Lettere della famiglia Mozart

 64. LEOPOLD MOZART A LORENZ HAGENAUER, SALISBURGO
[Coblenza, 26 settembre 1763]1
- - tornato a Magonza,2 il principe elettore era nuovamente in preda alla febbre di cui s`era già liberato. Ne fu talmente indebolito da non potersi levar dal letto. In occasione del passaggio del principe Clemens di Sassonia, che trascorse una notte a Magonza, aveva preteso troppo da se stesso, onde ricadde nella sua indisposizione. Dovetti dare ancora un concerto per la noblesse;3 dopodiché andai a Coblenza. Or ecco un viaggio singolare! - - - Il 13 di questo mese, alle 6 e mezza di sera, partimmo da Magonza per Coblenza su uno yacht o, per dirlo come si pronuncia qui, jacht.4 Da Magonza a Coblenza s`impiega, se tutto va bene e se si parte molto presto la mattina, un giorno. Lo yacht è una grande nave che ha 3 cabine e, davanti e dietro, anche grandi spazi coperti dove depositare le merci dei mercanti. I remi sono sopra la tolda, dove si sistemano anche le carrozze. Sono piccoli modelli delle navi che si usano in mare. La sera del 13 navigammo per 2 ore fino a Walluf.5 La mattina ascoltammo la s. messa celebrata da un padre domenicano che era sulla nostra nave, e, a causa del forte vento, partimmo solo alle 6 e ½. Navigammo tuttavia due ore soltanto, quindi dovemmo attraccare in una brutta località di nome Östrich. Il vento era così forte che ci toccò passare il pomeriggio, e poi tutta la notte, in quel misero paesello; il giorno dopo ripartimmo, ma anche in questo caso, purtroppo, solo per un paio d`ore; o meglio fino ad attraccare a 3 quarti d`ora di distanza da Bingen, giusto di fronte a Rittersheim, di modo che abbiamo dovuto proseguire fino a Bingen a piedi. Qui dapprima non prendemmo che un caffè, perché speravamo che il vento si placasse. Invece vi pranzammo a mezzogiorno, passò la sera e poi anche la notte, e noi sempre lì. La mattina del 16, alle 5, il vento scemò un poco, sicché ripartimmo, oltrepassammo la fossa di Bingen e a mezzogiorno giungemmo a St.Goar, dopo aver superato il cosiddetto Bank. Dopo aver pranzato a St.Goar6 ed essere ripartiti alle 2, non riuscimmo a proseguire neanche per un`ora, poiché si era levata una tempesta tale che dovemmo attraccare, o meglio gettare l`ancora, in un paese di quattro case che si chiama Arning.7 Qui ci fermammo fino alle 5 e mezza insieme ad altri 3 yacht arrivati dopo di noi, i quali gettarono l`ancora a sinistra e a destra vicino ad altre 2 grandi barche. Finalmente levammo le ancore e arrivammo con gran fatica in un posticino di poche case che si chiama Salzig. Mi feci precedere dalla nostra piccola barca, che ci segue sempre legata allo yacht, affinché venisse prenotata la stanza migliore della locanda ed il pasto. Poiché, attraccandovi tutti gli yacht, avevo previsto che altrimenti, quanto a cibo ed alloggio, ci saremmo trovati a mal partito. Mi diedero dunque la stanza migliore, una minestra, un buon salmone del Reno e del burro; vino ne avevo a sufficienza con me, altrimenti avremmo dovuto bere del vino cattivo. Sua Eccellenza il sig. barone v. Dalberg, chef della cavalleria di Magonza, dal quale avevamo pranzato il giorno della nostra partenza, mi aveva mandato sulla nave 6 bottiglie del miglior Hochheimer Rhein, che ci giunsero molto a proposito.8
Finalmente, domenica 17 a mezzogiorno arrivammo a Coblenza, dopo che il viaggio mi era costato 3 louis d`or per il passaggio e un louis d`or per il vitto e le altre spese necessarie. Si meraviglierà che io non abbia preferito muovermi via terra, visto che mi sarebbe costato di meno. Senonché deve sapere che le strade, già assai conciate di per sé dal momento che il traffico si svolge tutto sul fiume, adesso sono completamente rovinate dal perdurante maltempo. E questa è la ragione per cui anche da qui dovremo viaggiare fino a Bonn e a Colonia via fiume, a meno che non vogliamo essere scaraventati nel Reno o farci altrimenti spezzare l`osso del collo lungo la strada, la quale corre spesso a ridosso del fiume. Il pomeriggio del 18 qui ci esibimmo già dall`elettore,9 e subito dopo l`esibizione ricevemmo in dono 10 louis d`or.10 Il 19 e il 20 il tempo fu orribilmente