Lettere della famiglia Mozart

 46. LEOPOLD MOZART A LORENZ HAGENAUER, SALISBURGO
Al signor/ al signor Johann Lorenz Hagenauer / famoso mercante / in / Salisburgo
[Vienna, 29 dicembre 1762]
Homo proponit, Deus disponit.1 Pensavo di partire il 20 da Presburgo e di lasciare poi Vienna il 26 per arrivare a Salisburgo la sera di Capodanno. Senonché il 19 sono stato in preda ad un insolito mal di denti, dico: un mal di denti insolito per me. Perché ha preso l`intera fila superiore dove i denti erano integri e sani. Durante la notte mi si è gonfiata tutta la faccia, e il giorno dopo assomigliavo proprio al testone dello scemo di Passovia: 2 e a tal punto che il sig. luogotenente Winckler (fratello del timpanista di corte), venuto a farci visita, nell`entrare in camera non mi ha riconosciuto e ha creduto di essersi sbagliato. In questa triste circostanza ho dovuto consolarmi dicendomi che eravamo comunque fermi anche per il freddo straordinario che è sopravvenuto; giacché il ponte volante è stato tolto, e [con] un battellino, e non senza pericolo [...] perché appunto di battellino si trattava, si poteva tutt`al più portare solo il pacco della posta al di là del Danubio, dove poi il postiglione avrebbe dovuto proseguire con un cavallo da lavoro. Dovetti quindi aspettare finché giunse notizia che la Mark o March (un torrentello) era gelata. Mi accomiatai dunque da Presburgo la vigilia del S. Natale alle 8 e mezzo del mattino, e per un tragitto assai singolare arrivai al nostro alloggio di Vienna3 alle 8 e mezzo di sera. Non fu, quel giorno, un viaggio particolarmente comodo, perché il terreno, pur non essendo più ghiacciato, era indescrivibilmente sconnesso, pieno di grandi avvallamenti e buche; perché gli ungheresi non costruiscono strade. Se a Presburgo non mi fossi trovato nella necessità di comperare una carrozza ben molleggiata,4 avremmo sicuramente riportato a casa un paio di costole di meno. Ho dovuto comperare la vettura, perché non c`era altro modo di arrivar sani a Vienna. Infatti in tutta Presburgo non si trovava una carrozza coperta con 4 posti da alcuno dei vetturali di campagna. Un veicolo siffatto un vetturale di città lo aveva pure, ma le carrozze di città non possono uscire in campagna se non con 2 cavalli e solo per poche ore.5
Appena giunti a Vienna, la nostra affittacamere mi disse che la consorte del conte Leopold Kynstky aveva ogni giorno mandato a chiedere se eravamo arrivati. - - Andai da lei il giorno del S. Natale, e mi disse di averci aspettati con ansia, e di aver rinviato un banchetto che voleva imbandire per il feldmaresciallo Daun, il quale desiderava conoscerci. Sicché diede il banchetto il lunedì.6 Ora venerdì mattina7 partirò da qui senza fallo, per arrivare (con l`aiuto di Dio) a Linz domenica; e la sera prima dell`Epifania, il 5 gen. 1763, spero di presentarmi in camera [Sua]. Di notte, s`intende! diversamente Lei potrebbe pensare di primissimo mattino: il quale primo mattino ora come ora non le dovrebbe poi risultare tanto scomodo, abituato com`è ad alzarsi per il Rorate.8 Ora vorrà certo aggiungere ai favori che mi ha già reso a bizzeffe, anche i seguenti: innanzi tutto augurare rispettosamente a mio nome al gentile signor confessore un Anno Nuovo felicissimo e in ottima salute, e pregare lo stesso reverendissimo che continui a concedermi la sua benevolenza; gli avrei scritto io stesso, se non avessi sinceramente esitato a importunarlo tanto spesso e ripetutamente con le mie lettere. Faccia poi i miei auguri per l`Anno Nuovo in optima forma a Madame von Robini e alla sig.na Josepha etc., e poi a tutti i nostri sinceri amici e quindi anche a sé stesso, alla signora consorte e a tutta la Sua famiglia. Inoltre, in aggiunta agli ossequi etc., chieda al sig. Reiffenstuehl se io possa lasciare per alcuni giorni la mia carrozza in casa sua: fino a quando cioè io non trovi un luogo ove collocarla. Frattanto mi auguro che il 5 noi ci si veda tutti in salute, e ardo dalla voglia di raccontarle un mucchio di cose e di poterle dire che resto immutabilmente
il Suo sincero amico
Mozart
...bambini inviano i loro omaggi.
...potesse far scaldare la stanza per un paio di giorni, [...] nella stufa sul davanti dovrebbe essercene pochissimo, 9

