Lettere della famiglia Mozart

 147. Leopold Mozart alla moglie, Salisburgo

A Madame / Madame Marie Anne / Mozart / à / nella Traidgasse Salzbourg / presso il sig. Lorenz / Hagenauer.

[Wörgl, 14 dicembre 1769]
Wörgl, mercoledì1 sera alle 8

Intorno all`1 siamo giunti a Kaitl dove, con un puzzo tremendo, abbiamo pranzato con del vitello sott`aceto; insieme con esso abbiamo bevuto qualche sorso di buona birra, giacché il vino era una bevanda lassativa.
Dopo le sette siamo giunti a Lofer; dopo aver ordinato da mangiare, siamo andati a trovare il sig. prefetto, il quale se l`è presa molto con noi perché non siamo scesi direttamente da lui. Avendo già ordinato le pietanze alla locanda, le facemmo portare in prefettura, mangiammo lì, chiacchierammo fino alle 10, ci vennero offerti una bella stanza e un buon letto, la mattina io bevvi una Caccalotte [cioccolata] e il Wolf. si mangiò una buona minestra. Nel corso della mattinata, abbiamo viaggiato fino a St. Johann e la sera siamo arrivati a Wörgl, dove ho invitato il vicario sig. Hartman Kelhammer di Chiemsee. È giunto or ora. Ti riverisce. Ora sono le 10, bisogna che andiamo a dormire, ché domani devo svegliarmi alle 5. Durante il percorso, che mi era stato descritto come molto accidentato, ho dormito quasi ininterrottamente perché ho visto che avevamo proprio un buon vetturino. In questi luoghi, particolarmente tra Lofer e St. Johann c`è un`incredibile quantità di neve. Statemi tutti bene! Vi scriverò subito da Innsbruck.

MOZART ALLA MADRE E ALLA SORELLA

Carissima mamma,
il mio cuore è pieno di gioia, perché in questo viaggio mi diverto moltissimo, ché in carrozza si sta al caldo e il nostro vetturino è un tipo garbato, il quale, non appena la strada lo permette, va di gran carriera. Mio papà avrà già fatto alla mamma la descrizione del viaggio, il motivo per cui io scrivo alla mamma è di mostrare che conosco il dover mio, per cui sono, con il più profondo rispetto, il suo devoto figlio, Wolfgang Mozart

Carißima sorella mia.
Siamo arivati à wirgel grazia iddio felicißimamente, se devo confeßare la verità, devo dir così, che è si allegro di viagiare, e che non fà freddo niente, e che nella nostra corozza fà si caldo come nella camera. coma và col mal di gola? non è venuto il medesimo giorno che siamo partiti il signor seccatore?
 2 se tu vedi il signor de Schidenhofen, dice, che canto sempre: Tralaliera, Tralaliera, e digli, che non è neceßario adeßo da cetar dei zuckeri nella suppa, stante non sono à salispurgo. à lover pransemmo e Dormimmo dal sig. de Helmreich, che è prefecto là. la sua moglie è una brava signora, ella è la sorella dell signor moll. egli mi fà famme, ho gran gusto di mangiare, vivi intanto bene, addio: Wolfgang Mozart
P.s. un Complimento à tutti miei buoni amici,
al signor hagenauer (al mercante) alla sua moglie,
ai suoi figli e figlie, alla Signora Rosa e al
suo marito,
e al sig. adlgaßer e spizeder. il sig. hornung dimanda in vece mia se lui non hà
creduto una volta ancora che foßi io in letto in vece tua.





1 Recte: giovedì. Mozart e suo padre lasciarono Salisburgo il 13 dicembre 1769. Si veda il diario di Dominicus Hagenauer: 13 dicembre: «Hodie Dominus Mozart cum solo filio suo abiit Italiam» («Oggi il signor Mozart, con il suo unico figlio, è partito per l`Italia»; MDL, p. 92). Il permesso di viaggiare era stato loro concesso il 27 novembre, insieme a una sovvenzione arcivescovile di 120 ducati, come registrato nella stessa data dalla tesoreria di Salisburgo («a Mozart e a suo figlio per il viaggio in Italia consegnati 120 ducati. . .600.- [fl.]») e nel diario di Dominicus Hagenauer («Oggi il sig. Wolfangus Mozart, un giovane di 14 anni, ha ricevuto il permesso di andare in Italia, ed anche una lettera ufficiale che gli conferisce il titolo di Concert-Maister garantendogli, al suo ritorno dall`Italia, la remunerazione dovuta per tale ufficio»; MDL, p. 86). Il 21 agosto 1772, Mozart ottenne una posizione retribuita alla Corte, documentata dalle istruzioni al tesoriere: «In quanto Sua Grazia Serenissima ha con grazioso decreto del 9 ultimo garantito 150 fiorini l`anno a seguito della deferentissima supplica del Concert Maister di Sua Altezza Wolfgang Amade Mozart, l`Ufficio Contabile della Corte è di seguito incaricato di pagare questa somma mensile pro rata, e di inserirla nella contabilità. Decretum in Consilio Camerae, 21 August 1772» (MDL, p. 86).

2 Il riferimento è oscuro. Si veda anche la lettera 170 .



Si prega di utilizzare il seguente riferimento quando viene citato questo sito:
Eisen, Cliff e Rebulla, Patrizia Lettere della famiglia Mozart, lettera 147 <https://www.mozartiana.org> v. 1.107, pubblicato da Il Saggiatore, 2022. Consultato il 12/10/2024.

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