226. Leopold Mozart a padre Giovanni Battista Martini, Bologna
Pad.re Stim.smo
Augurando un felicißimo capo d`anno non manco di dare aviso, che la opera del mio figlio ha avuto un felicißimo incontro, non ostante la gran contraditione dei nemici e invidiosi, i quali avanti di avere veduti una sol nota havevano sparsi che sia una musica tedesca barbara, senza ordine e fondo, impoßibile à eßeguire dal Orchestra, à tal segno, che faccevano dubitare la metà della Cità di milano, se avranno altro per la prima opera che un Centone. uno ha avuto l`habilità di portare alla prima Donna tutte le sue Arie, come ancora il Duetto, tutto della Compositione del Abbate Gasparini di Torrino, cio é le Arie fatte à torrino, con persuaderla di mettere queste Arie, e di non accettare nulla di questo Ragazzo, chi non sarà mai capace di scrivere un sola buona Aria. 1 Mà la prima Donna si dichiarò, di voler vedere prima le Arie del mio figlio: e avendo le vedute si dichiarò contenta, anzi arcicontenta. non ostante questo i maldicenti non finivano mai à spargere una cativißima presumptione contra l`opera del mio figlio: mà la prima prova stromentale serrò à tal segno le bocche di questi crudeli e barbari maldicenti, che non si sentiva piu ne anche una parola. tutti i Profeßori del orchestro assicuravano che la opera sia facile à sonare, chiara ed aperta: e i Cantanti tutti si dichiaravano contenti. La prima opera in Milano ha ordinariamente la disgrazia, se non di andar à terra, almeno di aver pocco udienza, stante che tutto il mondo stá spettando la seconda. mà le sei Recite fatte fin`ora il theatro era sempre pienißimo, ed ogni sera si faceva replicare due Arie, con molto applauso fatto à la più gran parte delle Altre. Cariss.mo Sigr. P. Maestro! speriamo di sentire delle nove della di lei buona salute; non dubitando ancora di ricevere il promeßo Miserere della di lei Virtuosißima Compositione, e quella Musica à 16. 2 il Sgr. Giuseppe Prinsechi non manchera di pagare la spesa della Copiatura, ed io non manchero, subito arrivato à casa, cio é verso Pasqua, di mandare tutto quello, che credo d`eßere di aggradimento di Vostra Paternita. Il mio figlio baccia umil.te le mani ed io mi dichiaro unito con lui con tutta Veneratione e Stima
Milano 2 gennaio 1771.
Molto Revd.o P. MaestroPad.re Stim.smo
Augurando un felicißimo capo d`anno non manco di dare aviso, che la opera del mio figlio ha avuto un felicißimo incontro, non ostante la gran contraditione dei nemici e invidiosi, i quali avanti di avere veduti una sol nota havevano sparsi che sia una musica tedesca barbara, senza ordine e fondo, impoßibile à eßeguire dal Orchestra, à tal segno, che faccevano dubitare la metà della Cità di milano, se avranno altro per la prima opera che un Centone. uno ha avuto l`habilità di portare alla prima Donna tutte le sue Arie, come ancora il Duetto, tutto della Compositione del Abbate Gasparini di Torrino, cio é le Arie fatte à torrino, con persuaderla di mettere queste Arie, e di non accettare nulla di questo Ragazzo, chi non sarà mai capace di scrivere un sola buona Aria.
di V. P.ta
devot.smo ed obg.mo sert.re
Leopold Mozart.
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Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 226 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 12/10/2024.
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 226 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 12/10/2024.