Turnerwirt, nel quartiere Gnigl di Salisburgo.
12 Circa i cataloghi musicali di Lotter, si veda Rheinfurth, Der Musikverlag Lotter in Augsburg.
13 Perduta.
14 Non identificato.
15 Non è nota alcuna traduzione in italiano dell`opera.
16 Maria Anna Braunhofer e Maria Magdalena Lipp; si veda la lettera 92 .
17 La lettera di Castiglione è perduta.

Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 132 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 12/10/2024.

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Salisburgo (Austria)   
Arcidiocesi di Salisburgo - Sacro Romano Impero


Città e arcidiocesi sulle rive del fiume Salzach; capoluogo della provincia omonima e luogo natale di Mozart. Le sue origini moderne - successive alla caduta dell`Impero Romano - risalgono alla fondazione, nel 696, dell`abbazia di San Pietro da parte di San Ruperto da Worms, e della cattedrale di San Vigilio nel 774. Durante la vita di Mozart, Salisburgo era un`arcidiocesi indipendente, parte del Sacro Romano Impero, e fu governata da due arcivescovi: Siegmund Christoph conte di Schrattenbach (in carica dal 1753 al 1771), primo datore di lavoro di Mozart, e Hieronymus Colloredo (in carica dal 1772 al 1803). Mentre Schrattenbach era un prodigo sostenitore della musica di corte, Colloredo, al contrario, si occupò piuttosto di riformare la liturgia, l`istruzione e il fisco.
Alla musica di corte provvedevano quattro gruppi indipendenti e distinti: i musicisti di corte veri e propri, che si esibivano nella cattedrale, all`Università Benedettina e a corte; i «trombettieri di corte e di campo», che insieme ai timpanisti (di norma dieci trombettieri e due timpanisti) suonavano sia nella cattedrale che a corte provvedendo alle fanfare prima dei banchetti o di altre importanti funzioni civiche; la cappella della cattedrale (Dommusik), formata dai diaconi coristi (Domchorvikaren) e dai coristi (Choralisten), che si esibiva nella cattedrale; e il coro di voci bianche della Cappella (Kapellhaus), che si esibivano anch`essi nella cattedrale ed erano istruiti dai musicisti di corte. Il compito principale dei musicisti di corte era di provvedere, insieme alla cappella della cattedrale e al coro di voci bianche, alla musica nella cattedrale. Nelle occasioni più solenni, i musicisti erano una quarantina o più, numero che veniva ridotto nelle occasioni minori. In aggiunta ai servizi di corte o nella cattedrale, i musicisti di corte si esibivano all`Università Benedettina, dove erano regolarmente allestiti drammi scolastici. Si trattava in origine di rappresentazioni in prosa di stampo pedagogico appositamente concepite dai benedettini, che nel corso del Seicento si erano evolute verso forme operistiche. Il solo contributo di Mozart al genere fu Apollo et Hyacinthus K 38 del 1767. L`Università Benedettina di Salisburgo promuoveva la produzione musicale sia formale che informale, comprese le opere orchestrali su larga scala eseguite in occasione delle cerimonie di laurea di agosto, alle quali Mozart contribuì con le serenate K 203, K 204 e K 320.
Altre istituzioni salisburghesi importanti includevano l`arciabbazia di San Pietro, il monastero femminile di Nonnberg e il Teatro arcivescovile di corte. La musica per le occasioni pubbliche includeva fanfare delle guardie civiche, spesso ingaggiate per suonare ai matrimoni, e bande militari che suonavano durante le marce delle guarnigioni cittadine. Anche i privati cittadini - inclusi i musicisti di corte al di fuori dei loro impegni ufficiali - si dilettavano attivamente in ruoli musicali. Erano frequenti le composizioni in occasione di onomastici e le serenate per celebrare matrimoni - come la serenata K 250 Haffner di Mozart - così come erano frequenti le esecuzioni domestiche. Sia all`interno che all`esterno del principato, mantenevano stretti contatti con la corte di Salisburgo e i suoi musicisti numerose istituzioni musicali, fra le quali in particolare il monastero benedettino di Michaelbuern e il monastero benedettino di Lambach. Bibl.: Birsak e König, Das grosse Salzburger Blasmusik; Dahms, «Das musikalische Repertoire des Salzburger Fürsterzbischöflichen Hoftheaters (1775-1803)»; Eisen, «Salzburg under Church Rule»; Dopsch, Geschichte Salzburgs; Eisen, «Mozart`s Salzburg Orchestras»; Schmid, Mozart und die Salzburger Tradition; Schneider, Geschichte der Musik in Salzburg.