283. LEOPOLD MOZART ALLA MOGLIE, SALISBURGO
À Madame / Madame Marie Anne / Mozart / à / Salzbourg. / par Mantova / Insprugg.
Speravo di partire per certo nei primi giorni della prossima settimana e quindi di rivedervi prima degli ultimi giorni di Carnevale; ma poiché il maledetto Revmatismus mi è ora arrivato alla spalla destra e non riesco a fare nulla da solo, le cose non procedono e puoi immaginarti come mi senta, tanto più adesso che fa un freddo tremendo e tira un vento che ti penetra fino alle ossa e alle midolla. La nostra stanza non è riscaldata e non ha neanche un camino. Devo cercare di tenermi caldo stando nel letto, coperto di pellicce e vestiti, dove mi servo persino degli scaldapiedi. Con tutto ciò cercherò, se possibile, di partire di qui verso la fine della settimana prossima e mi sforzerò di essere a Salisb. per gli ultimi 3 giorni di Carnevale. Dico, se sarà possibile: perché se il mio Revmatismus non è perfettamente guarito, non posso arrischiarmi, con questo freddo, a intraprendere un viaggio tanto lungo e, passando per il Tirolo, certamente freddo, correndo il rischio di dovermi fermare lungo la via, magari in qualche locanda miserevole. Frattanto presumo che questa sarà la mia ultima lettera da Milano. Qualora, malauguratamente, di qui a 7 giorni dovessi essere ancora qua, te ne darò ulteriore notizia; se non ricevi alcuna lettera è segno che siamo partiti, perché durante il viaggio non si ha sempre modo di scrivere, specie considerando che io passo per Brescia, mentre il postale milanese per la Germania passa per Mantova.1 Per ciò che concerne la sig.na Mitzerl della casa del maestro di ballo, pregala, nel porgerle i miei omaggi, di pazientare finché non arrivi io stesso, giacché un così breve lasso di tempo non può fare nessuna differenza. A quel punto troveremo senza dubbio un accordo, se non è proprio impossibile fare altrimenti. Potrà ben aspettare per un tempo così breve.2
Durante la rappresentazione della 2a opera, la cui messa in scena è stata bella e assai dispendiosa, è disgraziatamente avvenuto che il 2° ballerino solista Salomoni si sia distorto e stirato gravemente la Corda magna3 al punto da non poter più danzare per tutto il Carnevale, il che ha provocato un grande scompiglio nel balletto Giasone e Medea.4 Di più su questo argomento a voce. - -
Desidererei che cercaste un`opportunità per parlare con Sua Ecc. il Maggiordomo maggiore, Sua E. il conte Sauerau o S.E. la contessa von Arco, e, nel porger loro i miei umilissimi rispetti, li mettiate al corrente della mia indisposizione, tanto più essendo state chieste notizie sul nostro arrivo; partirò sicuramente al più presto possibile.
I nostri omaggi a tutti i buoni amici di casa e non. Il Wolfg. sta scrivendo un Quartetto5 e io sono contento di aver scritto queste righe. Vi baciamo cento e 100 000 000 di volte e sono il tuo vecchio storpio Mzt
Avrete sentito che il giovane Alberti, o piuttosto sua moglie, ha ereditato 200 000 f. Suo fratello è morto e ha lasciato 600 000 f. Anche il barone Piccini ha ereditato un 30 000 f.
< Siamo, grazie a Dio, in salute. Non posso mettermi in viaggio perché voglio attendere un gentiluomo da Firenze. Il Leitgeb non è ancora arrivato. > Nel frattanto bisogna < tenersi buono il conte Sauerau. >
À Madame / Madame Marie Anne / Mozart / à / Salzbourg. / par Mantova / Insprugg.