piovoso, il 21 era la festa dell`Apostolo,11 giorno in cui non volevo viaggiare; ma perché il nostro tempo non andasse sprecato, la poca noblesse del luogo organizzò un concerto che si tenne appunto il 2112 e non fruttò molto, ma pur sempre qualcosa, e non comportò alcuna spesa. Una delle ragioni per cui non sono ripartito da Coblenza fin dal 19 o dal 20 è stata che Wolfgang aveva un raffreddore o costipazione che poi però, la sera del 22 e durante la notte, si trasformò in un autentico catarro. Sono quindi costretto ad aspettare ancora un paio di giorni, soprattutto perché il tempo è così cattivo. Difficilmente, insomma, partiremo di qui prima del 25 o del 26; perché innanzitutto devo badare alla salute dei miei figli. Qui ho incontrato il barone von Wallderndorf13 e l`abate, già maggiordomo, Kopp, ora consigliere concistoriale. Il sig. bar. v. Walderndorf e il sig. conte v. Pergen - inviato imperiale, che era giunto insieme a noi a Coblenza via fiume e aveva dovuto sobbarcarsi anch`egli, come noi, una parte degli inconvenienti della navigazione - condussero i miei figli, tenendoli per mano, dal principe elettore, e ci presentarono facendo così in modo che venissimo ascoltati subito. Dubito molto che a Bonn incontreremo l`Elettore di Colonia, che adesso dev`essere ancora in Vestfalia. Se non è qui, proseguiremo subito per Colonia; se vorrà scrivermi, indirizzi dunque la lettera al sig. Franz Joseph Eschweiler in Colonia, per il quale ho una lettera da Francoforte.14 Se non dovessimo neanche più essere a Colonia, la lettera mi verrà sicuramente inoltrata. La corte di qui non è brillante, la sua attività principale consiste nel mangiare e bere sodo. E anche noi, ora, beviamo buoni vini della Mosella, e il rosé di Hüningen è un vino delicato. Alloggiamo qui presso le Drei Reichskronen. Passiamo il tempo perlopiù con la famiglia del sig. v. Kerpen, consigliere segreto del principe elettore nonché chef de la noblesse, oppure, per dirla alla maniera di qui, cavalier capitano. Ha 9 figli: 7 giovini sigg. e 2 signorine, tutti che cantano o suonano il violino e il violoncello, e quasi tutti il clavicembalo. Il più giovane dei ragazzi ha 10 anni, e sono già tutti sistemati. Uno è erede per maggiorasco, 2 sono ufficiali imperiali, gli altri hanno 2 canonicati parte a Spira, parte a Würzburg e a Magonza, e le signorine sono già canonichesse. Gli edifici, come sempre in questi luoghi, sono perlopiù vecchi, le chiese sporche, e in generale le strade e tutte le cose che si offrono alla vista non sono tenute bene. Quando una casa è pericolante, si applicano all`esterno graffe di ferro fissate con grosse sbarre di ferro su cui figurano l`anno, e, ove necessario, interi nomi. Per es.: non farebbe la sua bella figura, se anche Lei applicasse simili graffe alla sua casa? H·A·G·E·N·A·U·E·R 1763: dove i punti grandi sono dove son fissate le graffe. Oltre a questo, qui ci sono un ponte volante sul Reno e un ponte di pietra sulla Mosella.15 Sono inoltre degne di nota la fortezza di Ehrenbreitstein, il palazzo o residenza, il palazzo Schönborns-Lust etc. Dispiace solo che ci sia sempre brutto tempo, il che, per il povero contadino che di anno in anno vive coltivando le vigne, è un gran guaio, poiché finora c`è ben poca speranza di aver del vino. Le persone ricche, che hanno le cantine piene di vino, se la ridono, perché il loro vino in cantina diventa più prezioso. In generale, venendo da Augusta a queste contrade, tutto si fa di miglio in miglio più caro, tanto che una libbra di carne di manzo, che vale 6 kr. ad Augusta, costa 8 kr. a Schwetzingen e 9 o anche 10 kr. a Magonza, a Francoforte e in tutte queste contrade. Un uovo costa 1 kr. anche in piena estate, una libbra di burro 20 kr. e anche 22 o 24 kr. etc. Una carpa da una libbra vale 24 kr. etc., il legname costa 7 e anche 8 f. a catasta, che è la quantità tirata da un cavallo. Il pane è grande la metà che da noi, per lo più cotto male, con farina nera; dolci da queste parti non ne abbiamo ancora visti, perché non li sanno fare. Non si stupirà dunque nel sentire che, da quando lasciammo Salisburgo, abbiamo già speso 1068 f. E si stupirà ancor meno nel sentire