SULLA BUSTA:

Qui da alcuni giorni fa un freddo da non credersi, e proprio quest`oggi il gelo è straordinario. Sua Maestà l`Imperatrice ha perduto di nuovo una principessa, la principessina Johanna 10 nel suo 13esimo anno. Quando eravamo stati da lei, aveva più volte preso per mano il mio Woferl conducendolo nella sua stanza.


1 «L`uomo propone ma Dio dispone» dal I libro, capitolo 19 dell`Imitazione di Cristo di Tommaso da Kempis (scritto fra il 1418 e il 1427); si veda anche il Libro dei Proverbi, 16:9: «Il cuore dell`uomo elabora progetti,/ma è il Signore che rende saldi i suoi passi» (trad. CEI, 2008).
2 Un`allusione al cosiddetto Tölpel (=sempliciotto, zoticone), una testa di pietra oggi su uno dei bastioni della fortezza di Oberhaus a Passau, e che un tempo costituiva un doccione del duomo di Santo Stefano nella stessa città.
3 Si veda la lettera 34 .
4 Si veda la lettera 157 .
5 Secondo una disposizione del 1726, le carrozze a noleggio non erano autorizzate a viaggiare più di 4 miglia fuori da Vienna; si veda MBA V vol., p. 52.
6 27 dicembre.
7 31 dicembre.
8 Una messa votiva celebrata in Avvento, subito prima dell`alba, in onore della Vergine Maria. Il suo nome deriva dalle parole di apertura dell`Introito, basate sul testo del profeta Isaia (45:8): «Rorate, caeli, desuper, et nubes pluant justum» (Stillate rugiada, o cieli, dall`alto, E le nubi piovano il Giusto).
9 Un danno alla lettera ha creato una perdita di testo. Presumibilmente la prima frase inizia con `Mia moglie e i . . .`; è difficile ricostruire la seconda, ma il senso rimane chiaro.
10 Si veda il Wiener Zeitung del 25 dicembre 1762, pp. 4-5.

Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 46 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 12/10/2024.

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Wiener Zeitung, 1762/12/25  

In: Wiener Zeitung


«Finora per quanto concerne la malattia di Sua Altezza Reale l`Arciduchessa Johanna, che ha visto un costante alternarsi di miglioramenti e peggioramenti, si è vissuto tra timore e speranza: e sebbene fin dal principio le sue condizioni apparissero assai gravi, ci si è tuttavia illusi che il Cielo avrebbe potuto ancora dare ascolto ai voti della Corte Imperiale uniti a quelli di tutti i suoi fedeli sudditi, affinché la vita di una Principessa tanto cara fosse preservata. Ma il 23 corrente l`Onnipotente ha voluto richiamarla a sé per l`eternità nel tredicesimo anno della sua vita terrena. La pena che questo augusto lutto ha provocato alla Famiglia Imperiale insieme alla Corte e a tutta la città è tanto più generale e naturale quanto più grande era stata la speranza di futura gioia e consolazione per la Casa Imperiale e per tutti i fedeli sudditi destata dall`indole gentile di questa Principessa, dalla sua rara virtù modestamente palesatasi nel corso della grave malattia e dalla saggezza ben superiore alla sua età, nonché da altre sue ottime qualità rivelatesi già allo sbocciare dei suoi primi anni» (trad. Elli Stern).