Milano, 6 feb. 1773
Speravo di partire per certo nei primi giorni della prossima settimana e quindi di rivedervi prima degli ultimi giorni di Carnevale; ma poiché il maledetto Revmatismus mi è ora arrivato alla spalla destra e non riesco a fare nulla da solo, le cose non procedono e puoi immaginarti come mi senta, tanto più adesso che fa un freddo tremendo e tira un vento che ti penetra fino alle ossa e alle midolla. La nostra stanza non è riscaldata e non ha neanche un camino. Devo cercare di tenermi caldo stando nel letto, coperto di pellicce e vestiti, dove mi servo persino degli scaldapiedi. Con tutto ciò cercherò, se possibile, di partire di qui verso la fine della settimana prossima e mi sforzerò di essere a Salisb. per gli ultimi 3 giorni di Carnevale. Dico, se sarà possibile: perché se il mio Revmatismus non è perfettamente guarito, non posso arrischiarmi, con questo freddo, a intraprendere un viaggio tanto lungo e, passando per il Tirolo, certamente freddo, correndo il rischio di dovermi fermare lungo la via, magari in qualche locanda miserevole. Frattanto presumo che questa sarà la mia ultima lettera da Milano. Qualora, malauguratamente, di qui a 7 giorni dovessi essere ancora qua, te ne darò ulteriore notizia; se non ricevi alcuna lettera è segno che siamo partiti, perché durante il viaggio non si ha sempre modo di scrivere, specie considerando che io passo per Brescia, mentre il postale milanese per la Germania passa per Mantova
Durante la rappresentazione della 2a opera, la cui messa in scena è stata bella e assai dispendiosa, è disgraziatamente avvenuto che il 2° ballerino solista Salomoni si sia distorto e stirato gravemente la Corda magn
Desidererei che cercaste un`opportunità per parlare con Sua Ecc. il Maggiordomo maggiore, Sua E. il conte Sauerau o S.E. la contessa von Arco, e, nel porger loro i miei umilissimi rispetti, li mettiate al corrente della mia indisposizione, tanto più essendo state chieste notizie sul nostro arrivo; partirò sicuramente al più presto possibile.
I nostri omaggi a tutti i buoni amici di casa e non. Il Wolfg. sta scrivendo un Quartett
Avrete sentito che il giovane Alberti, o piuttosto sua moglie, ha ereditato 200 000 f. Suo fratello è morto e ha lasciato 600 000 f. Anche il barone Piccini ha ereditato un 30 000 f.
< Siamo, grazie a Dio, in salute. Non posso mettermi in viaggio perché voglio attendere un gentiluomo da Firenze. Il Leitgeb non è ancora arrivato. > Nel frattanto bisogna < tenersi buono il conte Sauerau. >
1 Qui e nelle lettere successive Leopold costruisce, almeno in parte, delle scuse per ritardare il ritorno a Salisburgo; si veda in particolare la lettera 287 , dove cerca obliquamente di giustificarsi.
2 Nell`autunno 1773, i Mozart affittarono da Maria Anna Raab un appartamento di otto stanze a pianterreno della cosiddetta «Casa del maestro di danza» nella Hannibalplatz di Salisburgo.
3 Il grosso tendine che connette il muscolo del polpaccio alla caviglia.
4 Coreografia di Jean-Georges Noverre.
5 Probabilmente il K 157, almeno secondo MBA, V, p. 328, e Basso, I Mozart in Italia, p. 281. Non è tuttavia certo; si veda la lettera 264 .
2 Nell`autunno 1773, i Mozart affittarono da Maria Anna Raab un appartamento di otto stanze a pianterreno della cosiddetta «Casa del maestro di danza» nella Hannibalplatz di Salisburgo.
3 Il grosso tendine che connette il muscolo del polpaccio alla caviglia.
4 Coreografia di Jean-Georges Noverre.
5 Probabilmente il K 157, almeno secondo MBA, V, p. 328, e Basso, I Mozart in Italia, p. 281. Non è tuttavia certo; si veda la lettera 264 .
Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 283 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 30/12/2024.
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 283 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 30/12/2024.