che già a Wasserburg, a causa delle 2 ruote nuove e dei 2 giorni di sosta durante i quali abbiamo dovuto provvedere, per via della lunga permanenza, anche ai 4 cavalli, abbiamo speso 35 f. e 35 kr.; a Monaco, dallo Störzer, 47 f. e 58 kr.; ai Drei Mohren di Augusta 95 f. Quindi 16 f. di compenso per il viaggio a Ulma; a Ulma, al Goldene Rad, 5 f. e 8 kr.; a Ludwigsburg 11 f. e 54 kr. al Goldener Waldhorn; al Riesen di Bruchsal 6 f. e 36 kr., 4 f. per sostituire il grande vetro posteriore della carrozza, che si era rotto; 76 f. alla Rote Haus di Schwetzingen; allo Schwan di Worms 4 f. e 24 kr. A Francoforte, al Goldene Löwe, abbiamo speso 120 f.; al König v. England di Magonza 2 volte 87 fior. A questo vanno aggiunti i pasti quotidiani, che perlopiù ammontano a circa 2 f., talvolta 2 f. e 20 kr.; il costo dei viaggi in carrozza da Salisburgo e Monaco, e quindi da Ulma con i postali, le mance, i fabbri e innumerevoli altre spese; fra le quali hanno un peso notevole i compensi dei lavandai, visto che si pagano 8 kr. per una camicia; abbiamo fatto inoltre diversi acquisti, tra cui Le piacerebbero moltissimo i miei bei stivali di Mannheim,16 che però son costati 7 f.; d`altra parte non si potrebbero trovare pelle migliore né stivali più comodi e belli - - - e in ogni caso anche altre persone hanno contribuito a pagare tutte queste spese; comunque, prescindendo da quel che abbiamo acquistato e da certi doni sontuosi, non abbiamo messo nulla da parte poiché per conservare la nostra salute e la reputazione della nostra corte dobbiamo viaggiare nobilmente, ovvero alla maniera dei gentiluomini. D`altra parte non frequentiamo che aristocratici ed altre persone di rango: e, anche se non sta a me dirlo, è pur vero che conducendomi in tal modo rendo grande onore alla nostra corte e ricevo in ogni luogo straordinarie gentilezze e segni di rispetto.
Tutto questo mi fa tanto più piacere giacché quanto più mi allontano, in tanta minor considerazione viene tenuta la nostra corte; si ritiene, dal momento che in questa contrada risiedono 3 principi elettori ecclesiastici,17 che il nostro arcivescovo non abbia più importanza, tutt`al più, d`un vescovo di Eichstadt o di Augusta: e posso assicurare che fanno tutti tanto d`occhi e sono molto attenti a ciò che racconto e in generale a tutto il nostro contegno, e molte cose ch`io dico alquanto apertamente, vengono accolte con stupore.
Sì, devo dire che mi sono davvero molto meravigliato della freddezza, e del modo sudicio, trascurato e contadinesco con cui si celebrano le cerimonie ecclesiastiche a Magonza e Coblenza. Non stupisce che ciò valga più ad irritare che a edificare i luterani, i calvinisti e gli ebrei, di cui questi luoghi son pieni. A Magonza e Coblenza non ci sono in effetti luterani o calvinisti, ma tanti più ebrei.18 Ve ne arrivano parecchi per via dei loro affari, ed è solo un caso che non risiedano qui, poiché in queste contrade la maggior parte delle località hanno abitanti di 4 e anche 5 religioni; insomma! al confronto, la nostra corte è davvero una seconda corte romana, e il nostro graziosissimo arcivescovo, un altro papa. Di recente, ancor prima di ripartire da Magonza, entrando nella chiesa di S. Pietro mi dovetti fermare tanto mi venne da ridere. Era domenica 11 7br., eppure tutto era parato di nero, al centro c`era una bara con intorno un gruppo di dolenti e si cantava una messa da morto. Da queste parti fanno così: ed è il meno. Ora qualcos`altro - - - - Il sig. conte Siegmund von Küenburg, ossia il contino di Langenhof,19 ebbe a Magonza, mentre io vi ero ancora, un canonicato. Forse Lei lo sapeva già. Sono contentissimo che Sua Grazia il principe di Seckau sia ora diventato vescovo di Passovia, e i sigg. di Passovia hanno avuto ancora una volta la fortuna di ottenere un vescovo edificante. Ma alla fine chi è diventato vescovo di Trento? - - - Mentr`ero a Magonza divenne giudice dell`imperial corte suprema di Wetzlar uno dei nostri conoscenti, il sig. conte Spaur, fratello del sig. conte Ignaz etc. al quale invio i miei più devoti omaggi: e si ritiene che il gran scudiero di Magonza, il sig. conte v. Bassenheim, ne diverrà presidente.
Tutti noi inviamo i nostri omaggi a mademoiselle Joli. Non arriveremo a Parigi prima di Ognissanti,20 e forse anche dopo: innanzi tutto perché devo ancora organizzare il viaggio; e in 2° luogo perché non ci gioverebbe a nulla arrivare a Parigi prima: tutti sono infatti ancora in campagna e rientrano a poco a poco in città solamente a partire da novembre. La contessa van Eyck potrebbe ben darci una stanza in casa sua, se il suo consorte fosse d`accordo, perché mi è stato detto che hanno un grande alloggio. Se non altro, sarei in un luogo sicuro e rispettabile. Suppongo che vada a desinare a corte. Una parola di Sua Grazia reverendissima al nostro buon signore potrebbe senza dubbio sistemare rapidamente la cosa. In casa non le arrecheremmo il minimo incomodo, procurandole invece qualche intrattenimento.
Voglia spedire alla signorina Rosalie Joli il foglio qui unito.21
Devo concludere. Perdoni il mio modo confuso di scrivere. Devo scrivere le cose così come mi vengono in mente, e quante volte sono stato interrotto nel corso di questa lettera dall`arrivo ora del conte v. Walderndorff, ora del conte v. Hohenfeld, ora del barone v. Kerpen etc. e di altri! Gli omaggi di noi tutti in genere et specie a tutti i cari amici ed amiche. Sono

26 septb. 1763.


1 Il primo foglio della lettera è mancante.
2 31 agosto 1763.
3 Si veda la lettera 62 .
4 Nell`originale «mit einer Jagd, oder wie man hier spricht, Jacht. . .» È anche possibile che Leopold alluda a un`imbarcazione simile alle chiatte trainate da cavalli lungo i canali (trekschuits) diffuse nei Paesi Bassi. Si veda la lettera 102 .
5 A Walluf, i Mozart alloggiarono alla locanda Zum Schwan.
6 Schuler, «Nun kömt eine merkwürdige Reise!», p. 68, ipotizza che i Mozart potrebbero aver pranzato alla locanda Zur Lilie, la più nota della zona, documentata già dal 1346.
7 Probabilmente Erning o Erneng.
8 Il vino di Hochheim am Main, la cui produzione è nota fin dal 1329, era tenuto in grande considerazione; nell`Ottocento, era fra i preferiti della regina Vittoria.
9 Johann IX Philipp von Walderdorf; secondo MBA V, p. 599, il concerto si tenne nella Rittersaal di Palazzo Philippsburg, nella Fortezza di Ehrenbreitstein.
10 Si vedano gli archivi della contabilità reale di Coblenza del 14 ottobre: «14 ottobre. Il ciambellano Mainone ha restituito i dieci carolini a 11 fl = 73 Reichsthaler 18 alb dati su ordine di Sua Altezza al musicista Mozart di Salisburgo». Bereths, Die Musikpflege am kurtrierischen Hofe zu Koblenz-Ehrenbreitstein, p. 250; NMD p. 3.
11 San Matteo.
12 Non si hanno dettagli su questo concerto.
13 Forse Franz Philipp von Walderdorf.
14 Perduta.
15 Il «ponte volante» citato da Leopold si trovava probabilmente dove si trova oggi lo Schiffsbrücke, che collega Coblenza alla Fortezza di Ehrenbreitstein; il ponte di pietra sulla Mosella è probabilmente il Moselbrücke, costruito al posto di un ponte gotico risalente al 1344.
16 Stivali al ginocchio, uno stile associato a Mannheim, specialmente all`epoca di Mozart.
17 Cioè Emmerich Joseph von Breidbach zu Bürresheim, arcivescovo ed elettore di Magonza; Maximilian Friedrich Königsegg-Rothenfels, arcivescovo ed elettore di Colonia; e Johann Philipp von Walderdorff, arcivescovo ed elettore di Treviri.
18 Probabilmente non è vero che gli ebrei a Magonza e Coblenza fossero numerosi per mancanza di luterani o calvinisti, come ipotizzato da Leopold. In particolare Magonza era più liberale di altre città tedesche verso gli ebrei, ai quali era consentita la proprietà di terre e case, tanto che la comunità si accrebbe dagli 87 membri del 1738 fino ai quasi 1000 all`epoca dell`invasione francese del 1797. Quasi tutti gli ebrei della città erano commercianti o lavoravano nel settore bancario. Si veda Gartner, History of the Jews in Modern Times, pp. 113-114 e Brüchert, Magenza-1000 Years of Jewish History in Mainz.
19 Il palazzo dei Kuenburg a Salisburgo era chiamato Langenhof.
20 1 novembre; i Mozart arrivarono in realtà a Parigi il 18 novembre.
21 Perduto.

Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 64 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 30/12/2024.

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